L’assessore Donatella Merra con i tecnici durante il sopralluogo a Potenza (foto A. Mattiacci)
1 minuto per la letturaNON è proprio come un regalo di Natale che non ci piace, da destinare subito in soffitta. Qui si tratta di un ospedale da campo con 500 posti letto che la generosità del Qatar ha donato all’Italia e due ministri, Speranza e Di Maio hanno destinato alla Basilicata (LEGGI LA NOTIZIA), uguale all’altro recapitato in Veneto. Sono passati giorni dall’annuncio ma le idee della classe politica lucana sono più confuse che mai, anche perché il comandante in capo, non ha aperto bocca. Adesso su questo ospedale fioccano ipotesi e false notizie, comitati che non vogliono il «lazzaretto» e altri che dietro le quinte spingono per averlo. Dovrebbe essere destinato ai malati non gravi di Covid-19. Ma non è detto. Anche il luogo dove allestirlo è un rebus: Policoro? Metà Policoro e metà Potenza? Tutto a Potenza? Un po’ a Matera e un po’ a Potenza. Voci, voci, voci.
Qualche esponente regionale si è rivolto al ministro Speranza per chiedere lumi: di questi tempi e con i pensieri che ha per la mente, avrebbe fatto meglio a scrivere a Babbo Natale. E così, mentre tutti trafficano, giocano, si fanno due conti, bleffano, istigano, l’ospedale è ancora lì. Il rischio grande è di una figuraccia spaziale di tutta la classe dirigente e politica lucana, incapace anche di gestire al meglio un regalo. Ecco, sarebbe opportuno non solo ringraziare, ma anche parlare chiaro su cosa servirà l’ospedale. Perché non è un panettone che possiamo riciclare, ma un’opportunità da sfruttare al meglio, anche per non scoraggiare in futuro altre generosità e passare per chi non si è.
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