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di PIERO QUARTO
MATERA – Salvatore Adduce candidato alle primarie per il Partito Democratico. E’ il nome del sindaco di Matera quello di cui si vocifera con maggiore insistenza in queste ore. Una possibilità concreta anche se non ancora scontata. La giornata di ieri è stato un lungo tam tam che ha visto crescere a dismisura l’ipotesi di una candidatura del primo cittadino per la guida della Regione Basilicata. Un lavoro serrato ancora tutto da completare ma che potrebbe realizzarsi nel giro di poco tempo anche perchè se avverrà, avverrà solo a condizioni ben precise. Adduce difficilmente infatti accetterebbe di essere il candidato di una parte del partito e di porsi in contrapposizione con altre realtà, di entrare insomma in una sorta di arena. Ipotesi al momento non praticabile. Può essere solo la candidatura materana che prova ad unire un partito diviso su più fronti.
Altrimenti le candidature in campo con Pittella da un lato, Lacorazza dall’altro e qualcos’altro che dovrebbe uscir fuori e di certo bolle in pentola sul versante potentino avrebbero un deciso via libera.
La chance su cui, soprattutto sulla sponda materana ma non solo, si sta lavorando è quella di puntare ad un’opzione unitaria che possa coagulare questi due grandi gruppi (Pittella e Lacorazza) e portare oltre l’80% del Pd e più ancora su un’unica opzione. Ipotesi ambiziosa e non si sa bene quanto fattibile. Certo che il tam tam delle ultime ore, gli incontri di mercoledì sera ed ancora di ieri hanno continuato a sollecitare questo tipo di opzione.
E’ l’idea che pare avere maggior credito e di cui si vocifera maggiormente che porta al sindaco di Matera pur non mancando opzioni alternative a cominciare dal presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Santochirico. Proprio negli ultimi giorni però sarebbero arrivati alcuni segnali più che positivi, innanzitutto un via libera all’ipotesi da parte del viceministro Bubbico che vedrebbe di buon occhio un’idea di questo tipo e un’attenta valutazione anche da parte delle forze vicine al vicepresidente regionale Pittella e al presidente De Filippo. In questo senso giova ricordare che proprio Pittella, De Filippo e Adduce erano stati dalla stessa parte della barricata nella battaglia interna al Pd e per la quale si erano spesi nella cosiddetta Bersani 2. Difficile, anzi impossibile dunque pensare che Pittella e Adduce possano essere contrapposti e allora la possibilità più concreta di una soluzione unitaria potrebbe proprio puntare sul sindaco di Matera. Ma la strada rimane lastricata di incognite a cominciare dalla posizione che l’area Folino-Lacorazza può avere di fronte ad una simile ipotesi, alla reale possibilità e volontà di ricercare una soluzione grandemente maggioritaria nel partito e non ultimo anche ad una questione puramente territoriale che non pare affatto essere irrilevante in questo tipo di contesto con Potenza che vorrà ed anzi vuole a tutti i costi provare a tenere per sé la presidenza della giunta.
Di concreto al momento c’è solo un’ipotesi di lavoro. Ieri, in città, soprattutto tra coloro che conoscono i fatti della politica la voce circolava con particolare insistenza anche se le reazioni erano ancora troppo tiepide. Del resto si tratta solo di una prima ipotesi, condizioni ben chiare ed un’apertura di credito che potrebbe provare a risolvere i problemi in parte del Partito Democratico. Quanto poi questa scelta risponda alle esigenze e soprattutto alle attese dei cittadini sarà altra questione da tenere sotto controllo. Ma per il momento tra Pittella e Lacorazza potrebbe certamente esserci un terzo incomodo come il sindaco di Matera. La soluzione unitaria per riequilibrare i territori e riconfermare quel principio dell’alternanza di cui tanto si parla.
Le grandi manovre sono di fatto in atto e la corsa non è più su primarie sì o primarie no ma sulla necessità, in particolare per il Pd, di rendere queste primarie il più possibile indolore. Senza spaccare il partito e costringerlo a contarsi in una lotta fratricida.
p.quarto@luedi.it

MATERA – Salvatore Adduce candidato alle primarie per il Partito Democratico. E’ il nome del sindaco di Matera quello di cui si vocifera con maggiore insistenza in queste ore. Una possibilità concreta anche se non ancora scontata. La giornata di ieri è stato un lungo tam tam che ha visto crescere a dismisura l’ipotesi di una candidatura del primo cittadino per la guida della Regione Basilicata. 

