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POTENZA – In Consiglio, ieri mattina, è arrivato da trionfatore, con i colleghi consiglieri che si sono complimentati per la vittoria di domenica notte, prima dell’inizio dei lavori su temi molto delicati come l’approvazione del disegno di legge sui contributi agli enti, tra cui l’Asi.

Poi, nel pomeriggio, l’ufficializzazione delle sue dimissioni da assessore alle Attività produttive e quindi da vicepresidente della Giunta consegnate al presidente. Marcello Pittella spiega così il passo indietro: «Voglio evitare sovrapposizioni di ruoli e competenze in campagna elettorale». A firmare il decreto, il presidente De Filippo,  che da governatore dimissionario  ancora in carica, e dopo la recente nomina a  segretario del Partito democratico, assume la delega alle Attività produttive e accentra così nelle sue mani il secondo assessorato dopo quello all’Ambiente lasciato vuoto da Agatino Mancusi. L’esecutivo regionale andrà avanti  così fino all’elezione del nuovo Consiglio.

La coincidenza dei tempi ha voluto che  le dimissioni di un assessore della Giunta De Filippo sembrasse quasi un fatto  naturale, con il candidato alle regionali che motiva le sue dimissioni con la necessità di non creare accavallamenti tra l’attività amministrativa e quella istituzionale.

Ma se non ci fosse stato il passo indietro di Pittella, qualcuno della squadra di governo del presidente avrebbe dovuto comunque lasciare. Tutto deriva da quella legge regionale, la legge statutaria numero 1 del del 6 settembre 2013 che detta “Modifiche all’articolo 32 dello statuto regionale”, che riduce gli assessori da sei a quattro, vicepresidente compreso. Si tratta di un adeguamento a quanto previsto dal decreto dell’ex premier Monti che, nell’ambito delle misure adottate per la riduzione dei costi della politica, anche sulla scorta degli scandali giudiziaria esplosi nella Regione Lazio che poi avrebbero travolto anche la Basilicata, riduce il numero dei consiglieri.

Solo che la normativa regionale, invece di rinviare il taglio degli assessori alla prossima legislatura sulla base della riduzione del numero dei consiglieri,  prevede, all’articolo 2, che i contenuti della norma abbiano effetto nell’immediato, e in particolare dal giorno successivo alla sua pubblicazione e promulgazione. La legge, pubblicata sul Bur del 9 settembre, ha quindi validità dal 10 settembre scorso.

Insomma, la Basilicata ha un assessore in più da due settimane.  La questione nel comunicato stampa della Giunta che annuncia le dimissioni di Pittella è solo accennata, ma è di sostanza. Per la Regione Basilicata si sarebbe potuto configurare il danno erariale nel caso in cui non si fosse corsi ai ripari. Solo che all’accelerazione sul taglio degli assessorati, tra l’altro calata in un periodo di caos politico come questo, non è stata accompagnata dalla necessaria riorganizzazione di competenze e deleghe.

Tutto rinviato al prossimo esecutivo, quindi al dopo elezioni regionali del 17 e 18 novembre.

marlab

m.labanca@luedi.it

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