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POTENZA – E alla fine, come in tutti i reality, nominando nominando, stringendo stringendo, sono rimasti in campo due sfidanti. Le primarie da corridoio e tavoli segreti hanno stretto la discussione del Pd attorno a due nomi.

Ad oggi, almeno, nel momento in cui scriviamo. Il candidato che dovrà superare la prova della mediazione tra la squadra dei defilippiani e la squadra dei foliniani e che poi dovrà superare la prova delle primarie a due euro al voto e che poi dovrà superare la prova vera dell’urna ha le caratteristiche antropomorfiche di due uomini: Giampaolo D’Andrea, politico di primo piano e di lungo corso, dalla Dc al Pd, e l’autonomo (non per passato politico) Pasquale Carrano, imprenditore ed ex presidente degli industriali della Basilicata nell’interregno tra l’assessore alla salute, Attilio Martorano, e il patron di Tecnoparco, Michele Somma.

Sfumano le possibilità degli altri nomi, salgono e scendono gli ultimi pacifici duellanti secondo il complicato schema degli effetti a catena. Mai uomini più diversi furono in campo, cultura li accomuna (quella di D’Andrea è davvero somma) esperienze e fare li allontanano. L’avanzata di Carrano è accompagnata dalla concenzione della guida della regione secondo un principio di incondizionata perfezione e trascendenza, quasi un’estasi plotiniana (l’Uno coincidente con il bene). Da esso deriva la creazione di tutto il resto. Volgarizziamo: carta bianca per un reale processo di innovazione. Grande sponsor della sua candidatura Giampiero Perri, direttore dell’Apt, e suo vecchio compagno di scuola. Ma anche Vaccaro, dal tavolo di Obiettivo 2012 (o qualcosa di simile) suona per lui. Il nome è tra i “civili” tenuti nascosti nella mossa di De Filippo che ha scoperto solo carte politiche. Folino non direbbe no, anzi. Ma se la proposta viene da De Filippo è meglio. Ma il Pd lucano saprà affidarsi a un esterno?

Lo sfidante di Carrano è la bella figura di Giampaolo D’Andrea. Nuovo non è. Mai parola di troppo si sentì su di lui. Grande visione e notevole reputazione nazionale. Alla regione tra i dirigenti c’è un suo innamorato, è Paolo Albano, sarebbe felicissimo per la sua nomina. Apriamo Wikipedia ed ecco la bio del nostro politico. La mettiamo tra parentesi, è lunga (Laureato in storia e docente all’Unibas, nel 1992 venne eletto deputato Dc. Dopo essere stato sottosegretario ai beni ed alle attività culturali nel primo governo D’Alema, nel secondo governo D’Alema, e nel secondo governo Amato, nel 2001 aderì alla Margherita e al termine delle elezioni politiche dello stesso anno ottenne un seggio al Senato.

Nella XIV legislatura è stato membro della VII commissione (beni culturali) e componente della commissione di vigilanza sui servizi radiotelevisivi, di cui fu anche vicepresidente dal 2003 al 2006. D’Andrea ha fatto parte del secondo governo Prodi in qualità di sottosegretario alle Riforme Istituzionali e ai Rapporti con il Parlamento.Partecipa alla fondazione del Partito Democratico, del quale è stato responsabile nazionale del settore Ricerca, nell’ambito del Dipartimento Educazione.Il 28 novembre 2011 è stato indicato dal consiglio dei ministri come sottosegretario ai rapporti con il Parlamento nel primo governo Monti. Sei parlamentari del Pdl minacciarono di non sostenere più il governo Monti nel caso fosse confermata la scelta).

Chi vincerà la sfida? Se chiedete a Carrano, egli non vi risponderà e farà sapere di essere lontano da qualche parte nel mondo. In effetti gira, ma ora è a Potenza. Incontra e vede gente. D’Andrea conosce bene la politica, sarebbe sincero nel dialogo sul bene della Basilicata che dev’essere unica cura. Siamo a 24, 48 ore dal responso. Forse anche di più. Si arriverà all’ultimo secondo utile. L’uno o l’altro dipenderà dall’accordo su tutto il resto. Ma la sorpresa è dietro l’angolo. E potrebbe arrivare da Matera con Adduce.

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