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La polemica sulla decadenza di Silvio Berlusconi «è eccessiva: c’è una sentenza e non si capisce il fondamento del dibattito, poichè sarebbe un capovolgimento dello stato di diritto risolvere con mezzi politici una questione giuridica».
Così uno dei candidati alla segreteria del Pd, Gianni Pittella, ha detto a Potenza nel corso di una conferenza stampa. «Il Pd – ha aggiunto – ha agito nel rispetto della Costituzione, nel principio secondo il quale tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge. Sarebbe grave – ha concluso – scaricare sul governo questa vicenda, e sarebbe ancora più grave farla pesare sui cittadini, che vivono un momento drammatico a causa della crisi, e che non capirebbero questo dibattito».
Pittella ha poi affroontato al questione dei diritti civili. «Il Pd deve decidere, non discutere solamente, e deve farlo su questioni fondamentali come quelle sociali su cui ha brillato per ipocrisia».
Tanto per fare un esempio, ha chiarito: «Io sono favorevole alle unioni dei gay e alle adozioni. E il partito non deve dipendere dal Vaticano. Siamo in uno Stato laico e non possiamo essere meno sensibili del Papa. Il Pd deve cominciare a prendere posizioni nette sui temi dell’economia, dell’Europa, del sociale. Io sono per il riconoscimento di unioni e adozioni per i gay: sono cristiano e credo nell’amore, per questo – ha proseguito – penso che per un bambino sia meglio ricevere l’amore di due persone in una casa confortevole, piuttosto che vivere in un orfanotrofio».
Ai cronisti che gli chiedevano come si conciliasse questa posizione con quelle di molti ambienti del Vaticano, Pittella ha risposto che «noi non siamo dipendenti da alcune sfere del Vaticano, perchè il Pd non prende ordini: noi siamo per la laicità dello Stato e non dobbiamo farci condizionare. Guai a farlo – ha concluso – perchè siamo orgogliosamente laici e non possiamo, su questi temi, essere meno sensibili del Papa».
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