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«PRIMA di pensare alla collocazione mettiamo in chiaro un paio di cose». Quattro, in realtà, come le priorità che quelli di Movimento nuova Repubblica si sono dati: acqua, petrolio, ambiente, lavoro.
Il consigliere regionale Alessandro Singetta sarà il riferimento della sigla che ha messo radici da qualche tempo in 17 regioni e da ieri, con la presentazione ufficiale nel palazzo del consiglio regionale a Potenza, anche in Basilicata.
«Aperti a tutti, a chiunque vorrà dialogare», dice Singetta. La presenza in sala di alcuni colleghi consiglieri fa capire che si sta dialogando attorno a questo contenitore. In prima fila i consiglieri Udc Agatino Mancusi e Franco Mattia (Udc) annuiscono e dicono: «Discutiamo, vediamo se ci sono punti e temi di dibattito». In sala anche l’ex consigliere Aldo Radice.
Senza collocazioni nette, quindi, ma è evidente che, se non altro per la storia politica di Singetta (qualche tempo fa il suo addio all’Api di Rutelli, dopo anni di militanza nei Popolari uniti), difficile pensare a un posizionamento nel centrodestra. Certo, diverso sarà invece raccogliere spunti, suggestioni e presenza da uomini di quello schieramento.
«Quello che proprio non ci interessa è il vecchio schema di patteggiamento tra i partiti – aggiunge Singetta – Troppo spesso la Basilicata ha pagato pressioni, gestione e posizionamenti nazionali. Vogliamo che il territorio conti per il territorio».
Lo ripete anche il segretario nazionale del movimento, Manfredi Ravetto, ex dirigente veneto di Italia futura. «Nessuno ci ha imposto tappe forzate, lavoriamo nei luoghi cercando persone valide che abbiano argomenti. Di Alessandro abbiamo imparato a conoscere il lavoro fatto fino ad oggi». Guardando a quello che c’è da fare, anche in vista delle prossime regionali di novembre. «Dovremmo occuparci esclusivamente dei problemi dei lucani. Invece sento parlare solo di primarie, del candidato governatore. Non ho ancora sentito una proposta».
A proposito delle regionali, non c’è il rischio che anche questo nuovo contenitore debba affrontare il tema questione morale? Singetta è tra i consiglieri regionali indagati nell’ambito dell’inchiesta sui rimborsi gonfiati, per cui pende una richiesta di rinvio a giudizio.
«Credo che le battaglie fatte in precedenza – dice Singetta – vadano in direzione della legalità e della trasparenza. Io non amo i termini né giustizialisti, né garantisti. Preferisco, invece, il termine di chi rispetta la Costituzione e di chi rispetta le leggi. E l’articolo 27 della Costituzione indica chiaramente come ognuno è da considerarsi innocente fino a sentenza definitiva». Se non bastasse, «mi pare sia anche superfluo ricordare in questa fase come in Italia ci sia un numero di assoluzioni già in primo grado di gran lunga superiore delle richieste di condanna».
A dirla tutta, poi, conclude, «ci vuole coraggio anche a fare queste scelte. La mia storia sta lì a dimostrarlo: ho il coraggio delle mie idee, ho spesso sostenuto posizioni anticonformiste. Per questo sono pronto ad andare avanti e non accettare condizionamenti di alcun genere».
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