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IL RISULTATO delle primarie a Matera deve far riflettere il Pd. Non solo in senso metaforico. Lo spiega Vito Auletta, renziano della prima ora che spiega: «Ho chiesto al segretario cittadino del Pd di convocare prima possibile la direzione cittadina per chiarire ciò che è accaduto e per comprendere come Matera verrà rappresentata nel prossimo consiglio regionale».
La vittoria di Marcello Pittella è solo l’ultimo dei tasselli di un puzzle che, spiega Auletta, i renziani hanno cominciato a comporre nell’ottobre del 2012 con l’arrivo del loro leader nella città dei Sassi.
«Fu un successo; a Matera decidemmo di costituire tre comitati che, nonostante chi cerca di dare letture diverse dei fatti, hanno dato ossigeno alla partecipazione».
A pochi giorni dalle primarie, Auletta richiama quel principio e commenta così il risultato: «Ci pensava di fare una prova di forza ha sbagliato. Dobbiamo comprendere cosa ci dicono i cittadini. Svolgendo le primarie aperte abbiamo lanciato la sfida a tutti i cittadini. In molti hanno votato contro l’apparato e favore del politico più capace. La prova – spiega Auletta – è nelle parlamentarie del dicembre scorso. Alle primarie i renziani materani avevano preso al primo turno circa 1100 voti. Non conoscevamo tutti i nostri lettori, ma i cittadini hanno creduto in noi, come hanno fatto domenica. Non possiamo più immaginare di continuare questa battaglia, però. Oggi è troppo tardi, come dice Renzi, riprendersi il pallone perchè si sta perdendo. Invece ora ci si deve mettere in coda e dare una mano».
Nella storia di Matera degli ultimi mesi, il percorso dei renziani erano proseguito in linea con il proprio leader perchè «La voglia di cambiamento non è dovuta all’età anagrafica, ad un’idea, a come si ascoltano i problemi della gente». La ricostruzione a ritroso pdi Auletta assa anche attraverso le Parlamentarie dello scorso anno. «In molti non ci hanno voluto mettere la faccia, io invece l’ho fatto».
La preparazione per le primarie non è stata esente da complicazioni, discussioni, confronti anche duri che hanno condotto al ritiro delle firme che erano state raccolte a sostegno del sindaco di Latronico, Fausto Di Maria.
«Una figura autorevole, perchè sindaco, nonchè renziano della prima ora. Poi ci è stato detto che, in presenza di altri candidati, avremmo dovuto ritirare la candidatura. Credo – prosegue – che la riflessione dei nostri vertici abbia riguardato il fatto che siamo ancora giovani e che dobbiamo crescere per rafforzarci e portare meglio la nostra idea all’interno del partito ».
Auletta rivendica la sua scelta a sostegno di Marcello Pittella: «Ho visto in lui la persona adatta a rappresentare le istanze dei lucani e che volesse assolvere al ruolo importantissimo alla guida della Regione. Non altre ragioni mi hanno spinto e come me anche gli altri comitati hanno preso la stessa decisione».
Che faranno i renziani alle regionali? «Aspetteremo le indicazioni dei vertici; non escludo che si possa fare una lista d’appoggio a Pittella che ci veda qualificati verso il centrosinistra e il Pd per chiarire qual è il nostro peso».
All’orizzonte ci sono la direzione regionale e quella nazionale, due momenti importanti ai quali i renziani materani non vogliono sottrarsi.
«Aspetteremo quegli appuntamenti – annuncia Vito Auletta – e anche lì, ci saremo».
a.ciervo@luedi.it
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