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In un articolo della giornalista Rachel Dixon su “The Guardian online, fra le 10 ragioni per cui visitare l’Italia c’è la città di Matera


Scrive Rachel Dixon, su “The Guardian” on line, che fra le dieci ragioni per cui visitare l’Italia nel 2025, c’è anche la Basilicata.
La giornalista si riferisce in particolare a Matera dove le vacanze per famiglie prevedono anche una lezione di cucina e dove si possono esplorare i Sassi.

Una offerta che, secondo la sezione dedicata ai viaggi della celebre testata britannica, riporta i visitatori che scelgono i viaggi a misura di famiglia, ai sapori e alle emozioni più emotive e vicine a quello che, per antonomasia offre l’Italia: il contatto con il territorio più originario e con le atmosfere semplici di quella che nell’immaginario collettivo è la vita legata ai piccoli centri del sud Italia. Matera i suoi dintorni rappresentano da questo punto di vista proprio questa caratteristica, come conferma il suo successo tra i turisti stranieri che anche quest’anno hanno rappresentato un considerevole punto a favore delle presenze in città.

La segnalazione di “The Guardian” rientra in un contesto che già in passato ha inserito Matera fra le destinazioni preferite dei visitatori che provengono non solo dall’Europa ma anche da Stati Uniti e America del Sud.
Elementi su cui è necessario costruire un nuovo passo in termini di promozione ma soprattutto di offerta, forti della posizione che la città ha acquisito dal 2019 a oggi.
Riposarsi sugli allori, però, non è la strategia più efficace.
Una posizione di preminenza, grazie a una realtà a metà strada fra la storia millenaria e lo sguardo al futuro, deve essere mantenuta e arricchita.

Servono servizi, infrastrutture, sinergie e nuova progettualità in grado di intercettare le differenti esigenze dei turisti.
Una sfida, dunque, che possa vedere la segnalazione di “The Guardian” come un divertente segnale perché già forti di politiche turistiche adeguate a un mercato che si trasforma continuamente e assegna al digitale il ruolo di “intermediario” fra visitatore e luogo.
Questo cambiamento, in atto già da tempo, non può non influire su scelte e opportunità sempre nuove e innovative. In Italia, d’altronde, ogni luogo è un monumento.

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