Carmine Lisanti
7 minuti per la letturaIntervista al sindaco di Ferrandina Lisanti su Valbasento, Polo Logistico e Zes: «Tanti investitori sono già pronti ad arrivare forse sono più degli ettari»
FERRANDINA – Un percorso avviato verso l’avvio della piattaforma logistica di Ferrandina nell’ambito della Zes attraverso la realizzazione di quell’infrastrutturazione che oggi manca a partire dalla ferrovia secondaria, la cosiddetta rocchetta interna di proprietà del Consorzio industriale che andrà realizzata nei prossimi mesi ma per la quale il percorso di progettazione e poi realizzazione è avviato e non si può più fermare.
A spiegare il lavoro in corso sulla Valbasento, sulla Zes e sulla rivitalizzazione dell’area industriale è il sindaco di Ferrandina Carmine Lisanti che intervistato dal “Quotidiano” rivendica, sia pure nella massima sinergia con tutti gli altri interlocutori istituzionali, un ruolo nevralgico e centrale all’interno del complicato tessuto di scelte che si andranno a fare.
Lisanti spiega che oggi su Ferrandina e sulla Valbasento c’è grande interesse. Grande attrattività: «Oggi abbiamo riscontri, sensazioni estremamente positive che ci portano a pensare che probabilmente sono più gli investitori degli ettari a disposizione. Tempi certi? E’ un’esigenza reale ma una volta avviato il percorso di progettazione che è in atto non si potrà tornare indietro. L’infrastrututra ferroviaria si farà, credo e sono impegnato affinchè anche il polo logistico si farà. Tra un paio di mesi avremo anche il cronoprogramma e sapremo la fonte di finanziamento».
Cosa hanno rappresentato lo sviluppo industriale e le questioni legate alla Valbasento fino ad ora nel cammino e nelle scelte della sua Amministrazione comunale?
«Ferrandina è la zona con più ettari dell’intera Zes jonica perchè è censita come naturale piattaforma sul mediterraneo. Questa condizione nasce in ragione della retroportualità rispetto al porto di Taranto e quindi a questo rapporto di interconnessione fiosiologico e infrastrutturale tra il porto e l’area industriale di Ferrandina. Per cui Ferrandina rientra nelle direttrici trans-nazionali e europee cioè nella direttrice Helsinsky-La Valletta. Questa è un’altra delle condizioni che ci hanno convinto di fare un lavoro molto pregnante nell’ambito dell’area industriale. Perché alla base dello sviluppo dell’intera Basilicata. Il Comune si è concentrato essenzialmente in questo lavoro di interlocuzione fitta e costruttiva con il commissario di Governo Floriana Gallucci, con il Consorzio industriale attraverso l’amministratore Fuina che è l’altro attore competente e con la Regione Basilicata attraverso gli assessori Latronico che ha dedicato costante attenzione al nostro territorio e un’interlocuzione costante e un lavoro proficuo con l’assessore Galella.
Il Comune ha una competenza territoriale sulla questione ma non proprio strettamente giuridica almeno fino a ieri, ma abbiamo valutato che per raggiungere gli obiettivi di sviluppo dell’area industriale dovevamo essere noi come amministrazione a ripiegarci sulla questione e lavorarci h24 in maniera tale da accompagnare poi il nostro lavoro con gli altri enti portandone dietro il contributo complessivo».
Sulla piattaforma logistica della Zes ci sono stati dei ritardi che ne hanno rallentato l’attivazione. A che punto siamo oggi?
«La piattaforma logistica è un progetto realizzato dall’amministrazione provinciale precedente in esecuzione di un protocollo di intesa con l’autorità portuale di Taranto e con il coinvolgimento della commissione europea. In seno a questo progetto c’è la logistica ma oggi ci sono anche le attività produttive per poter collegare più rapidamente i prodotti agroalimentari ai mercati europei. La piattaforma logistica è un presupposto della Zes. Oggi non è che siamo fermi sulla zona economica speciale di Ferrandina rispetto ad altre realtà. Il problema è che mentre altre zone come quella jonica sono già infrastrutturate per attrarre investitori anche internazionali.
Quella di Ferrandina pur avendo grandissime potenzialità con player internazionali pronti ad investire, oserei dire più investitori che ettari, ad oggi però per arrivare al risultato in maniera adeguata è necessario che venga infrastrutturata. Per la parte che manca cioè l’infrastruttura della ferrovia che ha due aspetti fondamentali. Il primo è la ferrovia secondaria, la rocchetta interna di proprietà del Consorzio per la quale il Comune insieme al Consorzio è riuscito ad avere un finanziamento per la sua progettazione e riammodernamento. Quella rocchettà che si collega e collegherà all’alta velocità. Questo progetto è già in fase di affidamento con il servizio di ingegneria per la progettazione. La seconda cosa è il polo logistico che è l’intermodalità e si collega alla rocchetta del Consorzio e fa lo scambio di merci sull’alta velocità.
