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POTENZA – Dieci giorni di tempo ed anche i 5 Stelle avranno le loro due liste per le regionali. A chiarire una parte dei dubbi è stato Vito Petrocelli che, dopo una consultazione con Gianroberto Casaleggio, ha comunicato agli attivisti e agli iscritti quali saranno le modalità di votazione. Ed è un mezzo passo indietro rispetto alla decisione di Grillo, perché adesso soltanto la lista sulle primarie dei governatori sarà votata sul portale nazionale. La lista dei consiglieri invece dovrà essere decisa in autonomia. Ma quando? Questo fine settimana che verrà ci sarà l’incontro plenario, assemblea però che presenta non poche difficoltà visto che dovrebbe riunire per intero gli iscritti lucani in un unico luogo. Una difficoltà di non poco conto visto la ristrettezza dei tempi e la necessità di organizzare il tutto in modo che si possa partecipare in maniera serena. Dunque, una volta preparate le liste, si passerà alla fase delle “regionarie” che si terranno il 17 e 18 novembre. Lì gli iscritti certificati (ovvero iscritti al sito web dei 5 stelle e certificati attraverso l’invio di documenti di identità e casellari giudiziari) potranno decidere chi dei candidati alle selezioni correrà da governatore. I nomi più quotati sono quello di Piernicola Pedicini, Gianni Perrino e il tenente della polizia provinciale Giuseppe Di Bello, ma al listone potrebbero aggiungersi altri. Ben diversa la situazione per quanto riguarda i candidati consigliere: quelli dovranno essere scelti durante l’assemblea con voto segreto.
I candidati dovranno dimostrare la loro iscrizione al Movimento (sul sito), e di non essere iscritti ad alcun partito. Le “regionarie” termineranno il 26 settembre (le votazioni on-line dovrebbero iniziare dopo il 19 settembre). Le liste provinciali e il listino dei consiglieri da candidare sul web, infatti, devono essere definiti entro il 19 settembre, giorno in cui occorrerà inviare al coordinamento a Milano tutti i documenti necessari alla certificazione interna delle liste. Entro il 28 settembre, con la definizione di tutte le candidature, si deve completare il processo di certificazione per poter partire con la raccolta delle firme necessarie alla partecipazione alle elezioni amministrative.
Quello che è stato proposto da grillo è praticamente un mezzo passo indietro che non è stato digerito al meglio. Prima il blocco della piattaforma regionale e il dirottamento delle votazioni sul portale nazionale, ora soltanto le votazioni per i governatori saranno gestite dallo staff milanese.
Questo significa che in due giorni, presumibilmente sabato e domenica, gli attivisti dovranno trovare il tempo di discutere assieme ai futuri candidati, valutare le posizioni e i progetti messi in campo da ciascun candidato (la chiamano “la graticola”) e poi procedere al voto e alla preparazione delle liste dei consiglieri. Questa modalità di voto però comporta diversi problemi. In primo luogo non potranno votare molte persone, stiamo parlando di attivisti lucani non ancora certificati sul portale nazionale, il che significa l’esclusione di una parte del Movimento, la più “nuova”, che si ritroverà ad assistere allo spettacolo senza poter intervenire e la seconda riguarda l’incertezza sia sugli attivisti certificati che sui possibili “pacchetti” mossi sul sito nazionale. In pratica il Movimento lucano non può sapere quanti iscritti certificati ci sono sul portale nazionale, né tantomeno, almeno fino ad oggi, è stato stabilito un criterio che blocchi i voti da attivisti certificati dopo una certa data. Questo mette a serio rischio la qualità delle votazioni, perché circolano all’interno del movimento diversi sospetti su un possibile transito di “pacchetti” di votanti certificati sul sito.
E questo fatto ieri è stato l’argomento più scottante di tutti, tant’è che in molti hanno preso posizioni drastiche, chiedendo di non presentare nessuna lista 5 Stelle in Basilicata. Insomma, chi pensava che gli attivisti pendessero dalle labbra di Grillo si è dovuto ricredere perché, anzi, all’interno del Movimento si è aperta una fitta discussione dopo questo dietrofront del guru nazionale.
Sta di fatto che, nonostante le proteste, la lista si farà e i tempi sono questi. Il 19 i nomi dovranno già essere pronti per una valutazione. Agli attivisti è chiesto, insomma, uno sforzo in più.
Intanto sul fronte alleanze a riprovarci è Primavera Lucana, dopo aver incassato il primo no. “È con tale ferma e responsabile determinazione che “Primavera Lucana – si legge nel comunicato stampa – auspica che la decisione assunta dal Movimento 5 Stelle non abbia carattere definitivo, né connotati ultimativi, e che migliaia e migliaia di elettori liberi possano far sentire la loro voce, il loro grido, la loro disperazione, per indicare la misura della politica con il metro dell’interesse supremo della Basilicata e del futuro dei lucani”.
Peccato che continui a saltare il passaggio fondamentale: il Movimento non può stringere alleanze elettorali, lo stabilisce il regolamento nazionale alla quale si sono dovuti, giocoforza, affidare dopo la decisione di Grillo. L’unica cosa possibile è un accordo post elettorale, ma i requisiti sono sempre gli stessi. Se anche uno dei punti dettati dal “Non – statuto non dovesse essere rispettato allora i 5 Stelle lascerebbero stare. Ma ora si pensa a ben altro. La parola passa all’assemblea.
v.panettieri@luedi.it
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