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POTENZA – Socialisti, Sel, Verdi e Rifondazione non ci stanno. Sono fuori dalla colazione di centrosinistra. E dalle primarie del prossimo 22 settembre. Lo hanno deciso nella mattinata di ieri, dopo che il pd non ha accolto la richiesta che le forze di coalizione avevano chiesto fina dall’inizio: questione morale e rinnovamento vero, escludendo dalla competizione elettorale che arriva dalla precedente legislatura. L’ultimo appello l’avevano lanciato ieri mattina con un comunicato congiunto. Apprezzando lo sforzo per la convergenza su un candidato che rispecchia questi criteri, le forze di coalizione hanno chiesto un ulteriore sforzo sulle altre candidature. Ma alla fine il partito democratico ha risposto picche. E’ saltata quindi la firma della carta d’intenti prevista già per ieri sera. E ora Verdi, Sel, Rifondazione e socialisti sono pronti ad andare per la propria strada. Un prospettiva ci potrebbe essere un candidato proprio alle elezioni di novembre. Il segretario dei Verdi, Pino Brindisi si appella a tutte le fozre di centrosinistra fuori dalla colazione del Pd per costruire un progetto diverso e autonomo. Sempre che, chiaramente, siano disposte a condividere l’indirizzo che si sono dati. «Occorre porre un argine – dice – a chi vuole continuare a governare questa regione come se fosse una cosa propria. C’è bisogno di un ‘alternativa autorevole e realmente credibile, in grado di chiudere definitivamente il ciclo interrotto ad aprile». Con un laconico comunicato giunto nel pomeriggio, la coordinatrice regionale di Sinistra ecologia e libertà, Maria Murante ha fatto sapere: «Non essendo intervenute novità significative nella direzione auspicata, con cui si chiedeva un profondo rinnovamento del quadro politico, il quale passasse anche attraverso i protagonisti della competizione alle primarie, Sinistra Ecologia Libertà è indisponibile a sottoscrivere la carta d’intenti Basilicata Bene Comune». Segando così la rottura definitiva. Condivisa anche dai socialisti di Livio Valvano. Che però ieri sera è stato attaccato dal segretario provinciale del psi provinciale di Potenza, Donato Cutro: «La gestione del segretario regionale del nostro partito di questa fase delle Primarie del centrosinistra e quindi del rapporto con il Pd, come con gli altri partiti di coalizione, si chiude nel peggiore dei modi con l’assenza di una candidatura del Psi o comunque espressione-rappresentanza di un’area riformista più ampia. Siamo stati trascinati al punto più basso di caduta di visibilità e, quello che ancor più ci preoccupa, di autonomia del Psi». E continua: «Lo avevamo messo in guardia quando ha firmato documenti ideologici con altri partiti del vicolo cieco in cui è puntualmente finito. L’attuale situazione, che peraltro vede Sel sfilarsi, è dunque il risultato di una linea politica del segretario regionale, peraltro personale, da suicidio per i socialisti e di subalternità completa a quegli apparati di potere del Pd che ha denunciato Marcello Pittella». Il segretario dei “socialisti ribelli”, tra cui anche il consigliere Rocco Vita e Franco Adamo, annuncia. «Condividiamo di Marcello Pittella, espressione di una cultura che ci appartiene, l’impegno a fare delle Primarie un reale strumento di democrazia partecipata e in lui individuiamo la possibilità di affermare le condizioni di reale rinnovamento del metodo di gestione per vincere una battaglia di libertà e di civiltà nella nostra regione».
marlab
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