X
<
>

Share
3 minuti per la lettura

POLICORO  – E’ arrivato a Policoro intorno le 19.45 di ieri sera a bordo del suo infaticabile camper. Piero Lacorazza, 36 anni, giovane ma politicamente affermato, presidente della Provincia di Potenza in carica, é candidato alle Primarie del centrosinistra di domenica prossima per designare il candidato presidente della Regione. Solo la pioggia lo ha costretto al chiuso. È giovane, fresco e preparato. Ha energia. Non é altezzoso. Saluta tante persone accorse ad ascoltarlo in occasione della chiusura della campagna elettorale. Moltissimi giovani si avvicinano a lui in maniera naturale. Lo conoscono dai tempi del movimento giovanile dei Ds. Parla a lungo Lacorazza nella sezione del Pd policorese. Si vede che ha una visione del futuro. «Vi chiedo di fidarvi. Non é che chi ha amministrato oggi ha fatto male, ma ci vuole una sfida anche generazionale». Con molta attenzione, da giovane qual é, ha posto il tema del cambiamento e della svolta. «Ho scelto le piazze e non i teatri. Ho voluto fare una campagna “senza filtro”. Bisogna essere accessibili a tutti. Dare al cittadino anche la possibilità di poterti criticare». «Domani (oggi, ndr) sarò nei quartieri popolari di Potenza. Fino all’ultimo minuto, farò quello che ho fatto dal primo giorno. Dietro la mia candidatura c’é la ricerca massima di unità su un candidato. Non dovevano presentarci con un livello di competizione elevato che avrebbe creato fratture che poi sarebbe stato faticoso ricomporre. Più é unito il Pd, più é unito il centrosinistra e più é unità la Basilicata. L’unità é una condizione necessaria per cambiare. Il cambiamento é un nuovo modello di gestione e di partecipazione alle scelte.  Venire qui a Policoro per me é stata una scelta politica. Noi dobbiamo accorciare la distanza Regione-territori. Le scelte strategiche devono riguardare un territorio come questo che vive di agricoltura e di turismo. Noi abbiamo vissuto la vicenda petrolio come una vicenda che dovesse assorbire il dibattito in Basilicata. Invece la Basilicata é anche altro». Lacorazza ha parlato di identità e modernizzazione. «La prima é storia. Poi ci vuole un approccio moderno per collocare i prodotti nei mercati». Poi l’ambiente. «Non possiamo non avere un sistema di monitoraggio ambientale credibile. Ci sono questioni come l’Arpab (Agenzia regionale per l’Ambiente) che non devono essere mediate dalla politica. Questo é un elemento di rottura fondamentale. Con molta chiarezza su questo problema dovremo andare avanti».

L’aspirante governatore ha parlato poi della “semplificazione della cosa pubblica”. «Alcune imprese si rivolgono a diversi soggetti pubblici prima di poter mettere a frutto un’idea. Quando un’impresa si vede di fronte ad un muro burocratico alla fine desiste. Non basta fare alcuni bandi. Immagino una Regione che semplifica in cui il Bur cartaceo diventi online, ad esempio». Poi il tema del lavoro. «In una piazza la domanda che tutti mi pongono é quella delle tante risorse (acqua e petrolio) a discapito di non molto lavoro. Io credo che nei prossimi anni dovremo chiedere una risposta occupazionale e le infrastrutture. Noi dovremo costruire un altro rapporto e un’altra scelta. Il principio di prossimità alle estrazioni petrolifere va preservato, unitamente ai benefici e alle ricadute che l’intera regione deve avere quale compensazione dall’estrazione di idrocarburi. Se no avremo sempre un paese contro l’altro. E questo fa il gioco delle compagnie petrolifere che ci preferiscono disuniti». Infine un messaggio politico al Metapontino. «Non perdiamo tempo. Nei prossimi giorni riuniamo i gruppi dirigenti del centrosinistra, unitamente alle forze economiche e sociali dell’area e facciamo un programma da presentare al presidente della Regione, da poter controllare e monitorare con costanza». In ultimo una stilettata a Pittella. «Le primarie non sono un congresso, non ci si potrà sedere intorno ad un tavolo e trattare, dicendo: ho preso tot voti e ora mi spetta questo».

p.lutrelli@luedi.it

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE