Raffaele Pentasuglia, artigiano e autore di due Carri della Bruna nel 2018 e 2019
2 minuti per la letturaMATERA – Nemmeno nelle avventure dei personaggi che disegna a mano nelle sue stampa avrebbe potuto immaginare una sfida epocale come quella che l’Italia sta vivendo da un anno combattendo contro il coronavirus. Tra eserciti avveniristici e personaggi di racconti celebri come “Moby Dick” e “Il Vecchio e il Mare”, le sue mani che lavorano la ceramica, ma non solo, ormai si stanno abituando a altri ritmi tra cui ce n’è uno che non cambia. «Ogni giorno – racconta – vado nella mia bottega anche solo per qualche ora».
Il luogo in cui Raffaele progetta e realizza i suoi manufatti è in via delle Beccherie, la strada delle botteghe artigiane e della creatività che ormai è affollata solo dal silenzio, al contrario della folla di turisti che la animava ogni giorno. «In attesa della riapertura – ammette -preparo alcuni pezzi. I miei lavori non hanno un taglio prettamente turistico, ma se fosse stato così, oggi sarebbe stato un problema.
Da un anno a questa parte ho fatto cose molto diverse che si ripercuoteranno anche sul futuro». Il momento delle scelte, d’altronde, è inesorabile.
«Dopo il primo lockdown ho cominciato a lavorare prevalentemente online e cambiato produzione; creo stampe a edizione limitata e ceramiche che promosse in modo adeguato stanno dando buoni risultati. Gli acquirenti sono italiani e mi seguono in particolare su Instagram dove ho dovuto concentrare prodotti più universali».
Il successo è arrivato con la serie delle stampe a mano ispirate ai grandi romanzi come “Moby Dick”, “Alice nel Paese delle meraviglie” o “Il vecchio e il mare”.
I destinatari di questo mercato sono appassionati di letteratura ma anche persone che amano questo tipo di lavorazione».
La crisi, per Raffaele, avrebbe dovuto essere affrontata con misure più adatte a evitare l’isolamento di alcune categorie.
«Io sono fortunato – spiega – perchè il locale dello studio è mio e le spese fisse sono davvero ridotte. Se però penso a altri artigiani, mi rendo conto che la situazione è molto complicata».
Nel 2019 e 2019 Raffaele Pentasuglia ha realizzato i Carri trionfali per la Festa della Bruna, una vera e propria sfida che la sua famiglia ha affrontato entrando nella storia della città in decine di occasioni, lavorando la cartapesta e trasformandola in opera d’arte.
«Il ristoro, per me, è arrivato nell’ambito dei fondi previsti per le partite Iva – aggiunge, ammettendo comunque che alla riapertura sarà cambiato tutto in modo definitivo.
«Immagino che alcune categorie come quelle dello spettacolo, avranno difficoltà molto serie, così come quello del precariato che è totalmente abbandonato. Secondo me, i provvedimenti avrebbero dovuto essere previsti in modo più ampio e non per settori nè per periodo di riferimento; il problema non si mette sotto il tappeto, ma si risolve. Ogni territorio vive, infatti, situazioni differenti e questo contribuisce a creare fratture.
Purtroppo la Pasqua è già saltata – aggiunge- e per gli artigiani vuol dire rinunciare a un momento importante in particolare in una città come la nostra».
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