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POTENZA – Prosegue il “bombardamento” mediatico dei quattro candidati alle Primarie del centrosinistra. Anche ieri non hanno fatto mancare i propri appelli e le proprie considerazioni. Così Marcello Pittella: «Scriviamo insieme una pagina comune per una nuova Basilicata. Come sapete il 22 di settembre si terranno le Primarie del centrosinistra per scegliere il candidato a Presidente della Regione. Primarie da me vissute come primarie di libertà rispetto a chi ha pensato a raggruppamenti totalizzanti e di apparato che, pur esponendo un candidato giovane, puntano a conservare tutto il passato. Io sono molto fiducioso. Viaggiando in lungo e largo ho trovato una Basilicata desiderosa di novità, stanca e sfiduciata sì, ma anche pronta a riconoscersi e aderire con entusiasmo ad un progetto di cambiamento orientato al bene comune, che abbia idee ambiziose ma realizzabili. Per me la Basilicata, dopo il 22, non sarà più la stessa. Il rinnovamento inizia il 22 di settembre ed è innanzitutto la possibilità di votare senza condizionamenti, promesse di favori o, nella peggiore delle ipotesi, ricatti da parte dei poteri forti e organizzati».
A ruota Miko Somma che sul proprio blog prosegue ad approfondire i temi del programma: «Crediamo che in Basilicata non vi sia alcuna necessità di ulteriori produzioni energetiche, anche a fronte di un calo della richiesta energetica globale e regionale sia per effetto della crisi che del risparmio energetico generato dai miglioramenti produttivi, così da non giustificarsi alcun aumento annuo del fabbisogno regionale e ciò nonostante il problema della produzione energetica si ponga fortemente sia rispetto alle indicazioni Ue (tra cui Burden Sharing), sia alla necessità di soddisfare quel fabbisogno attraverso la produzione locale da fonti rinnovabili, fonti che nonostante escamotage di legge che considerano rinnovabili fonti di produzione energetica quali la termo-valorizzazione di rifiuti, le bio-masse ed in ogni caso tutti procedimenti fondati sulla combustione, crediamo vadano riportate alla loro essenza di fonti rinnovabili in quanto tali e non inserite in piani energetici ulteriori in forma di Piano energetico nazionale che riguardi questa regione».
Ha preso l’abitudine di comunicare quotidianamente le proprie impressione sul web anche Nicola Benedetto: «Ho rilevato tutte le critiche, alcune considerazioni le ho fatte mie, riconosco il malcontento e l’insoddisfazione verso la politica ma non ricopro il ruolo di assessore regionale da 20 anni e non posso fare a meno di constatare che tutto sommato quasi 1000 persone condividono i miei pensieri oltre gli infiniti “mi piace” sui post della pagina. Non vanifichiamo gli sforzi fatti fin ora, per lavorare insieme nella politica lucana il 22 settembre partecipiamo tutti alle primarie. Andiamo fino in fondo! Politica significa rilevare le esigenze dei territori e predisporre un intervento pubblico efficace in termini di costi – benefici».
Immancabili ovviamente anche le dichiarazioni di Piero Lacorazza: «E’ vero, la retorica è sempre in agguato. Ma parlare di Scanzano, come mi è capitato più volte di fare in questi giorni, in fondo è sempre un bene, perché significa evocare la ferma determinazione del popolo lucano, che dieci anni fa ci ha permesso di sconfiggere e di escludere chi avrebbe voluto trasformare il nostro territorio in una pattumiera nucleare, ed oggi invece ci deve permettere di includere le attività e le persone su cui si fonda il tentativo di rispondere alla crisi».
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