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Decisivo con la Svezia grazie all’assist a Eder. Tanti i suoi estimatori, ma nella sua terra è diventato un vero e proprio idolo
di ANTONIO MUTASCI
MATERA – C’è chi si fa chilometri solo per vederlo, chi invece si riunisce per sostenerlo a distanza. Il destinatario di tanto affetto è Simone Zaza. L’attaccante della Juve che con il suo ingresso ha cambiato il volto alla Nazionale contro la Svezia. E’ bastato un colpo di testa, al momento giusto, verso il giusto compagno, per farne il talismano di Antonio Conte.
E dire che nel primo match il cittì lo stava per far entrare, per poi preferirgli Ciro Immobile. Ma lui, il Simone nazionale, non si è buttato giù, anzi. E’ entrato ancor più carico nella seconda partita del girone. Una partita che si sentiva dover essere “la sua”. Sì, perchè al mattino, di buon ora Simone Zaza ha pubblicato una sua foto in camera d’albergo (suo suo profilo social) con la mano sul cuore pronto a cantare l’inno. Forse ne aveva il sentore, ma come lui tanti altri. Rocco Papaleo ha provato a sponsorizzarlo già nella sfida contro il Belgio, per un Basilicata «gol to gol» che molto ricordava il film del regista lucano.
Contro l’Irlanda, forse, sarà la volta buona per vederlo dal primo minuto.
Intanto in Basilicata è scoppiata la “Zaza-mania”. E non fa niente se in giro per l’Europa usano il suo cognome per canticchiare la famosa canzone di Gabriella Ferri, o il suo nome per sorridere con il motivetto di Giuliano e i Notturni, qui nella sua terra Simone Zaza è un idolo. Così a Bernalda, per strada, compare uno che recita «Zaza facci sognare» con tanto di tricolori accanto. Oppure da Matera si fanno tanti chilometri per arrivare a Lione per esporre, come ci ha fatto vedere il sito Matera Inside, una bandiera tricolore con scritto: «Da Matera a Lione per il gol di Zazone». E se questa non è Zaza-mania?
Adesso non resta che attendere davvero il primo gol nell’Europeo di Zaza, così da poter aggiornare il suo personalissimo palmares, che fa il paio con il “libro dei record” dei calciatori lucani, dove Zaza ha scritto già molte pagine, ma ne ha ancora tante bianche da riempire.
a.mutasci@luedi.it
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