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«SONO state delle primarie vere, con proposte altenative e diverse che rappresentano una differente condizione politica in una comunità che non vive un buon momento e che ha scelto un modello che gli permette non soluzioni preconfezionate ma una scelta più diretta».
Luca Braia, assessore alle infrastrutture, consigliere regionale esponente di spicco di quell’area Antezza che ha portato un grande risultato a Marcello Pittella e di sicuro principale alleato nella vittoria di queste primarie. Braia non cerca assolutamente di forzare nulla in termini di contrapposizione anzi chiarisce che per lui «non si tratta assolutamente di un voto contro qualcuno ma solo di una scelta consapevole dei cittadini di un modello diverso». In prospettiva sottolinea che «non c’è nessuna sete di vendetta, nè questo risultato deve essere vissuto come una scissione.
In un partito così grande è normale che possano essere proposte soluzioni diverse, a questo punto e attraverso le primarie auspico che tutti quanti si lavori attorno al progetto che ha vinto per cercare in qualche maniera di rafforzarlo. Noi dovremo ritrovarci attorno a questo tipo di proposta politica».
Nessuna sorpresa per Braia ma solo la crescita quotidiana della proposta «che voleva essere più vicina alle esigenze reali della gente e non essere affatto decisa a tavolino o preconfezionata».
Braia non nasconde però che il messaggio politico arrivato attraverso queste primarie ha, certamente, una sua complessità e soprattutto non può essere sottovalutato o tantomeno ignorato anche a livello locale ed amministrativo. «Io credo che non si possa certo far finta di nulla anche perchè le scelte delle primarie hanno un’origine ed una spiegazione magari anche nel contesto amministrativo.
Si deve aprire io credo una riflessione profonda che non può essere il frutto del caso anche su questo tipo di situazioni. Il partito Democratico deve riflettere su come è stato condotto, aprire una riflessione poi quello che potrà uscire fuori si vedrà».
Poi una battuta anche sulla presenza di cittadini cinesi ai seggi delle primarie che Braia giudica un fenomeno emblematico: «io credo che tutti abbiano diritto di partecipare ad un voto come questo se sono consapevoli. Non so quanti avevano realmente la consapevolezza della scelta di voto, io credo che questa consapevolezza fosse bassa. Per il futuro forse sarà opportuno che si intervenga come Partito Democratico per cercare di garantire e far partecipare non cittadino che abbiano ottenuto da pochi giorni il permesso di soggiorno ma cittadini che siano in Italia da almeno 2-3 anni».
L’ultima battuta sui temi etici che hanno caratterizzato molte delle ultime settimane e su cui Braia però non si sbilancia ribandendo sostanzialmente: «io credo che il giudizio deve essere espresso in base a quello che viene fatto e a come viene gestita la cosa pubblica. Su questo i cittadini devono esprimersi».
Il futuro infine rischia di riservare nuove sorprese. La corsa verso le regionali del 18 novembre è avviata, le primarie hanno sovvertito gli equilibri politici del Pd e Matera si è posta alla testa di questo ribaltone. Braia lo sa e il suo sorriso da domenica sera appare sempre più ampio.
p.quarto@luedi.it
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