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POTENZA – Se rispetto ai nomi dei candidati governatori circolati nelle primissime ore seguite alla crisi di Giunta sembra tutto fermo, ora è il centrodestra a scaldare il clima politico pre elettorale. L’incontro dello scorso lunedì convocato dal coordinatore regionale del Pdl, Guido Viceconte con i partiti minori dell’area di centro e di destra è servito finalmente a smuovere le acque. La coalizione che si sta cercando di mettere insieme è tutt’altro che unita. E – come ha spiegato lo stesso senatore di Scelta civica, Tito Di Maggio – dal vertice di inizio settimana non è emersa una proposta che ha convinto tutte le forze presenti. Ma a difendere la bontà del progetto di uno nuovo centrodestra lucano ci ha pensato ieri il leader di Grande Sud, Gianfranco Blasi.
Che non ci sta a far passare il concetto di uno schieramento neanche nato è già diviso. E che – più di parlare di “babele”, così come aveva fatto Di Maggio – preferisce parlare di “caos creativo”. Sottolineando il valore dell’incontro dello scorso lunedì. «In tanti intorno ad un tavolo – spiega significa non essere i “vecchi quattro gatti” di un tempo. Ci sono nuove energie e si occupa uno spazio culturale più ampio. Certo, si discute. Ma questo è un valore aggiunto. I temi della moralità, della incandidabilità di alcuni, di un codice etico per chi entrerà nelle liste, del lavoro che non c’è, dello spopolamento, della carenza di infrastrutture, del mal governo regionale, di come comporre l’alleanza, richiedono una sintesi. E le sintesi si realizzano con la fatica della discussione. Una discussione vera, fatta da persone libere e forti». Ma non solo. Blasi attacca pure il centrosinistra: «Se noi balliamo, loro franano. Anzi – aggiunge – La discussione nel Pd sembra assumere i contorni di una faida. Lotta di potere per dividersi qualche “podere”». Per esaltare, invece, i movimenti di “autonomisti dell’ultima ora”, come la lista dei sindaci. A cui Blasi sembra rivolgere un invito: «Noi nel territorio come valore ci crediamo da sempre. E allora “indaghiamoci” e “mescoliamoci” a vicenda, liberiamo le piazze dei nostri comuni da lobby, capi popolo, clientele e antiche paure».
Nel frattempo, sul fronte del Pdl, è il gruppo regionale e in particolare il consigliere Michele Napoli, a passare all’attacco. Per lunedì mattina è stata convocata la conferenza stampa su “la sanità lucana ai temi della crisi”. che si preannuncia come un bombardamento sul centro sinistra. «Adesso che la sanità lucana non rappresenta più un modello di riferimento per i sistemi sanitari delle Regioni italiane, secondo la scelta-selezione individuata dal ministro alla Salute, Beatrice Lorenzin – spiega proprio Napoli nel comunicato che annuncia l’incontro con la stampa – non si può non tener conto di un diffuso giudizio di insoddisfazione dei cittadini-utenti del nostro servizio sanitario che, insieme a numerose eccellenze, presenta non poche criticità solo offuscate dalla campagna di marketing voluta dalla Giunta Regionale».
Sprechi di risorse pubbliche, sacrifici dei cittadini che hanno pagato il ticket più alto di Italia e strutture della sanità privata accreditata che hanno subito pesanti tagli di budget: si parte dalla sanità per aprire il fuoco contro gli avversari. E ieri Napoli è stato molto critico anche sulla manovra finanziaria da 29 milioni di euro illustrata dalla Giunta (vedi pagina 15). Del resto il consigliere Napoli non ha mai nascosto le proprie ambizioni da candidato governatore. Ma questo è un altro tasto e anche il più dolente. Nell’alleanza di Viceconte – che nel prossimo incontro dovrebbe discutere proprio del metodo per l’individuazione del capolista – si profilano opinioni molto divergenti. Fratelli d’Italia chiede le Primarie. Ipotesi che perà sembra non piacere troppo né generali del Pdl lucano, Viceconte e Latronico. Proprio quest’ultimo aveva dichiarato: «Potrebbero esserci ma a mio avviso le primarie non è la soluzione a tutti mali». Lasciando intendere che non ci sarebbe troppa intenzione di procedere in questa direzione. Ma è lo stesso Gianni Rosa a insistere: «Il valore della democrazia». La nuova coalizione potrebbe scricchiolare già su questo. Nodi che verranno al pettine nella nuova riunione che dovrebbe essere convocata per la prossima settimana.
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