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SARA’ Marco Saraceno il volto nuovo che il centrodestra contrapporrà a Marcello Pitella per la conquista della Regione?

A pochi giorni dalla presentazione delle liste l’incognita rimane, anche se puntare su un volto nuovo non sarebbe una scelta sbagliata alla luce dell’accordo raggiunto ieri, dopo giorni e giorni di braccio di ferro all’interno del Partito democratico.

Marco Saraceno, 41 anni, imprenditore nel settore dell’agroalimentare ma anche delle energie rinnovabili, ha dalla sua il pragmatismo: «Fino a oggi è mancata una visione prospettica sul futuro della regione». E la dimostrazione «è che sono mancati programmi e strategie». Sia a livello regionale sia a livello nazionale, infatti, tutto è girato intorno a beghe interne ai singoli partiti «piuttosto che a proposte concrete intorno a cui lavorare” per uscire dall’empasse in cui “viviamo».

Non ci «vuole poi molto» ribadisce «Basterebbe porsi degli obiettivi da perseguire e da raggiungere».

Marco Saraceno, insomma, punta alla politica del fare. Per lui le parole lasciano il tempo che trovano. Come per le critiche che qualcuno gli ha mosso per il solo fatto di chiamarsi Saraceno. «Non sono il piccolo rampollo della famiglia importante – tiene a precisare con voce pacata ma ferma – Importante o non importante non conta. Conta di sicuro il fatto che la mia è una famiglia perbene. Questo nessuno potrà mai smentirlo».

Insomma non sarebbe giusto che «io debba pagare lo scotto del mio cognome». E se è pur vero che Marco Saraceno ha iniziato la sua carriera occupandosi delle aziende di famiglia, oggi cammina sulle sue gambe. Un cammino che l’ha portato a diventare, partendo da una piccola regione quale la Basilicata è, presidente nazionale dei “Giovani agricoltori”. Ed è sull’agricoltura «che secondo me bisogna puntare oggi». Agricoltura da sempre messa nell’angolo e che, invece, dovrebbe assumere un ruolo strategico per l’economia regionale e nazionale.

Se ancora c’è qualche cosa che funziona a livello economico e che da frutti «quella è proprio la terra».

Marco Saraceno, che mesi fa ha dato la sua disponibilità al centrodestra, ha un’idea ben precisa: «dobbiamo diventare un punto di riferimento serio e concreto per tutti quelli che non si riconoscono nel centrosinistra». Tradotto: bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare seriamente perché «tutto potrebbe andare meglio». Una sorta di “Yes we can” da contrapporre a una “politica che oggi è diventata autoreferenziale”. E così più che parlare dell’esistenza di un “sistema Basilicata” Marco Saraceno va contro una politica che «ha smesso di ascoltare le istanze che provengono dai cittadini».

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