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POTENZA – Entrambi, senza pensarci troppo su, un attimo dopo ti dicono che «sì, ma anche al 54 per cento va bene». La battuta serve un po’ ad aprire il discorso, giusto il tempo di farsi seri. L’ultima indagine di Monitorcittà sbatte fuori classifica entrambi i sindaci dei capoluoghi lucani. In elenco entrano solo quegli amministratori che raggiungono almeno il 55 per cento. E sia il sindaco di Potenza Vito Santarsiero, sia quello di Matera, Salvatore Adduce, non rientrano nel gruppo.
«Scherzi a parte, non ho visto i dati nel dettaglio, ma in fondo in tutte le rilevazioni che si sono succedute sono sempre stato fermo attorno al 50 per cento e poco più, intorno al dato con cui sono stato eletto». Il gradimento attorno ad Adduce non si è poi molto modificato.
Diverso è il contesto con cui deve confrontarsi il collega potentino Santarsiero: dieci anni fa, all’avvio del primo mandato, il consenso arrivò al 74 a dirla tutta. Cinque anni dopo, per il secondo mandato, già il primo calo: dopo una campagna elettorale molo dura nei toni e nello scontro tra le parti, la fascia tricolore arrivò solo dopo il secondo turno, dopo il ballotaggio. E senza plebiscito.
«È che oggi si vivono situazioni di grande difficoltà». Lo dice da sempre che non è facile amministrare una città in cui ha trovato un debito da pagare talmente alto da non poter più programmare il livello minimo di servizi. Lo dice proprio in questi giorni, ormai candidato al consiglio regionale nella lista del Pd, mentre prepara il comitato elettorale e avvia una nuova sfida politica. «Forse come non avrei creduto, ci sono cittadini che consegnano parole di apprezzamento. E poi ci sono risultati concreti, reali, che in questi mesi prendono forma, il piano casa, il nuovo cimitero». Certo, anche parecchie polemiche però. «Come per il piano del trasporto pubblico urbano, è vero – ammette Santarsiero – Abbiamo dovuto ritarare il servizio dopo una prima fase e parecchie lamentele, e questo ha prodotto ritardi, difficoltà, c’è stato disagio tra i cittadini».
Non è stato facile, spiega sempre, dover rispondere alle esigenze di una comunità senza avere risorse economiche necessarie anche ad offrire meno rispetto a quelle aspettative. Ma poi c’è la critica sulla distanza con la popolazione. «È chiaro, si possono fare errori. Ma credo davvero che l’ascolto della città ci sia stato».
A Matera, invece, «il giudizio non si è modificato negli ultimi anni, non tenendo conto dei dati messi a disposizione dall’analisi esterna. Se invece ci si riferisce al clima complessivo, al rapporto tra amministrazione e città, io percepisco un clima più bello, con più entusiasmo». Molto fa, dice, la candidatura della Città dei Sassi a capitale europea della cultura 2019. «Stiamo lavorando molto come amministrazione in quella direzione e si percepisce».
I due sindaci lucani sono in compagnia di altri amministratori il cui calo fa parecchio scalpore. Perdono molto in termini di gradimento il sindaco di Salerno, oggi anche sottosegretario alle Infrastrutture, Vincenzo De Luca. In caduta anche Luigi De Magistris, primo cittadino a Napoli.
«Qui abbiamo tenuto – spiega Adduce – assumendoci grandi responsabilità per la città di Matera. E non è stato facile, lo sforzo è di tutti ed è notevole». Lo sforzo che vuole sottolineare Adduce è quello di attenzione per portare la città a poter competere su scala nazionale. «C’è un impegno molto forte da parte dell’amministrazione, ma anche da parte di vari attori sociali, a fronte di tagli sempre maggiori: la città non ha potuto godere neanche dell’aiuto esterno».
In generale, a guardare la classifica, un dato complessivo emerge: la “top ten 55%” è composta da 21 sindaci del Nord (erano 29 nell’ultima rilevazione), 9 del Centro (+2) e 6 del Sud (-7). La tendenza sembra quella a un calo di affezione nel Mezzogiorno.
s.lorusso@luedi.it
ECCO CHI SONO I SINDACI PIU’ APPREZZATI
È ancora una volta Paolo Perrone, sindaco di Lecce, a occupare il primo gradino del podio dei sindaci più apprezzati; questa volta però, diversamente da quanto accaduto nella seconda metà del 2012, deve condividere la prima posizione con il suo collega di Pordenone Claudio Pedrotti. È quanto certifica, relativamente ai primi 6 mesi 2013, la 19/ma edizione dello studio Monitorcittà (realizzato da Datamedia Ricerche) per i capoluoghi di Provincia, che rileva per i due sindaci un 62,8% di gradimento – nonostante un calo dell’1,4 di Perrone e, dall’altra parte, un recupero di Pedrotti che gli consente di risalire ben 5 posizioni in classifica – fotografando in terza posizione il primo cittadino di Verona Flavio Tosi, che ottiene un apprezzamento del 62,2% (+0,3%).
Secondo Monitorcittà, che valuta il gradimento dei sindaci al di sopra del 55% di giudizi favorevoli espressi dai cittadini, in questa edizione sono stati 36 i primi cittadini ad aver superato la soglia del “gradimento minimo”.
La quarta posizione è occupata dal sindaco di Como Mario Lucini, che tuttavia perde 2 punti percentuali e 2 posizioni in classifica, attestandosi al 61,8%, seguito a ruota, con il 61,7%, dal primo cittadino di Ferrara Tiziano Tagliani, il quale, con un +1% rispetto alla rilevazione precedente, guadagna 9 posizioni in graduatoria.
Decisamente col segno meno Vincenzo De Luca di Salerno, che in 6 mesi – certifica Monitorcittà – perde il 4,4% e, con un gradimento del 59,1%, va ad occupare la 15/ma piazza (a fronte del terzo posto dell’edizione precedente). In calo anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che, con un calo di apprezzamento del 2,7%, si attesta in 19/ma posizione con il 60,3% (era invece quarto 6 mesi fa).
Tra le curiosità degne di nota lo studio evidenzia, purtroppo, la mancanza dalla classifica di presenze rosa. Inoltre, a livello di schieramento politico, viene sottolineato che tra i primi dieci sindaci nella “top 55%”, otto sono del centrosinistra, che ne acquisisce nel complesso 26 su 36. Più nel dettaglio gli autori di Monitorcittà ricordano che la “top ten 55%” è composta da 21 sindaci del Nord (erano 29 nell’ultima rilevazione), 9 del Centro (+2) e 6 del Sud (-7).
Da ultimo viene segnalato che in questa edizione (la 19esima), il sindaco che ha archiviato la crescita più cospicua è Virginio Brivio, che guida l’amministrazione di Lecco.
Ecco di seguito le prime 20 posizioni dello studio Monitorcittà, che misura il gradimento dei sindaci delle città capoluogo di provincia.
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