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POTENZA – Come agiranno i socialisti di fronte ad una possibilità di governo regionale? In che modo i rapporti tra il Pd e il Psi possono consolidarsi? Che tipo di rete si potrà costruire con il candidato Marcello Pittella? Livio Valvano, a Potenza assieme al segretario nazionale Riccardo Nencini e al candidato presidente Marcello Pittella, ci ha provato a dettare una linea e disegnare un quadro generale di quanto sta prendendo corpo all’interno della coalizione di centrosinistra. Pittella parte dalla necessità di «ricucire lo strappo con la società, di mettere da parte i consensi per il bene comune». Lo dice «da socialista, anche se iscritto al Pd. perché le mie idee viaggiano in parallelo con i socialisti. E sono felice che molti sono ritornati alla vita di partito con il Psi. Le idee possono convergere e per la regione è fondamentale l’azione socialista».

Nencini entra a gamba tesa, il suo discorso, in termini generali, è una lezione anche per il Psi lucano: Il Psi non è succube al Pd, se fossimo sdraiati sui democratici oggi sarei vicepresidente del Senato. ma a me interessa mantenere l’autonomia del partito». Nencini racconta della situazione creata in aula due giorni fa alla presentazione del decreto istruzione. Raccoglie quell’esempio per generalizzare la posizione del Psi. «Uscire dalle geometrie – insiste – nel programma del centrosinistra per le regionali credo ci siano molte convergenze». Valvano entra nel merito di alcune questioni. «Indubbiamente la sfida che si presenta oggi è quella di ridimensionare la finanza pubblica. Quello che è stato fatto negli anni passati adesso deve esser e accantonato, servono misure forti, accorpamenti degli enti. Al tempo stesso dobbiamo ripensare al welfare e studiare misure che siano plausibili». Il riferimento è al reddito di cittadinanza «che non sia – continua Valvano – le 500 euro che in campagna si stanno annunciando. Quelle sono cose campate in aria, c’è da trovare fonti di finanziamento reali per unire welfare e lavoro».

Pittella ritorna sulla questione iniziale e ammette: «Ci sono state delle ombre nella gestione della regione, ma a noi oggi interessa riconquistare quelle unicità». Poi il discorso cambia nuovamente percorso, di ritorna a parlare di Matera come capitale della cultura 2019. Nencini a Matera, in qualità di componente della commissione Cultura, ha espresso apprezzamento sui contenuti e sugli obiettivi del dossier di candidatura illustrati dal sindaco di Matera, Salvatore Adduce, che il 13 novembre, a Roma, sarà oggetto di valutazione nel corso di una audizione presso il Ministero per i Beni culturali. Nencini a Matera è tornato anche sul caso della Cancellieri. «Il Parlamento – ha ribadito Nencini – ha fatto la scelta giusta. Se vi fossero state prove di un comportamento scorretto avremmo dovuto chiedere le dimissioni e lei avrebbe dovuto darle. Ma non si può sulla base soltanto di illazioni e di sentito dire provocare le dimissioni né di un ministro né di un sottosegretario. Cioè chiedere a un cittadino, sia un ministro o non lo sia, una sorta di redde rationem senza prova. Era l’Inquisizione che utilizzava comportamenti di questo tipo»

v.panettieri@luedi.it

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