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POTENZA – Fino a giovedì c’è da restare con il fiato sospeso. Fino ad allora non si saprà ancora con quale squadra di candidati il centrosinistra regionale tenterà di riconfermarsi alla guida della Regione.
Ieri è stato presentato ricorso al Tar che prima di due giorni non si esprimerà sulla definitiva esclusione o sulla riammissione alla competizione elettorale del 17 e 18 novembre della lista “Pittella presidente”.
Fino ad allora nel centrosinistra rimarrà questo clima di attesa. Anche se la campagna elettorale è bella e cominciata. Almeno per gli altri partiti. Il Pd resta ancora al palo anche se i candidati (con in testa il capolista Piero Lacorazza che dalla fine delle Primarie del 22 settembre praticamente non si è mai fermato) già si muovono almeno singolarmente. Santarsiero è partito a tappeto sul web e gli altri pure.
Ma il Pd come partito ovviamente aspetta insieme al candidato governatore di tutto il centrosinistra l’esito del ricorso. Marcello Pittella comunque continua a diffondere dichiarazioni dal web. E ieri è stata la giornata dello scatto d’orgoglio: «È tempo di ricominciare a correre. Abbiamo una sfida importante a cui non possiamo mancare. Mi rendo conto che le aspettative sono tante e non voglio deluderle».
Ovviamente non può mancare il passaggio di giornata sulla vicenda centrale di questi giorni e cioè il rischio che la lista che porta il suo nome alla fine sia esclusa insieme a tutti i dieci i candidati che la compongono. Ma il piglio è da battaglia: «Per questo non mi farò demoralizzare da una vicenda che pure occupa molti dei miei pensieri, non mi farò piegare dalla logica del disfattismo. Non mi farò distogliere dalle ipotesi di complotto».
Insomma Marcello Pittella dice “no” al disfattismo (che pure circola negli ambienti del centrosinistra) e evita di “gridare” al complotto. E così dichiara: «Vado avanti, perché il vostro sostegno (parla al suo seguito sul web) mi spinge a farlo e mi impone di farlo. Vado avanti, perché oggi più che mai voglio incarnare quei valori del rinnovamento che hanno caratterizzato la mia candidatura fin dalle primarie. Vado avanti, con la visione di Basilicata che ho nella testa e per cui lavorerò senza risparmiarmi. Con il mio carico di responsabilità per il momento così delicato per la costruzione degli anni futuri ed i vostri sogni e aspettative da tramutare in azioni concrete».
«Vado avanti – sottolinea ancora Marcello Pittella – più forte e convinto di prima. C’è una rivoluzione democratica di cui mi farò interprete, insieme a voi, che va al più presto attuata e che saprà scardinare ingranaggi arrugginiti, dare giusto riconoscimento alle competenze, velocizzare i tempi della macchina amministrativa. C’è il futuro che ha fretta e ci aspetta. Io sono prontissimo e so che lo siete anche voi».
Da qui l’annuncio della partenza ufficiale della campagna elettorale. E Pittella tornerà anche al Don Bosco: lo stesso luogo dove di fatto si percepì durante la campagna elettorale per le Primarie che Pittella poteva farcela a dispetto dei pronostici.
Gli appuntamenti sono due: sabato prossimo alle 18 a Matera al Duni e domenica 27 a Potenza alle 10 e 30 proprio al Don Bosco. Ovviamente la partenza (e non è certo casuale) di Pittella per la corsa alla poltrona da governatore avverrà un paio di giorni dopo che il Tar deciderà delle sorti della lista per ora esclusa. E il clima dei due appuntamenti sarà chiaramente influenzato dall’esito del ricorso.
Ma intanto c’è da registrare l’ennesima giornata in cui a “caricarsi” della vicenda della lista rimane il solo Pittella. Gli altri leader della coalizione al più spingono per se stessi ed evitano di toccare la questione. Ma è evidente che c’è nervosismo.
Gli avversari del centrosinistra per la prima volta sentono che la “storia” di sempre può cambiare. Si inizia a parlare di cifre. E non ci sarebbero più distanze siderali. Anzi c’è chi sostiene addirittura di essere avanti al centrosinistra. Ma si sa in queste fasi i sondaggi hanno valore per chi li commissiona. Ma la sensazione è che fuori dal centrosinistra stia aumentando la consapevolezza che la partita comunque andrà a finire non è dall’esito scontato.
Dentro il centrosinistra no. Tanto che ieri in uno scambio di battute su Twitter Margiotta ha detto che firmerebbe per un Pd che raggiunge il 25 per cento (che sarebbe ad ogni modo il record negativo dal 2007 a oggi). Ma va così. Nervosismo palesato sempre su Twitter anche dallo scambio di battute tra il sindaco Pd, Giovanni Petruzzi e il candidato regionale nella lista a rischio di esclusione Mario Polese. In ogni caso giovedì inizierà una nuova storia. Comunque vada con tar. E probabilmente le polemiche interne non si placheranno. Anzi.
s.santoro@luedi.it
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