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POTENZA – Se al Pd lucano manca solo una miccia per la deflagrazione, non può certo dirsi che nel centrosinistra vadano meglio. Anzi, le divisioni dei democratici sembrano alimentare la progressiva distanza che le forze minori vanno guadagnando l’una rispetto all’altra. A pochi giorni dall’intervento della segretaria lucana di Sinistra ecologia e libertà, Maria Murante, sull’esito delle primarie pubblicato in esclusiva sul Quotidiano della Basilicata, le si rivoltano contro i Verdi di Basilicata. Fino a questo momento erano rimasti uniti, prima – insieme ai socialisti poi schieratisi con Lacorazza – sulla questione politico morale della incandidabilità degli indatai, poi sulla decisione di fuoriscita  dal tavolo di “Basilicata bene comune”. Avevano deciso insieme di non sottoscrivere quella carta d’intenti sulle Primarie ritenuta troppo “morbida”  e avevano prospettato anche la possibilità di arrivare alle regionali di novembre con un proprio candidato. Ma ora le cose sembrano completamente cambiate. Tra le due forze politiche sembra non esserci più accordo. A venir fuori, dopo le parole di Murante, è il segretario regionale, Giuseppe Brindisi. «In questi giorni di totale confusione della classe politica – scrive in un comunicato – avevamo scelto di rimanere in silenzio per rispetto della comunità». Ma ora, evidentemente è arrivato il momento di parlare. Perché «non possiamo essere chiamati in causa dagli altri». Alla coordinatrice di Sel rimprovera di “essersi arrogata il diritto” di aver parlato, impropriamente,  non a titolo personale ma a nome del centrosinistra. Fatto che, tra l’altro – ricorda Brindisi – si era ha verificato nelle settimane fa, quando il segretario Sel aveva messo   il “cappello” con un comunicato proprio a distanza di mezz’ora. Insomma, i Verdi si sarebbero messi sul piede di guerra non rispetto ai contenuti dell’intervento di Murante che ha disconosciuto il risultato delle Primarie, ma più che altro, rispetto allo scatto in avanti della coordinatrice di Sinistra ecologia e libertà.
«Noi Verdi – si legge nel comunicato di Brindisi – questi scatti in avanti, da parte di chicchessia  non possiamo tollerarli. A tutt’oggi – aggiunge – non c’è da nessuna parte il proposito di portare avanti un percorso alternativo al Centrosinistra ufficiale».
Ma c’è un altro punto su cui Brindisi insiste: «Noi la nostra posizione l’abbiamo espressa fin dall’inizio. Il Pd si è assunto la responsabilità di derogare alla impostazione di rinnovamento da noi richiesta a viva voce. Oggi riproporre per le liste quello che non si è voluto fare per le primarie, appare alquanto strumentale e demagogico».
E aggiunge: «Daremo il nostro giudizio sulla partecipazione alla coalizione di Centrosinistra nel momento in cui saranno esplicitate regole, programmi e impegni».
Il segretario dei Verdi conferma quello che era stato già annunciato qualche settimana fa: una lista propria che rappresenti una vera scelta di rinnovamento, moralizzazione della vita pubblica e di smantellamento del sistema esistente.
«Noi parliamo con esempi e comportamenti trasparenti – chiude il segretario dei Verdi – e non ci piace tenere il ruolo di chi , facendo finta di predicare la rivoluzione, in realtà contribuisce a mantenere la conservazione».
m.labanca@luedi.it

POTENZA – Se al Pd lucano manca solo una miccia per la deflagrazione, non può certo dirsi che nel centrosinistra vadano meglio. Anzi, le divisioni dei democratici sembrano alimentare la progressiva distanza che le forze minori vanno guadagnando l’una rispetto all’altra. A pochi giorni dall’intervento della segretaria lucana di Sinistra ecologia e libertà, Maria Murante, sull’esito delle primarie pubblicato in esclusiva sul Quotidiano della Basilicata, le si rivoltano contro i Verdi di Basilicata. 

Fino a questo momento erano rimasti uniti, prima – insieme ai socialisti poi schieratisi con Lacorazza – sulla questione politico morale della incandidabilità degli indatai, poi sulla decisione di fuoriscita  dal tavolo di “Basilicata bene comune”. 

Avevano deciso insieme di non sottoscrivere quella carta d’intenti sulle Primarie ritenuta troppo “morbida”  e avevano prospettato anche la possibilità di arrivare alle regionali di novembre con un proprio candidato. Ma ora le cose sembrano completamente cambiate. Tra le due forze politiche sembra non esserci più accordo. A venir fuori, dopo le parole di Murante, è il segretario regionale, Giuseppe Brindisi. «In questi giorni di totale confusione della classe politica – scrive in un comunicato – avevamo scelto di rimanere in silenzio per rispetto della comunità». 

Ma ora, evidentemente è arrivato il momento di parlare. Perché «non possiamo essere chiamati in causa dagli altri». Alla coordinatrice di Sel rimprovera di “essersi arrogata il diritto” di aver parlato, impropriamente,  non a titolo personale ma a nome del centrosinistra. 

Fatto che, tra l’altro – ricorda Brindisi – si era ha verificato nelle settimane fa, quando il segretario Sel aveva messo   il “cappello” con un comunicato proprio a distanza di mezz’ora. Insomma, i Verdi si sarebbero messi sul piede di guerra non rispetto ai contenuti dell’intervento di Murante che ha disconosciuto il risultato delle Primarie, ma più che altro, rispetto allo scatto in avanti della coordinatrice di Sinistra ecologia e libertà.«Noi Verdi – si legge nel comunicato di Brindisi – questi scatti in avanti, da parte di chicchessia  non possiamo tollerarli. A tutt’oggi – aggiunge – non c’è da nessuna parte il proposito di portare avanti un percorso alternativo al Centrosinistra ufficiale».Ma c’è un altro punto su cui Brindisi insiste: «Noi la nostra posizione l’abbiamo espressa fin dall’inizio.

 Il Pd si è assunto la responsabilità di derogare alla impostazione di rinnovamento da noi richiesta a viva voce. Oggi riproporre per le liste quello che non si è voluto fare per le primarie, appare alquanto strumentale e demagogico».

E aggiunge: «Daremo il nostro giudizio sulla partecipazione alla coalizione di Centrosinistra nel momento in cui saranno esplicitate regole, programmi e impegni». Il segretario dei Verdi conferma quello che era stato già annunciato qualche settimana fa: una lista propria che rappresenti una vera scelta di rinnovamento, moralizzazione della vita pubblica e di smantellamento del sistema esistente.

«Noi parliamo con esempi e comportamenti trasparenti – chiude il segretario dei Verdi – e non ci piace tenere il ruolo di chi , facendo finta di predicare la rivoluzione, in realtà contribuisce a mantenere la conservazione».

m.labanca@luedi.it

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