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POTENZA – La proposta sulla sigaretta elettronica gratis per tutti è stata bocciata, e c’è pure chi c’ha fatto un po’ d’ironia.
Ma nel programma per la Basilicata del Movimento 5 Stelle c’è ancora spazio per l’abolizione del Tso, le tegole fotovoltaiche, internet gratis, le nuove Ferrovie lucane e le royalties del petrolio distribuite con le votazioni online.
Sono al lavoro da mesi per disegnare il futuro della regione gli attivisti lucani della lista più votata alle scorse politiche nelle due città capoluogo, e non solo, sfiorando addirittura il colpaccio in Regione. A forza di scontri e lacerazioni, fatwe e tentativi di ammutinamento come l’ultima lettera indirizzata allo staff di Gianroberto Casaleggio, che gestisce il blog di Beppe Grillo, va prendendo forma la Basilicata a 5 Stelle. Manca ancora qualche settimana prima della stesura definitiva dei punti che verranno proposti agli elettori.
Eppure per grandi linee è già possibile farsene un’idea, seguendo l’architettura delle pagine dedicate sul sito di liquid feedback. Si tratta dello stesso che è stato utilizzato dagli attivisti siciliani per elaborare la loro proposta politica coi risultati ben noti, da spartire – per essere onesti – con il turbine mediatico scatenato dal comico genovese, la traversata a nuoto dello stretto e il tour nelle piazze più affollate della Trinacria.
Tutto visibile a tutti, in ossequio alla massima trasparenza possibile. Gli iscritti al sito che si contano nelle votazioni sulle singole proposte sono circa una trentina. Troppo pochi, secondo qualcuno, per essere rappresentativi degli elettori del movimento. Ma i numeri della Basilicata sono quelli che sono, e per altri è il metodo quello che conta. Altrimenti come si incentiva la partecipazione?
L’AMBIENTE
Al primo posto nei pensieri degli attivisti lucani c’è l’ambiente. «Sostenere chilometro zero», si intitola la proposta per promuovere la nascita di piccole e medie aziende agricole, in particolare quelle che adottino metodi di produzione sostenibile». Tra gli strumenti individuati «un fondo di micro-credito regionale», la nascita dei marchi «Basilicata km 0», «Basilicata biologica km 0» e una legge regionale per «imporre» alle mense e alla grande distribuzione di acquistare questi tipi di prodotti. No a nuove trivellazioni per la ricerca e la produzione di idrocarburi, e chiusura dei pozzi «per i quali si riuscirà a dimostrare che compromettono la catena alimentare». Quanto alle royalties sarà la rete di volta in volta a decidere la loro destinazione, ma soltanto una volta entrate nelle casse della Regione. Mai più previsioni di spesa “coperte” con i soldi del petrolio. Tra i progetti ancora in discussione c’è invece lo stop ai grandi impianti eolici e quello ai diserbanti cancerogeni irrorati dall’Anas lungo i bordi delle strade che potrebbero finire nelle falde acquifere.
ENERGIA
«Pianificare l’installazione sulle principali arterie della regione di colonnine quickdrop per ricaricare le batterie dei veicoli elettrici». E’ questa la proposta più votata ad oggi sul tema dell’energia, oltre a quella già vista sui grandi imppianti eolici. Ancora aperto il dibattito sulla chiusura della Società energetica lucana, la realizzazione di una centrale termodinamica in regione e gli incentivi all’acquisto di auto a metano e all’apertura di nuovi distributori attrezzati.
RIFIUTI
Postazioni automatizzate per la raccolta differenziata che elargiscono bonus da utilizzare per fare la spesa. Compostaggio per la restante parte umida del rifiuto, e un “no” secco a nuovi inceneritori. Questi i punti già approvati dagli attivisti per uscire dall’emergenza “monnezza” che attaglia anche una piccola regione come la Basilicata.
AGRICOLTURA
«Costituire in ogni Comune le Amministrazioni Separate dei Beni di Uso Civico (ASBUC) per la gestione diretta dei demani civici». E’ una forma di proprietà collettiva quella immaginata dagli attivisti 5 Stelle per i beni demaniali dei comuni lucani. A gestirla dovrebbero essere degli enti di nuova formazione con un comitato eletto dai residenti e il compito di «valorizzare le potenzialità dei beni di uso civico come proprietà collettiva indivisibile, inalienabile, inusucapibile, inespropriabile, regolamentandone l’accesso e la fruizione nell’interesse collettivo di tutti gli aventi diritto (residenti del Comune), garantendo a quest’ultimi condizioni di equità». Approvata anche una proposta per l’introduzione di tecniche di agricoltura conservativa e un’altra per la filiera della canapa.
ACQUA
Al centro c’è la «revisione dei contratti in essere con le multinazionali dell’imbottigliamento di acqua e bevande»: più royalties e l’obbligo di utilizzare bottiglie riciclabili per i titolari di concessioni in Basilicata. Ma si parla anche di distributori d’acqua sul modello di quelli già installati di recente in alcuni paesi da Acquedotto lucano per risparmiare soldi e rifiuti: «350mila bottiglie di plastica l’anno che potrebbero essere eliminate».
SCUOLA
Più soldi per la scuola pubblica escludendo del tutto le private. Più informatica. Istituzione di un policlinico universitario collegato all’Ospedale San Carlo di Potenza. Completamento del Campus Universitario nella città di Matera. Istituzione di un’Accademia di Belle Arti e un’Accademia per il Turismo. Riforma della Lucania Film Commission. E tante altre cose.
