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POTENZA – Dopo le regionarie è ora di scendere in strada. Il Movimento 5 stelle adesso è al lavoro su due fronti, il primo è la costituzione dei gruppi per la definitiva cristallizzazione dei programmi e il secondo riguarda soprattutto il faccia a faccia con la cittadinanza. E così, mentre oggi Vito Petrocelli sarà alle 19:30 a Montalbano Jonico per fare un bilancio dell’attività parlamentare a Matera il 21 settembre si terrà quella che è stata chiamata l’agorà. La data non è stata scelta a caso, coincide con l’anniversario della cacciata dei tedeschi dalla città nel 1943. Un’assonanza che gli attivisti ricollegano ad “una nuova resistenza dall’oppressione dei partiti che nell’ultimo ventennio hanno saccheggiato la Basilicata”. In piazza San Francesco, dalle 16:30 Mirella Liuzzi e Vito Petrocelli avranno il compito di confrontarsi, assieme agli altri attivisti del Movimento, davanti la cittadinanza, in quello che potrebbe essere definito il primo “comizio aperto” dei pentastellati verso le regionali. Ed è un banco di prova importante, perché finalmente, dopo mesi di discussioni elettorali, il Movimento esce allo scoperto al di fuori dei banchetti nel capoluogo di provincia. Sarà quindi un’opportunità non tanto per contarsi quanto per testare il livello di partecipazione popolare e, perché no, convincere qualcuno ad entrare nelle file del Movimento.
Intanto a livello nazionale si muove qualcosa, ed è qualcosa di grosso. Sul sito di Beppe grillo in un piccolo post finalmente si parla della piattaforma nazionale di voto. Una piattaforma che fino ad oggi, salvo per rari casi, non ha mai funzionato e ha costretto le varie realtà regionali a confrontarsi su canali poi risultati non certificati. Perché Beppe grillo nel suo post dice una cosa chiarissima: “non esiste altra piattaforma certificata oltre il blog”. Questo vuole dire che qualsiasi tipo di confronto dovrà essere messo all’interno del calderone nazionale ma il post di Grillo fa un esplicito riferimento alle elezioni regionali lucane, come dire che finalmente qualcosa, dopo la certificazione della lista di consiglieri in Basilicata, qualcosa si muove. “Il numero di persone iscritte – scrive sul blog – al M5S con documenti digitali ha raggiunto le 80mila unità. Il numero complessivo di iscritti è di circa 400mila persone. Chi non ha ancora inviato i suoi documenti digitalizzati (sono molti) lo faccia almeno entro l’anno. L’applicazione per la discussione da parte degli iscritti delle proposte di legge dei nostri parlamentari sarà rilasciata entro il mese di settembre.
Nelle prossime settimane sarà avviata la votazione on line dei candidati portavoce della Regione Basilicata. Le applicazioni già disponibili consentono di far scegliere on/off agli iscritti sulla base di una domanda specifica su un tema proposto dai parlamentari, di votare il proprio candidato per una carica istituzionale (come è avvenuto per il Presidente della Repubblica), di selezionare i candidati alle elezioni politiche, di scegliere il candidato portavoce su base regionale o per città capoluogo se richiesto. E’ prevista entro il 2013 la possibilità di proporre una legge da parte degli iscritti al M5S ai parlamentari. Un tassello alla volta si stanno ponendo le basi per un sistema operativo di democrazia diretta del M5S”. ora c’è da capire chi potrà votare per scegliere l’unico candidato portavoce alla Regione Basilicata. Bisogna capire infatti se ci sarà un limite ai votanti certificati, altrimenti c’è il serio rischio di una certificazione di massa in questi giorni magari a favore di un candidato particolare.
Intanto a casa 5 Stelle in Basilicata certe polemiche post regionarie non sembrano placarsi. Nell’occhio del cicloni ancora Vespe, che è risultato il primo eletto nella circoscrizione di Matera e Ambrosini. Il secondo è contestato per le sue posizioni “morbide” per quanto riguarda la gestione del petrolio. In diverse occasioni infatti si è detto favorevole ad una politica di estrazione “pulita” del petrolio, cosa che di fatto cozza con la linea nazionale del Movimento. Vespe invece resta sotto accusa per i continui sospetti di voti “gonfiati” grazie a gruppi che ne hanno sostenuto in blocco la candidatura. E anche la vicenda Di Bello continua a dividere una parte del Movimento.
v.panettieri@luedi.it
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