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Il sindaco De Ruggieri con il presidente Mattarella

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La Città dei Sassi insignita del riconoscimento al merito civile appuntato sul gonfalone. Il presidente Mattarella: «21 settembre ‘43 pagina gloriosa». De Ruggieri: «Ma siamo ancora isolati»

ROMA – «Una pagina gloriosa». Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’interno della sala Sebastiano Ricci del Palazzo del Quirinale ha definito Matera e le gesta del 21 settembre 1943. «Matera oggi ricorda quella pagina ma lo fa proiettata verso il futuro che l’ha portata a diventare capitale europea della cultura nel 2019. Un traguardo per il quale rappresenterà l’Italia a livello continentale ed è giusta che per quell’occasione venga aiutata e sorretta. Matera è al centro dell’attenzione per il 2019» ha spiegato Mattarella «è giusto che tutto quanto il Paese mostri un adeguato impegno per Matera verso il 2019». Il presidente della Repubblica ha ribadito con ancora maggiore incisività quello che aveva spiegato a chiare lettere nei giorni scorsi, già nel corso del suo intervento a Mantova la Capitale della cultura italiana 2016 dove aveva sottolineato il ruolo della cultura per lo sviluppo e il ruolo e il compito importante che toccherà svolgere a Matera nel 2019 rappresentando l’Italia e dovendo essere, anche a livello infrastrutturale, adeguatamente sostenuta.

In occasione della consegna della medaglia d’oro alla presenza di una numerosa delegazione che si è spostata dalla città dei Sassi (GUARDA IL VIDEO) è stato dunque ribadito il percorso fatto in questi anni da Matera che ha lottato profondamente il 21 settembre del 1943.

Nel corso del suo intervento il sindaco Raffello de Ruggieri, che ha ufficialmente invitato il Capo dello Stato a fare visita alla cittá e ha aggiunto: «Matera fu la prima cittá italiana a guadagnare la libertá contro i nazisti anche con il sacrificio dei suoi abitanti. Oggi quel sacrificio viene riconosciuto e gratificato con la medaglia d’oro» ha ricordato il sindaco, «al merito civile quale ufficiale legittimazione della Repubblica Italiana. Tale riconoscimento arricchisce il lungo e caparbio cammino che Matera ha intrapreso dopo quel tragico giorno. Tra memoria e nuova costruzione di storia, la cittá ha dismesso l’abito di un pesante disagio sociale recuperando la confidenza con la propria identitá territoriale e convertendo la vergogna in orgoglio di appartenenza e raggiungendo la responsabilità dell’autostima. Questa vissuta, corale, partecipazione di popolo ha consentito di salvare e rivitalizzare gli storici rioni dei Sassi, sottraendoli all’abbandono facendo riconoscere il luogo ritenuto infamia, dall’Unesco come Patrimonio mondiale dell’Umanitá. Ha portato la destinazione di Matera a Capitale europea della Cultura nel 2019. Mi chiedo: può una cittá che nel 2019 rappresenterà la dignità e la qualitá della Nazione, essere inaccessibile? Ho letto con sofferta partecipazione il suo invito d’allarme per l’isolamento ferroviario. Grazie signor Presidente per questa sua attenzione, ma ora offra la sua autorevole alleanza per favorire la soluzione di tale essenziale, storico, annoso, problema materano. Lo meritiamo, perchè Matera ha testimoniato che il valore dell’appartenenza se intriso di sana militanza civica responsabilizza le comunitá, rendendole artefici del proprio futuro. Questo è avvenuto a Matera,iniziando da quel pomeriggio eroico del 21 settembre 1943. La medaglia d’oro che oggi viene appuntata sul gonfalone rende onore ai nostri morti e alle visioni di futuro di cui è portatrice la nostra cittá. Noi la aspettiamo, signor Presidente».

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