Mario Altieri
3 minuti per la letturaSCANZANO JONICO – Non si è fatto attendere, il primo atto annunciato da Mario Altieri, eletto sindaco di Scanzano Jonico ma non proclamato per una contestazione di incandidabilità. Proprio su quest’ultimo passaggio, si concentra l’atto di “significazione e diffida”, a firma dello stesso Altieri, del suo avvocato di fiducia Livia Lauria e del professor Agostino Meale, titolare della Cattedra di Diritto amministrativo all’università di Bari.
L’atto è indirizzato all’Adunanza dei presidenti di sezione, rappresentati come per legge da Anna Carmela Gaeta della Sezione numero 1. Altieri contesta innanzitutto una violazione procedurale, ovvero una disattesa applicazione delle norme contenute nelle Istruzioni che il ministero dell’Interno invia ai presidenti si sezione, che vengono quindi diffidati ed intimati, nel rispetto delle norme, a «proclamare eletto alla carica di sindaco -si legge nella diffida- il candidato dott. Altieri, che ha ottenuto il maggior numero di voti».
Secondo Altieri, si sarebbe violato il paragrafo 15 delle Istruzioni, perché l’Adunanza “dopo aver preso nota nel verbale delle eventuali cause di ineleggibilità denunciate nei confronti del candidato sindaco da proclamare eletto, proclama eletto il candidato che ha ottenuto il maggior numero di voti, salve le definitive decisioni del consiglio comunale, a termine dell’articolo 41 comma 1 del medesimo decreto».
Quindi, secondo il diffidante, spetterebbe poi al Consiglio nella prima seduta pronunciarsi sulle condizioni di ineleggibilità degli eletti (articolo 41 Tuel), o alla prefettura (o a qualsiasi cittadino), promuovere l’azione dinanzi al tribunale per l’eventuale decadenza dell’eletto (articolo 70 del decreto legislativo 267/2000).
Ciò, secondo il diffidante, anche per garantire l’effettivo rispetto del diritto di difesa, «anche laddove la causa dell’ineleggibilità esista al momento dell’elezione; a seguito della contestazione l’amministratore locale ha 10 giorni di tempo per formulare osservazioni (per eliminare le cause di ineleggibilità sopravvenute o di incompatibilità».
Poi la contestazione sulla tempistica, perché l’Adunanza si è riunita alle ore 14 del giorno successivo all’elezione, avvenuta nella notte del 7 novembre, quindi non entro le 8 ore previste per legge.
Un ritardo «inspiegabile ed ingiustificabile» che, secondo Altieri, avrebbe consentito all’Adunanza di prendere in esame la nota della Commissione elettorale circondariale (sulla incandidabilità ndr), arrivata alle 11.44 del novembre, mentre si dichiara essere stata assunta al termine delle operazioni di scrutinio».
Peraltro, si rileva che i controlli sull’ammissibilità dei candidati, si sarebbero dovuti fare a norma di legge quando si sono presentate le liste, mentre ci si è basati su una «irrituale interpretazione del presidente del tribunale di sorveglianza, arrivata il 5 novembre (prima del voto), di un’ordinanza di riabilitazione passata in giudicato ed emessa dallo stesso giudice nel 2018», consentendo ugualmente la votazione. Quindi, secondo Altieri, quell’ordinanza è valida a tutti gli effetti, poiché «un provvedimento giurisdizionale definitivo non può essere interpretato, secondo le regole dell’ordinamento e in assenza di qualsivoglia contraddittorio con l’interessato».
Infine, si rileva che: «La condizione di incandidabilità non è certo sopravvenuta, e neppure accertata successivamente, in quanto le dichiarazioni di Altieri sono state allegate alla presentazione della lista ben prima del 5 novembre 2021».
In caso di mancato adempimento alla celere proclamazione degli eletti, Altieri annuncia azioni di rivalsa contro i responsabili per i «danni subìti e subendi», vedendosi costretto a «tutelare le proprie ragioni in tutte le sedi, ivi comprese quelle erariali, per i danni causati all’amministrazione pubblica».
Intanto, il caso di una positività al Covid nel municipio, ha tardato di qualche giorno l’insediamento del commissario prefettizio Ermelinda Camerini. Ieri la riapertura parziale, in attesa di ultimare i tamponi molecolari a tutti. A Scanzano si tornerà a votare verosimilmente nella prossima primavera, e probabilmente tra i candidati non ci sarà Altieri, stante l’attuale condizione di incandidabilità per la condanna del 2014 (espiata nel 2015), che gli consentirebbe di essere candidabile solo nel 2023.
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