La ferrovia secondaria su cui oggi interveniamo non è dentro la piattaforma logistica.
Oggi il Comune di Ferrandina ha già affidato lo studio contrattualizzato con l’agenzia della coesione che dovrebbe portare gli investitori nella zona economico speciale jonica. Uno studio monitorato dall’agenzia della coesione per quello che farà nell’ambito della zona Zes. Portando gli investitori su quest’area.
Noi inoltre abbiamo inteso aggiornare lo studio di mercato calibrato in particolare sulla piattaforma logistica di Ferrandina che era stato fatto in passato dalla Provincia. Con il nuovo affidamento vogliamo aggiornare l’analisi di mercato ma abbiamo inteso fare di più cioè affidare un servizio per l’ecosistema integrato e multidisciplinare della Valbasento in Zes jonica.
Le attività puntano essenzialmente ad una programmazione sulle materie della logistica, della semplificazione amministrativa e della fiscalità e hanno l’obiettivo di indirizzare le attività del commissario straordinario per orientare investimenti in precisi settori con la centralità della logistica.
In particolare al centro di tutto vediamo la realizzazione di una Piattaforma Logistica Multicanale che dovrà fungere da retro-porto di Taranto».
Quali sono i tempi che vi siete prefissati per l’avvio di questa piattaforma logistica e quali sono i tempi per la realizzazione dell’infrastruttura?
«In questo momento c’è un finanziamento regionale sulla progettazione dai 200 ai 300mila euro e l’opera vale circa 14 milioni euro. Nel momento in cui la Regione ci finanzia il progetto a valle dello stesso chiederemo le risorse per l’opera. Poi la Regione definirà lo strumento più idoneo per il finanziamento. Ma una volta arrivato il finanziamento del progetto ci sarà anche quello dell’opera. Oggi dico che la ferrovia si farà e il polo logistico tra 60 giorni capiremo con quali modalità si farà se un partnariato, un intervento del ministero o solo con i privati. Lo scopriremo dopo l’aggiornamento dello studio di mercato sull’ortofrutta e altri settori merceologici da qui a 60 giorni. Annunciati questi obiettivi in fase di realizzazione si produce l’effetto domino degli investitori pronti ad arrivare ancor prima della realizzazione, perchè sanno che l’opera si farà».
Ora i riscontri che ci sono in termini di attrattività dovranno essere accompagnati da tempi certi per non far scappare questi investitori. C’è questo pericolo?
«L’avvio sulla ferrovia e un servizio già in espletamento perchè si parte da uno studio di fattibilità che ci consentirà poi di fare un appalto integrato in cui chiederemo la realizzazione e anche la gestione della trattaferroviaria. Una volta avviato questo percorso diventa una certezza anche per l’investitore perchè a questo punto la realizzazione non potrà essere interrotta. Magari poi il cronoprogramma dettagliato lo conosceremo tra 90 giorni a valle del servizio dello studio ingegneristico richiesto».
La fonte di finanziamento come il Pnrr avrebbe dei tempi di realizzazione più definiti?
«La fonte di finanziamento può essere varia ma di fatto anche altre fonti di finanziamento come per esempio gli Fsc hanno tempi ben definiti. Noi aspettiamo di capire quale sarà la stazione appaltante dell’opera e il responsabile del procedimento dando disponibilità a seguire i vari passaggi della gara e dell’esecuzione dell’opera ma questo evidentemente dovrà essere definito in accordo con le altre parti come Consorzio e commissario Zes».
Attrattività della Valbasento con i finanziamenti in arrivo sull’idrogeno aumenterà inevitabilmente?
«Questa della Valbasento ha una serie di utilities di servizi più interessanti della Basilicata. Anche sull’ idrogeno c’è un soggetto in loco come la bioraffineria di Greenswitch ma noi ancora prima di questo progetto avevamo provato a mettere Eni e Greenswitch attorno ad un tavolo per avere un rapporto di collaborazione dei diversi passaggi di trasformazione e stoccaggio di biocarburante. Le tempistiche del bando non permettevano di fare un progetto unitario. Adesso l’idea è quella di rimettere attorno a quello stesso tavolo le due aziende per costruire un progetto industriale con una serie di connessioni di interesse per trasformare idrogeno verde in biocarburante verde. Preciso che il bando evidentemente finanzia un progetto pilota. Non un progetto industriale».
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