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IL PROGETTO di Marcel Vulpis con “Noi siamo l’Italia” era quello di dare definitivamente una casa al gruppone dei moderati. Un gruppo «trasversale» che doveva intercettare le voci centriste sia destra che a sinistra. Forse è per questo che la dichiarazione di Scelta Civica qui in Basilicata non è piaciuta tanto. La coalizione messa in piedi dal partito dell’ex presidente del Consiglio Mario Monti qui in Basilicata, insomma, sarebbe soltanto una «auto-proclamazione di alleanze, senza che lo stesso alleato (o meglio ancora gli stessi alleati) ne sappia qualcosa».
Stando a quello che dice Vulpis la Basilicata starebbe ancora al palo sulla coalizione di moderati. Eppure l’incontro di martedì che vedrà insieme Scelta Civica, Popolari Uniti, Unione Democratici di Centro, Laboratorio di Centro (Grande Sud, Udc, Fare per Fermare il Declino, Lucidamente, Piazza Pulita), Veri Valori, Verdi, Movimento Socialista Lucano, Movimento Per le Autonomie è stato confermato. Anzi proprio qui si discuterà delle future candidature e del nome da proporre come candidato governatore. 
Ma per Vulpis tutta questa operazione del grande centro è piuttosto un «gioco. Si convoca una riunione molto ristretta, si fa capire che alla fine si strizzerà l’occhio al centro-sinistra, ma è chiaro che può apparire poco conveniente, perché lo stesso centro-sinistra, brilla di diversi indagati (anche se è bene ricordare che fino al terzo grado di giudizio nel nostro paese si è innocenti). E allora cosa inventa il nostro magico coordinamento regionale di Sc? Una bellissima coalizione di moderati, dove dentro c’è di tutto anche i Verdi (che storicamente sono poco moderati, anzi hanno la scintilla della protesta sempre pronta nel taschino), ma se Scelta Civica in Basilicata dice che sono “moderati” lo saranno di sicuro». 
Insomma, la provocazioe di Vulpis avrebbe delle basi concrete, in primis il fatto che nessuno dei partiti firmatari della carta di intenti ha ufficializzato una posizione. «Non vorrei – continua Vulpis – mi si permetta un pizzico di ironia, che, invece, di coalizione si intendesse magari un invito ad una “colazione politica”, visto l’incredibile numero di commensali inseriti nel documento-fantasma. Comunque, magari siamo noi i malpensanti e nelle prossime ore, appariranno manifesti e santini con i nomi/volti dei diversi alleati di questa “Santa Coalizione”. Piuttosto, crediamo che non nascerà mai. E’ sulla carta, sul web, ma di fatto non esiste». 
la strategia dei montiani starebbe da un’altra parte, quella di preparare il terreno con una alleanza con il partito Democratico per raccattare un paio di consiglieri regionali. A questo proposito insiste Vulpis «se verranno confermati i dati delle ultime politiche in Basilicata potrebbero scattare 2 consiglieri regionali e magari, anche su questo territorio, nascerà un “mezzo” governo di larghe intese (Pd più Scelta Civica senza Pdl). Certamente questa storia fa capire come, ormai, la politica sia un reality più che una scuola per la creazione di una ipotetica classe dirigente, a partire da quella da costruire sui diversi territori. Ripeto: va bene tutto e il contrario di tutto. Anche la Santa Coalizione-fantasma. Speriamo però di esserci sbagliati e di venire smentiti dagli eventi: ma anche no».
Insomma, da una parte di chi voleva costruire l’alleanza dei moderati arriva la stangata contro Navazio e l’intera compagine di Scelta Civica. Intanto, se l’esito della riunione darà maggiori risultati, per il Pdl il gioco si farà molto più duro, perché buona parte dell’alleanza di Scelta Civica ruota proprio con quelle realtà che potevano, almeno in parte, avvicinarsi al partito di Berlusconi. L’unica alternativa sarebbe mettere insieme i cocci con Fratelli d’Italia, ma sembra più un’impresa che altro.
v.panettieri@luedi.it
 

IL PROGETTO di Marcel Vulpis con “Noi siamo l’Italia” era quello di dare definitivamente una casa al gruppone dei moderati. Un gruppo «trasversale» che doveva intercettare le voci centriste sia destra che a sinistra. Forse è per questo che la dichiarazione di Scelta Civica qui in Basilicata non è piaciuta tanto. 