LAVORO, DIRITTI E PREVIDENZA
«Un Centro Elaborazione Dati per cominciare a “trasportare” su archivi telematici tutto il materiale cartaceo presente nei tribunali regionali». Dismissione del programma Copes «per attuare un vero programma di inclusione sociale» con l’attribuzione di incarichi tipo custodia e pulizia parchi pubblici, collaborazioni in associazioni del terzo settore, “comunita”, case riposo, case famiglia e assistenza – anche domiciliare – per gli anziani.
TURISMO
Preso atto del trend positivo di visitatori nel 2012 gli attivisti 5 Stelle propongono di investire nella «formazione manageriale degli addetti ai lavori» e la costruzione di un «Consorzio regionale turistico che abbia più poteri rispetto all’Apt (che dovrà “morire” a fronte di un accorpamento dello stesso ufficio alla regione)». Si discute anche della riforma delle “pro loco”, mentre viene già assicurato «supporto» alla candidatura di Matera come capitale europea della cultura nel 2019.
AMMINISTRAZIONE E BILANCIO
Dimezzamento del numero dei consiglieri regionali e delle rispettive indennità, «rimborsi di spesa basati unicamente sulle voci di spesa effettivamente sostenute e documentate», e abolizione del finanziamento ai gruppi. Questa la ricetta del Movimento 5 Stelle per superare lo scandalo di “rimborsopoli”. Ma nel programma si parla anche dell’obbligo di contrarre mutui a tasso fisso per evitare sorprese come quelle nascoste nei contratti derivati, del trasferimento degli enti in edifici di proprietà pubblica per evitare «lo spreco degli affitti», della «progressiva abolizione degli enti partecipati ricorrendo ad una migliore redistribuzione delle risorse umane interne all’ente» e della «riduzione dei costi del settore sanitario mediante ricorso in esclusiva al mercato elettronico pubblico (Consip)». Poi ci sono forme di incentivazione alla partecipazione diretta come i referendum senza quorum, o a “quorum zero”, a che per «allontanare e sostituire un amministratore elettoa livello locale» prima della scadenza del suo mandato.
SALUTE
«Il Movimento 5 stelle lucano intende investire nel potenziamento della deospedalizzazione e delle cure domiciliari come servizi e strumenti per il mantenimento del massimo livello di salute dei cittadini». Così la proposta approvata appena due settimane fa con particolare riferimento alla “radiologia domiliare”. Approvata anche quella per l’abolizione del Tso (Trattamento sanitario obbligatorio), giudicato uno «strumento di coercizione psichiatrica applicato a persone che non hanno commesso reati» basato «su denunce di chiunque ha interesse a far sparire persone fastidiose», ed equiparato a una violenza da «lager nazisti». In discussione l’abolizione dell’obbligo di vaccinazione, per i rischi a cui verrebbero esposti i bambini «con conseguenze imprevedibili» e la distribuzione ai cittadini di sistemi portatili di rilevamento dell’idrogeno solforato emesso da impianti industriali come il Centro oli di Viggiano.
CONNETTIVITA’
«Realizzazione di una rete a maglia wi-fi (mesh) per una comunicazione libera e a basso costo di proprietà dei cittadini». Questo il programma approvato dai 5 Stelle con l’obiettivo di creare «una rete a banda larga per una comunicazione libera e a basso costo di proprietà dei cittadini dove ognuno è fruitore ed erogatore allo stesso tempo del servizio».
ATTIVITA’ PRODUTTIVE
Nulla di stabilito, per il momento, quanto al capitolo attività produttive. In una proposta si parla di «ripopolare le campagne e i piccoli borghi, riattivando – con leggi, informazioni e finanziamenti – attività produttive come i macelli, i mulini, i frantoi». Si discute anche di impedire finanziamenti a programmi di reindustrializzazione “mordi e fuggi” e un distretto hi-tech che potrebbe nascere attorno all’Università della Basilicata.
TRASPORTI
Una società «Ferrovie lucane», che prenda il posto delle Fal accusate di «scarsa attenzione alla Basilicata, soprattutto alla Provincia di Potenza». Questa l’idea forte dei “grillini” lucani per la mobilità assieme a un «biglietto unico per il trasporto pubblico» che permetta al viaggiatore «di non essere vincolato alla singola linea di autobus o alla sola trenitalia ma poter scegliere quale mezzo (treno o autobus di qualsiasi linea) è più comodo per gli spostamenti». Tra le proposte anche quella di «creare o incentivare la creazione di punti di car sharing e bike sharing affiancati da piattaforme web in cui è possibile prenotare e raggrupparsi per affrontare viaggi in auto in condivisione».
URBANISTICA
«Dare la possibilità a soggetti con basso reddito (da stabilire) di costituirsi in gruppi e costruirsi “da sé” l’alloggio». C’è anche l’autocostruzione nel programma per il futuro della Basilicata a 5 Stelle, «una pratica che sta prendendo piede anche in Italia ed ha come obiettivo principale quello di abbattere i costi per la costruzione e quindi per l’acquisto della propria casa». Approvata anche la proposta di dotare «di tegole fotovoltaiche» le abitazioni dei centri storici, le nuove abitazioni e quelle in ristrutturazione. Quanto ai costruttori, invece, si ragiona sulla modifica della legge urbanistica regionale. «La perequazione – recita una delle proposte ancora al vaglio della rete – deve essere mediata con i privati che devono sapere in anticipo le opere che saranno costruite sul suo terreno e la conformazione urbanistica tridimensionale delle stesse, in mancanza di tali previsioni non viene attivata».
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