L’intervento del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte
3 minuti per la letturaIl premier Conte: «Il Governo investirà in diversi modi». Il ministro Bonisoli: «Sfida ambiziosa che vinceremo»
MATERA – Prima città del Sud ad essere scelta come Capitale Europea della Cultura, Matera 2019 inaugura l’anno del suo riscatto «che è un’occasione per tutto il Meridione» come ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, alla cerimonia di apertura all’Auditorium della Cava del Sole. In serata il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha chiuso con il suo intervento la diretta in Eurovisione di Rai1 “Matera 2019. Open Future” con conduttore d’eccezione Gigi Proietti.
«Da uomo del Sud, da presidente del Consiglio ho fiducia che dal riscatto di Matera parta il riscatto dell’intero Sud, perché il futuro sia qui» ha spiegato Conte, sottolineando che «servono investimenti che il governo sosterrà». Il presidente del Consiglio, dopo aver esaltato la bellezza di una città che «il mondo ci invidia», citando Carlo Levi (“Chiunque veda Matera non può non restarne colpito, tanto espressiva e toccante la sua dolente bellezza”), ha annunciato che «nei prossimi giorni partiranno cabine di regia per gli investimenti e strutture tecniche per la progettazione» e «ci sarà un contratto di sviluppo per la Basilicata».
Che la Capitale Europea della Cultura possa «diventare un nuovo modello di sviluppo per l’intero Mezzogiorno» è l’auspicio anche del ministro dei Beni Culturali, Alberto Bonisoli che ha incontrato il Commissario europeo alla Cultura, Tibor Navracsics, prima di arrivare alla Cava del Sole per cui il Mibac ha investito 5 milioni di euro affinché fosse agibile in modo stabile per i grandi eventi all’aperto e al chiuso all’interno del nuovo centro polifunzionale. «E’ una sfida ambiziosa che sapremo vincere» ha aggiunto Bonisoli.
Nel giorno in cui si va in scena, con le bande che sfilano per il centro della città e 38 mila bandierine, 19 mila dell’Unione Europea e 19 mila di Matera 2019 a far da cornice, il ministro ha anche spiegato che è stato avviato un discorso con La Scala «per fare qualcosa a Matera. C’è la possibilità di fare a distanza, fuori Milano, dei pezzi di opera, opere condensate, che durano un’oretta invece di tre ore».
Gli investimenti del governo, ha precisato però il premier Conte, saranno «a fronte di progetti sostenibili, innovativi e plausibili. Da qui deve partire un progetto di più ampio respiro per tutto il Meridione». E guardando avanti, il premier ha spiegato che «Matera non è solo passato, è anche futuro. Matera è una città che trae dai Sassi la linfa per proiettarsi nel futuro. Molti giovani che in passato trovavano il loro futuro altrove, sono tornati a casa, favoriti dall’incremento della domanda turistica». Insomma, Matera «è un esempio di come la cultura possa essere un fattore decisivo», ha detto Bonisoli che a sua volta ha fatto notare: «C’è un aumento del turismo. È un insegnamento che dobbiamo ricordarci. L’ambizione è che qualcosa vada avanti nel corso del tempo. Dobbiamo immaginarci Matera tra 29-30 anni».
Il palcoscenico che si è aperto in questa giornata esplosiva di mille speranze e propositi ha visto protagonisti anche i cittadini che si sono alzati insieme a tutta la platea della Cava del Sole in una lunga standing ovation per il sindaco Raffaello De Ruggieri che si è commosso dicendo: «Matera, dalla vergogna al riscatto». La sua bellezza «è esplosa naturalmente. Matera è una grande lezione» ha spiegato Conte che, dopo una serie di appuntamenti in una città presa d’assalto dalla folla, sarà presente stasera alla diretta in Eurovisione su Rai1 dal quartiere dei Sassi di Piazza San Pietro Caveoso, con il ministro Bonisoli, il presidente della Rai Marcello Foa, l’amministratore delegato Rai Fabrizio Salini e la direttrice di Rai1 Teresa De Santis. Il riscatto dei Sassi, ha sottolineato Foa, «non resti una iniziativa isolata ma diventi il modello di un futuro possibile, soprattutto per i giovani, e un tassello nella costruzione del Sistema Italia». E Salini ha colto in Matera 2019 la «nuova sfida della Rai per la cultura», quella “del nostro patrimonio artistico e scientifico ma anche della legalità, della dignità della persona, dell’alfabetizzazione digitale attraverso un’offerta multimediale in linea con i tempi“: una cultura, «per usare le parole del presidente Mattarella», capace di essere «un antidoto al pericolo di inaridimento».
MAURETTA CAPUANO
Ansa
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