La coalizione messa in piedi dal partito dell’ex presidente del Consiglio Mario Monti qui in Basilicata, insomma, sarebbe soltanto una «auto-proclamazione di alleanze, senza che lo stesso alleato (o meglio ancora gli stessi alleati) ne sappia qualcosa».

Stando a quello che dice Vulpis la Basilicata starebbe ancora al palo sulla coalizione di moderati. Eppure l’incontro di martedì che vedrà insieme Scelta Civica, Popolari Uniti, Unione Democratici di Centro, Laboratorio di Centro (Grande Sud, Udc, Fare per Fermare il Declino, Lucidamente, Piazza Pulita), Veri Valori, Verdi, Movimento Socialista Lucano, Movimento Per le Autonomie è stato confermato.

 Anzi proprio qui si discuterà delle future candidature e del nome da proporre come candidato governatore. Ma per Vulpis tutta questa operazione del grande centro è piuttosto un «gioco. Si convoca una riunione molto ristretta, si fa capire che alla fine si strizzerà l’occhio al centro-sinistra, ma è chiaro che può apparire poco conveniente, perché lo stesso centro-sinistra, brilla di diversi indagati (anche se è bene ricordare che fino al terzo grado di giudizio nel nostro paese si è innocenti). E allora cosa inventa il nostro magico coordinamento regionale di Sc? 

Una bellissima coalizione di moderati, dove dentro c’è di tutto anche i Verdi (che storicamente sono poco moderati, anzi hanno la scintilla della protesta sempre pronta nel taschino), ma se Scelta Civica in Basilicata dice che sono “moderati” lo saranno di sicuro». Insomma, la provocazioe di Vulpis avrebbe delle basi concrete, in primis il fatto che nessuno dei partiti firmatari della carta di intenti ha ufficializzato una posizione. 

«Non vorrei – continua Vulpis – mi si permetta un pizzico di ironia, che, invece, di coalizione si intendesse magari un invito ad una “colazione politica”, visto l’incredibile numero di commensali inseriti nel documento-fantasma. Comunque, magari siamo noi i malpensanti e nelle prossime ore, appariranno manifesti e santini con i nomi/volti dei diversi alleati di questa “Santa Coalizione”. 

Piuttosto, crediamo che non nascerà mai. E’ sulla carta, sul web, ma di fatto non esiste». la strategia dei montiani starebbe da un’altra parte, quella di preparare il terreno con una alleanza con il partito Democratico per raccattare un paio di consiglieri regionali. A questo proposito insiste Vulpis «se verranno confermati i dati delle ultime politiche in Basilicata potrebbero scattare 2 consiglieri regionali e magari, anche su questo territorio, nascerà un “mezzo” governo di larghe intese (Pd più Scelta Civica senza Pdl). 

Certamente questa storia fa capire come, ormai, la politica sia un reality più che una scuola per la creazione di una ipotetica classe dirigente, a partire da quella da costruire sui diversi territori. Ripeto: va bene tutto e il contrario di tutto. 

Anche la Santa Coalizione-fantasma. Speriamo però di esserci sbagliati e di venire smentiti dagli eventi: ma anche no».Insomma, da una parte di chi voleva costruire l’alleanza dei moderati arriva la stangata contro Navazio e l’intera compagine di Scelta Civica. Intanto, se l’esito della riunione darà maggiori risultati, per il Pdl il gioco si farà molto più duro, perché buona parte dell’alleanza di Scelta Civica ruota proprio con quelle realtà che potevano, almeno in parte, avvicinarsi al partito di Berlusconi. L’unica alternativa sarebbe mettere insieme i cocci con Fratelli d’Italia, ma sembra più un’impresa che altro.

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