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POTENZA – Una spallata. Sel, Psi e Pdci rompono gli indugi. Non c’è più tempo da perdere per comporre le alleanze, le liste e pensare a una piattaforma programmatica. E le frenate degli ultimi giorni nelle trattative tra il vincitore delle Primarie del centrosinistra, Marcello Pittella e i maggiorenti del Pd mettono a rischio ormai l’intera coalizione. Le tre note disgiunte dei segretari regionali di Sel, Psi e Pdci arrivate ieri sera in redazione restituiscono un quadro ormai prossimo alla rottura. La Sel addirittura abbandona il tavolo del centrosinistra. Così la segretaria lucana Maria Murante: «L’assenza del candidato in pectore alla guida del costituendo centro-sinistra all’ultima riunione del tavolo politico e la partecipazione dello stesso ad altre iniziative, che prefigurano il parterre di un inedito ed altro schieramento politico, portano Sel di Basilicata a ritenere superflua, se non inutile, la propria partecipazione ad ulteriori tavoli di una coalizione che allo stato appare lontana e improbabile».

Insomma fuori uno. Ma non è meno caustico nemmeno il segretario regionale del Psi, Livio Valvano che pur non parlando di un’uscita di scena del Psi attacca: «Nonostante il riconoscimento immediato e scontato del risultato delle primarie, che ha affidato a Marcello Pittella il compito di coordinare i lavori del centrosinistra, fino a ieri registriamo l’inagibilità di un’intesa complessiva. Nelle due settimane inutilmente trascorse non si è fatto alcun passo in avanti utile a conseguire coesione di uomini e idee da offrire ai lucani per affrontare le gravi emergenze che abbiamo di fronte. E’ il perno fondamentale su cui si costruisce una proposta di governo, che non si intravede per la evidente mutazione genetica di quella parte del centrosinistra che non riesce ad archiviare l’esperienza divisiva delle primarie. Bisognava utilizzare ogni ora, ogni minuto, subito dopo la decretazione del risultato delle primarie, per unire; ci si è impegnati, invece, in tatticismi, alchimie che finiscono per disunire».

«Attendere – prosegue valvano – un ravvedimento è altrettanto un grave errore politico per il Psi. Per questo non possiamo consentire il riaffermarsi della conservazione dello status quo con il semplice trascorrere del tempo; non possiamo assecondare la debolezza di chi inciampa sull’incapacità di dire no alle ingiustificate spinte egoistiche per la formazione delle liste civiche, in particolare della lista del Presidente, senza che vi sia una motivazione condivisa. Non possiamo star quieti, non è nella nostra natura».

Sulla stessa linea tuona anche il segretario regionale dei Comunisti italiani, Giovanni Soave: «Il centrosinistra di Basilicata deve ritrovare la centralità della politica rispetto ai bassi interessi di “bottega” che stanno emergendo nelle ultime ore. Troviamo sconcertante l’atteggiamento di colui il quale ha vinto le primarie a candidato presidente per il centro sinistra. Se domenica sera ha avuto impedimenti familiari ci saremmo aspettati un nuovo incontro fra ieri e oggi, invece a pochi giorni dalla presentazione delle liste l’alleanza brancola nel buio più totale e colui il quale dovrebbe fare da guida continua a latitare e a non assumersi le proprie responsabilità di candidato presidente. A questo punto chiediamo al Pd cosa ha intenzione di fare, se intende assumersi le sue responsabilità e guidare il centrosinistra o se intende indugiare su tatticismi che fanno tanto male alla coalizione e alla Basilicata. Questa è l’ultima fermata, non intendiamo indugiare oltre, o entro 24 ore si chiude l’accordo e si comincia a lavorare al programma oppure il Pdci, con le altre forze di centrosinistra che lo vorranno, comincerà  a valutare ipotesi alternative che pongano al centro l’ interesse dei lucani e non quelli di qualche “bottega” di parte che poco ci appartiene».

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