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POTENZA – C’è chi dopo un periodo sabatico prova a ritornare alla Regione. E di contro c’è anche il perfetto sconosciuto. Poi ci sono i “figli di papà”. E non mancano quindi quelli che cercano di fare carriera e passare dai Comuni o dalle Province all’ente più importante della Basilicata: mai come in questa tornata elettorale la presenza di sindaci candidati alla Regione.

Ovviamente era impensabile anche immaginare un elenco di candidati senza i fedelissimi delle elezioni regionali. E cioè quelli che pure senza molte speranza di elezioni sono ormai “abbonati” alla candidatura. Meno numerosi del solito ma anche questa volta le liste sono piene di consiglieri uscenti che tentano di riconfermarsi.

Fare la “radiografia” dei candidati di tutte le liste in corsa per il rinnovo del Consiglio regionale è sempre un esercizio suggestivo. E finora c’è da dire che le vicende elettorali hanno dato poco spazio ai candidati visto che la scena mediatica è stata tutta concentrata sulle questioni legali. Sulle esclusioni di alcune liste con le inevitabili polemiche e con tutta la trafila dei ricorsi.

Ma a giochi fatti con la campagna elettorale ormai avviata sui binari classici della propaganda rimbalzano all’attenzione le curiosità e le particolarità di un appuntamento con le urne che già di suo ha molte caratteristiche inedite.

Innanzitutto è la prima volta nella storia politica della Basilicata che non si vota a scadenza naturale della legislatura. Queste elezioni sono “figlie” dello scandalo di rimborsopoli e delle successive dimissioni del presidente della giunta Vito De Filippo.

E anche la composizione delle liste ha risentito di questo scenario. Innanzitutto per la scelta del Partito democratico di non ricandidare nessun consigliere uscente. Questo fattore ha ovviamente orientato le scelte (tranne l’eccezione di Nicola Benedetto candidato nelle liste del Centro democratico del Materano) tutto il centrosinistra e abbassato la percentuale dei ricandidati in generale. In realtà tecnicamente un uscente nelle liste del Pd c’è: Carmine Castelgrande che però è stato in Consiglio solo un giorno e che è assolutamente estraneo alla questione rimborsopoli. Sempre le curiosità c’è da registrare invece la candidatura nelle liste del Psi del Materano di un ex assessore regionale. Ma non dell’ultima legislatura bensi di quella precedente. Si tratta di Innocenzo Loguercio.

Non manca anche una menzione per il più giovane tra i candidati: si tratta di Stefano Conte di Grassano candidato con Scelta Civica.

Ma tornando agli uscenti c’è da segnalare Giannino Romaniello (non toccato dalle indagini della magistratura sui rimborsi dei consiglieri) che è nelle liste della Sel. Per il centrodestra invece la lista dei consiglieri uscenti ricandidati è più lunga. Nel Pdl infatti hanno trovato posto in lista Michele Napoli (l’unico del Potentino), e Paolo Castelluccio e Leonardo Giordano per il Materano.

In corsa di nuovo per uno scranno da consigliere regionale anche Ernesto Navazio che dopo essere stato in corsa addirittura per la candidatura a governatore ha trovato posto nella lista “Laboratorio Basilicata”. E tra gli uscenti ha trovato posto nella lista dell’Udc (in realtà è candidato in entrambe le circoscrizioni) anche il consigliere regionale Franco Mollica che alle primarie del centrosinistra si era speso invece per Marcello Pittella.

Tra gli “eterni” candidati non può essere dimenticato Florenzo Doino che con i suoi “Comunisti dei lavoratori” è un fedelissimo di tutti gli appuntamenti elettorali: è sua l’aspirante governatore che candidato semplice nelle lista di Potenza per il proporzionale. 

Altre curiosità. E’ in corsa per il Consiglio regionale anche Sergio Lapenna. Ex consigliere regionale dal 2005 al 2010 con Forza Italia non fu fortunato alle scorse elezioni con il Pdl. E’ stato il primo dei non eletti nel Potentino. Ma la sua sosta ai box è stata solo di tre anni con la chiusura anticipata della legislatura. Ci riprova con un’altra casacca (Realtà Italia) e questa volta nel centrosinistra.

Un discorso a parte meritano i due figli d’arte. Il primo è il consigliere comunale di Potenza, Sergio Potenza. E’ candidato con il Centro democratico ed è il figlio del più noto Antonio Potenza: segretario regionale dei Popolari uniti ed ex parlamentare con l’Udeur. L’altro è Vincenzo Robortella. Di lui si sa poco tranne che sul web si dice disoccupato e che è il figlio del consigliere uscente del Pd, Pasquale Robortella al quale come è noto è stato impedita la ricandidatura al pari di tutti quelli del Partito democratico. A lui, non al figlio che ha trovato posto nella lista “Pittella presidente”. Per il resto sfogliando le liste si notano tanti nomi nuovi, e qualcuno come Vito Di Lascio che cambiato partito (dal Pd al Pdl) riprova a rientrare nelle istituzioni dalla porta principale dopo essere stato messo fuori dalla giunta provinciale di Piero Lacorazza.

s.santoro@luedi.it

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