La sede dell'Azienda sanitaria di Matera
3 minuti per la letturaIl sospetto che l’Azienda sanitaria di Matera abbia aggirato la norma antimafia per una commessa a una società di Potenza vicina al gruppo Postiglione
UN AFFIDAMENTO diretto da 38mila euro per la nuova campagna di comunicazione dell’Azienda sanitaria di Matera a una società di Potenza, la Star srl, su un preventivo presentato da un’altra società di Teramo, in Molise, la Agi srl, omonima, e in qualche modo vicina, della più nota Agi srl di Potenza del gruppo editoriale Postiglione. La stessa Agi srl di Potenza raggiunta agli inizi di marzo da una seconda interdittiva antimafia in 3 anni.
Sono questi gli ingredienti del caso sollevato, ieri, dal consigliere regionale del Movimento 5 stelle, Gianni Perrino, rilanciando i sospetti dell’editorialista della Nuova del Sud, Nino Grasso, sulla delibera approvata la scorsa settimana dal direttore generale dell’Asm, Sabrina Pulvirenti, e vistata da un altro potentino come il direttore amministrativo, Marcello Tricarico, e il direttore sanitario Giuseppe Magno, di Lauria.
«Se fosse vero quanto riportato (…) qualcuno dovrebbe dare serie spiegazioni sul proprio operato». Ha dichiarato il consigliere pentastellato, evidenziando il collegamento tracciato da Grasso tra la società destinataria della commessa dell’Asm e «un gruppo editoriale lucano oggetto di interdittiva antimafia da parte della Prefettura di Potenza».
AZIENDA SANITARIA DI MATERA E NORMATIVA ANTIMAFIA, LA DENUNCIA DI PERRINO (M5S)
Perrino ha denunciato, in primis, l’oscuramento della relativa delibera dall’albo pretorio dell’Azienda sanitaria, annunciando la proposizione immediata di una richiesta di accesso agli atti «per visionarne il contenuto integrale». «Non è dato comprendere il motivo di questa secretazione da parte di Asm». Ha proseguito il consigliere pentastellato. «A prima vista sembrerebbe una forzatura degli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni che le pubbliche amministrazioni devono osservare ai sensi del decreto legislativo 33/2013».
Quindi l’affondo sul tema più scottante, che rischia di creare non poco imbarazzo al vertice dell’Azienda sanitaria e dell’amministrazione regionale, di cui è espressione. Tanto più se si ricordano i richiami all’«etica e l’estetica della politica» che il governatore Vito Bardi pronunciò dopo il clamore suscitato da vicende per molti aspetti più banali.
«Ricordiamo – ha tuonato Perrino – il divieto per le pubbliche amministrazioni, ad ogni livello, di intrattenere rapporti di ogni genere con le imprese interessate da interdittive antimafia. Ci auguriamo che l’Asm abbia agito nel massimo della trasparenza e del rispetto delle norme, anche se l’impossibilità di accedere alla delibera citata, già di per sé, qualche dubbio sulla prima lo fa sorgere».
IN CONSIGLIO REGIONALE PA PARTECIPAZIONE DEL PROCURATORE CURCIO
Il consigliere del Movimento 5 stelle ha colto anche l’occasione per ricordare che lunedì prossimo «è stata convocata una seduta di Consiglio regionale che vedrà tra i punti all’ordine del giorno una proposta di risoluzione su “Istituzioni e cultura della legalità” con la partecipazione del Procuratore della Repubblica del Tribunale di Potenza, Francesco Curcio».
«Ovviamente si tratta di un’importante occasione di riflessione – insiste Perrino – che a nostro avviso dovrebbe essere seguita concretamente dai fatti. Troppo spesso la legalità in questa regione viene messa in secondo piano per lasciare il posto a logiche di consociativismo e intrecci di interessi che non portano alcun beneficio al tessuto sociale ed economico di questa regione». «Forse qualche rappresentante delle istituzioni – conclude il consigliere regionale materano – dovrebbe seriamente interrogarsi sull’opportunità di intrattenere rapporti con imprenditori dalla dubbia reputazione, evitando di assecondarli o addirittura onorarli».
Un riferimento implicito, anche quest’ultimo, alle intitolazioni al fondatore del gruppo editoriale Postiglione, Bonaventura, che a marzo si è visto dedicare dalla presidenza della Regione persino la sala stampa attigua al Consiglio regionale.
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