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IL SENATORE Cosimo Latronico non si sbottona, ma non sembra preoccupato. Se il centrosinistra arriva, con poca tranquillità, vicino alla possibilità primarie, il Pdl ha ancora tanta strada da fare. Ma di luce, in fondo al lunghissimo tunnel se ne comincia a vedere. C’è una rosa di nomi, ma sembrano essere ancora troppi per aprire una discussione interna al centrodestra che sia più pragmatica di quella che stiamo seguendo in questa estate. E il problema forse è dovuto anche all’“effetto sorpresa”, delle dimissioni di De Filippo, dimissioni che hanno riaperto i giochi troppo presto. Ma c’è da tenere conto anche della situazione nazionale interna al Popolo delle Libertà. In Basilicata, di mezzo, ci sta l”Mpa, La Destra, il Pdl stesso e quella parte di “scontenti” che adesso dovranno unire le forze e mettersi in competizione con il Pd. In più c’è la variabile del MoVimento 5 Stelle, che sembra, dopo giornate intense, aver trovato nuovamente la strada verso la presentazione queste liste. Insomma, il Pd è in testa, i 5 stelle si muovo e il Pdl ancora è fermo, il dibattito nel centrodestra è ancora troppo in divenire. Si mettono giù proposte, si valutano ulteriori incontri regionali per dare “peso” e forza a quanto c’è da fare

La strada delle primarie intanto sembra non essere minimamente praticabile. Latronico, riferendosi a quelle del Pd le definisce uno «strumento», un semplice metodo che spesso però non dà i frutti sperati, come il caso nazionale insegna.

Latronico, intanto, annuncia delle «sorprese», lo fa discutendo sul fatto che non c’è intenzione di restare fissi sulla coalizione. «Bisogna andare oltre gli schieramenti – dice – e noi stiamo facendo questo. Ci saranno delle sorprese da questo punto di vista, ma è troppo presto per parlarne».

Il candidato del centrodestra non sarà uno del Pdl? Magari qualcuno in arrivo dai movimenti, da qualche gruppo civico? Per ora di risposte chiare non ce ne sono ma la discussione su cosa può diventare un partito che deve studiare attentamente non solo le proprie mosse ma anche rivedere, in senso critico, ciò che è stato potrebbero non essere scontate. Intanto una carta d’intenti è già in costruzione, con degli appunti ben precisi. Uno di questi riguarda certamente le royalties e il petrolio. Ma in primo luogo c’è da garantire quella «alternanza che non c’è stata. Senza questo il sistema si è immobilizzato, per questo è necessaria adesso la svolta, partendo però dal presupposto che c’è da guardarsi alle spalle e stabilire un dialogo che possa accogliere più forze all’interno». Insomma, il Pdl sta cercando il fiato giusto per poter correre senza troppi ostacoli, ma di mezzo si ci mettono anche i sindaci “ribelli” della Val d’Agri, che potrebbero essere, sfruttando il malcontento generato sulla gestione delle royalties, un buon bacino di voti.

Digilio questo lo ha capito prima di tutti, anche perché spera di poter frenare la crisi di Fli almeno in Basilicata, ma è il centrodestra tutto che ne potrebbe approfittare. Latronico non mette in dubbio che la protesta dei sindaci «ha posto un tema serio, che richiede un’analisi profonda», ma non condivide l’idea di una “democratizzazione” delle royalties equamente distribuite sul territorio. «Questo ha permesso, nel corso degli anni, di lavorare sulle opere pubbliche, di rendere certamente più attrattivi culturalmente diversi luoghi della Basilicata, ma dal punto di vista puramente strutturale si è fatto poco. Meglio a questo punto costruire un fondo permanente di sviluppo, in modo da superare anche quella difficoltà dovuta ad un errore di sottovalutazione sulla gestione delle risorse». Insomma, «polverizzare» le risorse non è servito a molto, anzi ha contribuito a disperdere le risorse. Poi ci starebbe il passo definitivo con il recupero di una parte del gettito fiscale che il Governo dovrebbe riconoscere alle Regioni (l’articolo 16) che potrebbe essere una ulteriore leva per la Basilicata.

L’idea di base c’è, ora bisogna trovare anche i numeri per poterla applicare e sembra che per il centrodestra sia troppo presto per molte cose. Eppure il conto alla rovescia sulle regionali è già iniziato da un bel po’. Che si stia aspettando anche da queste parti la fine di settembre?

v.panettieri@luedi.it 

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