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L’ex sindaco M5s, Bennardi, dopo l’invettiva del presidente del Consiglio reginale sul «sistema Matera» sbotta su Pittella


«SE il presidente del Consiglio Marcello Pittella è a conoscenza di fatti o misfatti sull’azione della scorsa amministrazione comunale materana, non deve certo limitarsi a fare becera politica in consiglio regionale, in un ruolo che nemmeno glielo permetterebbe, lo invito per tanto a recarsi in procura per procedere con regolare esposto nei confronti di chi riterrà opportuno».

Ha replicato così l’ex sindaco di Matera, Domenico Bennardi, all’invettiva contro di martedì mattina in Consiglio regionale del presidente del parlamentino lucano Marcello Pittella (Azione). Un’invettiva alquanto inusuale dallo scranno più alto dell’aula Dinardo, in cui l’ex governatore ha rovesciato sui pentastellati le critiche per le ultime nomine della giunta. In particolare quella alla guida dell’Azienda di promozione turistica della giornalista Margherita Sarli, sua storica compagna. Chiamando in causa non meglio precisate malefatte materane dell’ex sindaco, dell’ex sottosegretaria Mirella Liuzzi e del compagno di quest’ultima, Leonardo Rubino.
Bennardi ha espresso solidarietà nei confronti della consigliera M5s Alessio Araneo, finita nel mirino per aver parlato di «sistema Basilicata».

«Le parole di Pittella, appaiono sguaiate e indecorose, soprattutto se si considera che siano state pronunciate in un ruolo che dovrebbe essere al di sopra delle parti, quello appunto di presidente di Consiglio regionale». Ha aggiunto Bennardi.

«Per quanto mi riguarda, dato che sono stato citato nelle confuse parole di Pittella, ribadisco l’assoluta distanza e neutralità da quei sistema di potere dove la politica appare lontana dai bisogni reali dei cittadini e preferisce nominare ai vertici di enti pubblici regionali persone vicine. Le persone meritevoli, donne e uomini che siano, possono essere una grande risorsa ma un conto è farle scegliere da cittadini in libere elezioni, altro discorso è indicarle personalmente. Da un presidente del Consiglio che dovrebbe essere super partes non mi sarei aspettato un attacco del genere all’operato di un sindaco di un capoluogo di provincia di quella stessa Regione, come al solito si cerca di buttare fango su Matera e sulla sua città».

L’ex primo cittadino materano ha poi definito «un’immagine di pessima qualità politica» quella emersa martedì dal parlamentino lucano. «Scene che fanno riemergere quello stile e quel modo di esprimersi nel parlamento lucano in modo arrogante e sgraziato, già vissuto dieci anni fa, come quando l’allora presidente della Regione Basilicata, quella volta nel centro sinistra, disse che non voleva completare la tratta ferroviaria Matera-Ferrandina. Per fortuna quella importante infrastruttura noi, l’abbiamo sempre sostenuta e voluta e se tutto va bene la vedremo completata, pur sapendo di non accontentarci alla sola tratta tirrenica».

«Davvero lascia allibito lo stile di chi dovrebbe rappresentare i lucani con grande senso delle istituzioni e che invece tradisce la sacralità democratica di quella assise regionale». Ha proseguito Bennardi. «Purtroppo dato che ha fatto riferimento ad un sistema materano non meglio precisato mi riservo con i miei legali di approfondire per tutelarmi nelle sedi opportune. Ho già vinto una querela devolvendo l’intera somma incassata alla mensa dei poveri di don Angelo e non vedo l’ora di poterne vincere altre a favore della comunità materana».

«Appare invece chiaro – ha concluso l’ex sindaco – che come al solito alcune verità fanno male, generando il tentativo maldestro di rimbalzare accuse per fini politici dato che in questo momento, è utile ricordarlo, c’è la casella libera di Matera, nello scacchiere politico regionale e non escludo che questa deriva trovi complicità in chi probabilmente vede un possibile asse con quel tipo di fare politica. Nessuno stupore in questo senso sui silenzi del Pd in consiglio».

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