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POTENZA – E’ un attendismo lucido? E’ l’immobilismo dovuto a una congenita impotenza o meglio alla consapevolezza che tanto alla fine non si vince? O è una sorta di via di mezzo? Difficile a dirsi. Di certo il quadro è complicato e attraversa tutto lo scenario politico da sinistra a destra. E il Pdl lucano non fa certo eccezione.

Al momento i big pidiellini continuano a temporeggiare. Ma assicurano che non è immobilismo. Insomma non c’è ancora il nome del candidato governatore. E la sensazione è che non ci sarà nemmeno a breve. Da questo punto di vista di certo si poteva fare meglio. Ma gli altri stanno messi meglio? No. Nel Pd e quindi nel centrosinistra la situazione non è certo migliore ma almeno si faranno le Primarie. Nel centrodestra però non c’è mai stata questa consuetudine e quindi non è un motivo di merito e nemmeno di demerito. Insomma rispetto agli altri vale lo stesso.

Il quadro si fa un po’ più fosco però, se si allarga la questione dal Pdl al centrodestra. Perché in effetti al 3 settembre non è affatto chiaro quale coalizione e quale alleanza guiderà (se la guiderà) il Pdl per tentare di vincere le elezioni regionali di metà novembre. Insomma se nel centrosinistra alla fine il Pd non sarà orfano degli alleati storici diversa è la situazione nel centrodestra. Il Pdl resta il partito principe. Difficile immaginare una coalizione a destra che si candidi a vincere senza il Popolo della libertà. Ma al momento non si riesce a fare sintesi. A cominciare con i Fratelli d’Italia di Gianni Rosa. In effetti si era aperto un tentativo di tavolo di concertazione per discutere di programmi e di candidati ma alla fine tutto si è concluso con sospetti reciproci prima ancora di cominciare. Di più: Rosa e i suoi sodali parlano chiaramente di un Pdl che non vuol discutere e non si presenta alle riunioni. Resta in piedi solo la candidatura a presidente dello stesso Rosa con un documento diffuso ieri che parla di percorso concluso con buon esito del cartello di partiti che si riconosce in “Un’altra Basilicata”. Gli altri nel frattempo si guardano intorno e guardano alle dinamiche che si stanno muovendo nel centro dello schieramento. Da quello che resta dell’Udc con Agatino Mancusi e Franco Mollica  e gli altri minori. In tutto questo Scelta civica dei montiani Di Maggio e Navazio prende tempo e intanto si organizza senza sciogliere tutte le riserve. In ogni caso Viceconte, Latronico e Taddei non si mostrano preoccupati più di tanto. A dir loro (o meglio da chi gli sta vicino) c’è tempo ancora e nel frattempo si guarda al contesto generale. Da Roma alla Basilicata. E in più sono stati protagonisti insieme a Maurizio Bolognetti dell’iniziativa promossa dai Radicali italiani per la firma dei referendum sulla giustizia. Il Pdl lucano ha sposato completamente la causa radicale tanto da dirsi pronti a distribuire i moduli per la sottoscrizione dei referendum anche nelle sedi locali del partito. Insomma immobili ma non troppo. Per il resto e cioè sulle strategie elettorali Viceconte e compagnia hanno chiarito che sono pronti a fare il passo indietro in favore di un candidato esterno (o terzo) e continuano a interloquire seppur non ufficialmente con gli attori che orbitano nell’aria del centrodestra tradizionale. Da Mancusi e Mollica dell’Udc, a Navazio e Di Maggio di Scelta civica fino a Digilio di Fli. E c’è pure una nuova interlocuzione con il presidente della provincia di Matera, Franco Stella. In tutto questo in casa pidiellina viene data scontata l’alleanza finale con Fratelli d’Italia. O meglio la si ritiene inevitabile. Per l’una o per l’altra parte. Ma come ancora non è chiaro. Segnali di apertura sono stati lanciati anche nei confronti di Perri e di Patrone. Ma senza aprire nessuna trattativa ufficiale.

Insomma per quanto si apprende Latronico e Viceconte da Roma continuano a guardarsi intorno mantenendo la discussione aperta sia con i canali romani che con quelli locali. Ma al momento non c’è nulla di definitivo. La sensazione è che si aspetterà ancora prima di capire se anche gli altri sono disponibili a convergere su un esterno e a fare un passo indietro. Perche il Pdl di Basilicata, per voce di Guido Viceconte ha chiarito più volte di essere pronto a sostenere un candidato governatore non pidiellino ma è anche chiaro che deve fare i conti con le aspirazioni interne a partire da quelle dell’attuale capogruppo in Consiglio regionale, Michele Napoli.

Intanto ieri è uscito allo scoperto il consigliere comunale di Potenza del Pdl, Nicola Becce che stigmatizzando il centrosinistra e il Partito Regione ha sponsorizzato in maniera diretta Franco Stella: «Il centrodestra deve candidare un uomo che sappia amministrare un ente pubblico complesso, che abbia conoscenza di come si muove l’apparato burocratico, che sappia dire di no alle innumerevoli richieste clientelari. Inoltre il candidato deve essere una persona che abbia anche la visione strategica di un possibile sviluppo onde individuare su quali campi investire e in quali campi tagliare la spesa inutile. Certo sembrerebbe che un candidato del genere non esista o sia impossibile trovarlo, invece il centrodestra potrebbe averlo. Si tratta di Franco Stella, attuale presidente della Provincia di Matera». «Un uomo – ha aggiunto Becce – che ha dimostrato sul campo di avere queste qualità, senza ombra di dubbio e un uomo che è apprezzato tanto da poter essere senza ombra di dubbio un candidato esterno dai giochi di palazzo che può raccogliere il consenso del cittadino medio. Ultimo ma non meno importante, nel corso del suo mandato quale presidente della Provincia di Matera, oltre alle capacità gestionali, Franco Stella ha dimostrato autorevolezza e un alto senso delle Istituzioni, caratteristiche che in questo periodo di crisi etica nella politica servono a poter dare il giusto decoro alla Regione Basilicata».

s.santoro@luedi.it

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