 

Un lavoro serrato ancora tutto da completare ma che potrebbe realizzarsi nel giro di poco tempo anche perchè se avverrà, avverrà solo a condizioni ben precise. Adduce difficilmente infatti accetterebbe di essere il candidato di una parte del partito e di porsi in contrapposizione con altre realtà, di entrare insomma in una sorta di arena. Ipotesi al momento non praticabile. 

Può essere solo la candidatura materana che prova ad unire un partito diviso su più fronti.Altrimenti le candidature in campo con Pittella da un lato, Lacorazza dall’altro e qualcos’altro che dovrebbe uscir fuori e di certo bolle in pentola sul versante potentino avrebbero un deciso via libera.La chance su cui, soprattutto sulla sponda materana ma non solo, si sta lavorando è quella di puntare ad un’opzione unitaria che possa coagulare questi due grandi gruppi (Pittella e Lacorazza) e portare oltre l’80% del Pd e più ancora su un’unica opzione. Ipotesi ambiziosa e non si sa bene quanto fattibile. 

Certo che il tam tam delle ultime ore, gli incontri di mercoledì sera ed ancora di ieri hanno continuato a sollecitare questo tipo di opzione.E’ l’idea che pare avere maggior credito e di cui si vocifera maggiormente che porta al sindaco di Matera pur non mancando opzioni alternative a cominciare dal presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Santochirico. 

Proprio negli ultimi giorni però sarebbero arrivati alcuni segnali più che positivi, innanzitutto un via libera all’ipotesi da parte del viceministro Bubbico che vedrebbe di buon occhio un’idea di questo tipo e un’attenta valutazione anche da parte delle forze vicine al vicepresidente regionale Pittella e al presidente De Filippo. In questo senso giova ricordare che proprio Pittella, De Filippo e Adduce erano stati dalla stessa parte della barricata nella battaglia interna al Pd e per la quale si erano spesi nella cosiddetta Bersani 2. 

Difficile, anzi impossibile dunque pensare che Pittella e Adduce possano essere contrapposti e allora la possibilità più concreta di una soluzione unitaria potrebbe proprio puntare sul sindaco di Matera. 

Ma la strada rimane lastricata di incognite a cominciare dalla posizione che l’area Folino-Lacorazza può avere di fronte ad una simile ipotesi, alla reale possibilità e volontà di ricercare una soluzione grandemente maggioritaria nel partito e non ultimo anche ad una questione puramente territoriale che non pare affatto essere irrilevante in questo tipo di contesto con Potenza che vorrà ed anzi vuole a tutti i costi provare a tenere per sé la presidenza della giunta.

Di concreto al momento c’è solo un’ipotesi di lavoro. Ieri, in città, soprattutto tra coloro che conoscono i fatti della politica la voce circolava con particolare insistenza anche se le reazioni erano ancora troppo tiepide. Del resto si tratta solo di una prima ipotesi, condizioni ben chiare ed un’apertura di credito che potrebbe provare a risolvere i problemi in parte del Partito Democratico. Quanto poi questa scelta risponda alle esigenze e soprattutto alle attese dei cittadini sarà altra questione da tenere sotto controllo. 

Ma per il momento tra Pittella e Lacorazza potrebbe certamente esserci un terzo incomodo come il sindaco di Matera. La soluzione unitaria per riequilibrare i territori e riconfermare quel principio dell’alternanza di cui tanto si parla.Le grandi manovre sono di fatto in atto e la corsa non è più su primarie sì o primarie no ma sulla necessità, in particolare per il Pd, di rendere queste primarie il più possibile indolore. Senza spaccare il partito e costringerlo a contarsi in una lotta fratricida.

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