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MATERA – «Purtroppo ancora una volta la Basilicata è un esempio negativo in termini di assistenza e cure»: lo evidenzia il Tribunale del malato di Matera, commentando quanto emerge dai primi dati provvisori sui Lea (i Livelli essenziali di assistenza) del Ministero della Salute che fotografano un peggioramento dell’offerta nelle cure e nell’assistenza rispetto all’anno precedente. Un peggioramento generale nel Paese – quello evidenziato dal rapporto – sulla fornitura delle cure essenziali con ben 12 tra regioni e province autonome che risultano insufficienti in almeno uno dei tre macro indicatori (prevenzione-ospedale-territorio) e appena nove che raggiungono la sufficienza.

«Gli indicatori, che sono rappresentati per macro-aree (prevenzione, distrettuale, ospedaliera) – spiega in una nota Pasquale Andrisani , presidente del Tribunale del malato di Matera – ci dicono che la Basilicata non garantisce cure e assistenza in due delle tre macro-aree, ovvero distrettuale e ospedaliera.  Distrettuale per quanto riguarda le attività e i servizi sanitari e sociosanitari diffusi sul territorio, vale a dire per esempio assistenza sanitaria di base, emergenza sanitaria territoriale,  assistenza protesica e via dicendo.  Ospedaliera invece riguardo al pronto soccorso per acuti, day surgery,  day Hospital e così via».

Il tribunale del malato di Matera evidenzia, inoltre, che «insieme a Piemonte, Campania, Sardegna,  Sicilia e Calabria, la Basilicata non è dunque in grado di curare e assistere i cittadini nei Livelli essenziali di assistenza, i cosiddetti Lea, che sono i pilastri del nostro Sistema sanitario nazionale nato 45 anni fa e fondato sui principi dell’uguaglianza, della sussidiarietà, della gratuità e dell’equità. Principi e valori – conclude il presidente Andrisani – che almeno in Basilicata vengono, purtroppo,  ripetutamente traditi. E tradire questi valori significa tradire l’art. 32 della nostra Costituzione che garantisce cure e assistenza a tutti». 

In effetti, dai dati provvisori sul 2022, la Basilicata presenta due indicatori su tre al di sotto della soglia minima prevista: 33,04 sull’area distrettuale e 0,00 sull’area ospedaliera; solo sull’area della prevenzione fa segnare un 70,1 superiore alla soglia minima ma lontano dai dati di molte regioni del Nord. Solo la Valle d’Aosta presenta un risultato peggiore, con tre indicatori negativi su tre. Un solo indicatore negativo (sulla prevenzione), infine, per Liguria, Lazio, Abruzzo, Molise e provincia autonoma di Bolzano.

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