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Otto righe: fredde, secche, asciutte senza un cenno di scuse, ma con un passaggio che la dice lunga sullo spessore morale di una certa classe dirigente. Giulio Ferrara, presidente del Cotrab si è dimesso ma solo perché la «decisione scaturisce dalla violenta campagna di stampa a seguito del recente rinnovo dell’incarico».
Giulio Ferrara, per chi ancora non lo sapesse, è stato condannato nei tre gradi di giudizio per violenza sessuale, per aver abusato di un’addetta del consorzio da lui guidato. La donna, non solo ha subito la violenza e lo choc, ma anche dopo la condanna del suo aggressore, ha dovuto svolgere il proprio lavoro sotto lo stesso tetto. Una violenza moltiplicata giorno per giorno, mentre lui si apprestava a ricoprire, come se nulla fosse, il secondo mandato. Il tutto nel silenzio della classe politica lucana, di destra e di sinistra, salvo isolate eccezioni. Ferrara ha deciso di mollare solo quando si è reso conto che la vicenda aveva turbato l’opinione pubblica italiana, fino a coinvolgere ministri e prestigiosi altri esponenti.
Dottor Ferrara, non appartiene al nostro stile e al nostro modo di fare giornalismo, ma una volta tanto, rivendichiamo la «violenta campagna stampa», la quale comunque non ha mai toccato livelli di squallore come certe vicende giudiziarie. Lei ha perso un’occasione, come l’hanno persa quelli che sono rimasti in silenzio o si sono arrampicati sugli specchi (vero, assessore Merra?) senza far notare l’incompatibilità, anche se in un consorzio privato, con una condanna imbarazzante.
Ha perso l’occasione di chiedere scusa in pubblico alla persona abusata e di dare un segnale forte di umiltà e dignità. Invece ha scelto il veleno contro i giornali, (ma dov’è la novità?) i quali si sono limitati a riportare lo sdegno e il disagio dell’opinione pubblica. Al punto che già si parla di creare una legge proprio per evitare il ripetersi di casi come il suo. Niente di personale, facciamo il nostro lavoro, ma, forse, la parola violenza sarebbe il caso che per un po’ uscisse dal suo vocabolario. Un titolo o un articolo non hanno niente a che vedere con altri tipi di violenza. Ci siamo capiti, mica dobbiamo fare esempi.
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