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POTENZA – In principio dovevano essere personalità di spicco, eccellenze, meglio se non targati politicamente. Poi questa ipotesi è stata sostituita da quella di lasciare spazio ai parlamentari, così com’era stato nel 2010. E invece alla fine i listini presentati le regionali di novembre, e non solo quello del Partito democratico, nella maggior parte dei casi non sono altro che elenchi di illustri eccezioni.
Fanno eccezione per i radicali, ““Rosa nel Pugno – Ecologisti laici democratici, liberali, credenti”, che nel loro listino hanno inserito i nomi del ministro Bonico e dell’ex vice procuratore capo, Gaetano Bonomi. Per il resto, oltre ai candidati presidenti, non si riconoscono personalità di grande spicco. Tutti con politicamente marcati, che rispondono a precise logiche di spartizione.
La coalizione di centrosinistra punta su Achille Spada, vice presidente della Camera di Commercio di Matera, area Chiurazzi. Immediatamente seguito da Vito Giuzio, dell’omonima famiglia di imprenditori potentini, ex patron del giovanile del Potenza calcio, che in politica conta molte amicizia, ma che attualmente è l’anima di Maria Antezza a Potenza. Al quarto posto un ex Ds “puro” come Luigi Simonetti, ex segretario di partito a Melfi, in quota Luongo-Speranza.
Ultimo posto per Maria Chiara Montemurro, vice sindaco al comune di gallicchio, amica della famiglia De Filippo. Neanche nell’altra delle due coalizioni più grandi, si leggono nomi che suscitano grandi suggestioni. Guida il listino del centrodestra, subito dopo il candidato Tito Di Maggio, l’architetto di Bernalda, Annunziata Pizzolla. Seguita dal fratello del vescovo Tricarico, Rocco Orofino. Professione medico, vanta un passato politico nell’Udc. Dello stesso partito anche l’ex segretario provinciale, Marina Buoncristiano, che si posiziona all’ultimo posto, prima di Giampaolo Mecca.
Spicca il nome dell’ex consigliere regionale Emilia Simonetti, nel listino della Sel. Mentre non dicono molto di più i restanti candidati. Insomma, così come sono stati concepiti per queste elezioni, i listini non sembrano avere grande significato.
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