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L’intervista a Luigi Gravela, segretario cittadino del Pd di Matera che si prepara sin da subito alle elezioni comunali del prossimo anno


Un percorso verso le Comunali a Matera dopo che il voto delle Regionali ha consegnato nei numeri al partito Democratico la guida della coalizione di centrosinistra, la conferma che il partito Democratico non intende neanche in questo scorcio conclusivo di consiliatura fare da stampella alla maggioranza comunale e una sonora bocciatura con un 4 in pagella per quella che è stata fino a questo momento l’amministrazione Bennardi in un misto di inesperienza e arroganza.

E’ quanto in sintesi ha spiegato al “Quotidiano” in un’intervista il segretario cittadino del Partito Democratico di Matera Luigi Gravela analizzando le diverse questioni che sono emerse dopo il voto delle Regionali sulla città di Matera e che costituiscono un unicum in controtendenza rispetto ai dati della regione nel suo complesso. I prossimi mesi serviranno al Pd per definire un percorso con il quale cercare di individuare metodi e scelte da fare poi verso le Comunali che sono previste nell’autunno del 2025. A cominciare da un appuntamento previsto per oggi pomeriggio (13 maggio 2024) al San Domenico.

Il voto delle regionali restituisce la guida della coalizione di centrosinistra a Matera al Partito Democratico?

“Voglio sottolineare il risultato innanzitutto rispetto all’affluenza che continua ad essere bassa, in Basilicata in particolare. Regge su Matera ma questo non basta e questo dà una responsabilità ai partiti più votati a partire dal Pd che è il primo partito in città.
Questo ci inorgoglisce e ci dà quella responsabilità di saper governare i processi da qui alle prossime elezioni Comunali.
E’ questo il ragionamento che andremo a costruire nei prossimi mesi. A partire da lunedì (oggi 13 maggio 2024, ndr) quando abbiamo organizzato un’iniziativa per discutere con i cittadini.
Il primo passo è l’affluenza perché con questi numeri ci può essere a rischio la democrazia con sempre meno persone che decidono per tante persone”.

Qual è l’interpretazione del voto delle ultime Regionali sulla città di Matera con una larga vittoria del centrosinistra al 57% e un 37% al centrodestra sono dati in controtendenza evidente rispetto al trend nazionale e regionale. Come mai c’è questo dato e in queste proporzioni?

“C’è un dato che fa riflettere. Il lavoro dell’unico consigliere di opposizione che è Roberto Cifarelli.
C’è un dato politico di una fetta di popolazione che vede a noi, soprattutto al Pd e faccio riferimento soprattutto al voto di opinione su Matera città con oltre 800 preferenze solo al simbolo che ci fa riflettere e ci consegna una responsabilità molto forte rispetto ad un’alternativa al centrodestra che è diventato sempre più illiberale e antidemocratico. E che ha governato male e nella provincia di Matera questo è più sentito ed evidente per il lavoro fatto dal Pd e da Cifarelli.
Pensiamo che ci sia da fare un ragionamento per la rappresentanza. La Basilicata ha parlamentari fuori dal territorio, oggi Matera città ha un consigliere regionale ed è in forte discussione proprio la rappresentanza del territorio”.

L’altro elemento emblematico è quello del M5S che scende da una cifra superiore al 30 % all’11% nella città di Matera che diventa l’8% considerando tutta quanta la provincia. Questo calo come si spiega in funzione del fatto che la città di Matera è governata proprio dal M5S?

“Proverei a scindere le elezioni regionali e comunali. Posso sottolineare un dato di fatto cioè che la politica prende più voti del governo e questo ci fa riflettere.
Facendo buona politica si possono raccogliere consensi più che governando.
Non so se dare la lettura amministrativa sul voto anche se i dati si incrociano.
Suggerirei anche una riflessione maggiore rispetto a questo tema e all’amministrazione comunale. Ho sempre criticato in questi anni l’arroganza di arroccarsi dentro la propria maggioranza e di poche persone”.

Gravela, ma questo dato politico che viene fuori dalle Regionali esclude l’ipotesi alle comunali di Matera di un Bennardi bis e lascia al Pd il compito di guidare una coalizione?

“Prima di parlare di Bennardi bis dobbiamo parlare della città. Non voglio incappare nella discussione sul prossimo sindaco senza far nascere un percorso dal basso. E’ evidente che sentiamo una responsabilità come Pd che vogliamo condividere con gli elettori.
Un percorso per la città e non contro gli amministratori. Vogliamo raccogliere tutti gli elementi che ci possono consegnare una città diversa da quella di oggi”.

C’è un’idea chiara del metodo da utilizzare per creare una coalizione e poi evidentemente arrivare anche ad un candidato sindaco di centrosinistra?

“Non so se le primarie saranno uno strumento. Abbiamo almeno un anno davanti e non possiamo fingere che tutto vada bene. Voglio ascoltare la città. Un metodo che ci può permettere di arrivare a due o tre soluzioni sulla coalizione, sugli obiettivi e poi sui candidati”.

Segretario Gravela, riuscirà il Pd a individuare una soluzione unitaria per le comunali a Matera?

“Mi auguro che il lavoro da fare sarà propedeutico a una soluzione unitaria dentro il Pd. Ma non è una responsabilità che voglio tenermi da solo. Il Pd ha una grande forza che ha molte componenti al suo interno. Il risultato dell’unitarietà richiede un lavoro di confronto”.

Segretario Gravela, ci sono le condizioni per un accordo politico alle comunali di Matera con il Movimento 5 stelle?

“Ci potrà essere un accordo politico ma non istituzionale. Non credo che l’amministrazione corra qualsiasi rischio di tenuta e di durata ma comunque sia noi rimaniamo all’opposizione saldamente e su questo metto la mano sul fuoco. Noi lavoriamo per vincere le prossime elezioni”.

Diamo un voto a questi 3 anni e mezzo di governo Bennardi da 1 a 10?

“Direi sotto la sufficienza. Direi un quattro. Ma non voglio sembrare un professore. Sto a ciò che vedo rispetto alla città. Non c’è un forte consenso. E’ dovuto secondo me ad un fattore inesperienza a cui si è aggiunta l’arroganza. Se sei inesperto provi a chiedere aiuto rispetto alla politica e a quello che succede in città. E dall’altra parte si paga lo scotto di quello che è successo sempre in città cioè a piccoli gruppi che volta per volta andando indietro nel tempo “ricattano” l’amministrazione. Oggi siamo ad un rapporto consiglieri-comunali assessori che è di 1 a 1 e questo fa nascere la domanda ma gli assessori li nominano i consiglieri o il sindaco?
Matera merita di più. In questo senso do l’insufficienza.
Non c’è la capacità né di sognare ma neanche di parlare e di confrontarsi”.

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