X
<
>

INDICE DEI CONTENUTI

Share
9 minuti per la lettura

L’ex segretario del Pd materano, Cosimo Muscaridola, sferza chi semina dubbi sulla candidatura alle Regionali in Basilicata di Angelo Chiorazzo

POTENZA – Il Pd e il centrosinistra non possono sbagliare col re delle coop bianche, Angelo Chiorazzo, come fatto 5 anni con Marcello Pittella, rimangiandosi la candidatura a governatore della Basilicata alle prossime elezioni regionali, dopo avergliela assegnata in pompa magna.

MUSCARIDOLA: «ALLE REGIONALI IN BASILICATA NON SI PUÒ SBAGLIARE CON ANGELO CHIORAZZO»

Ne è convinto Cosimo Muscaridola, il fumantino ex segretario cittadino del Partito democratico di Matera. Come è convinto che i promessi alleati del Movimento 5 stelle dovrebbero guardarsi bene dal mettere in discussione la «moralità» dell’imprenditore di Senise, perché rischiano che il loro presidente della Provincia di Potenza, Christian Giordano, si ritrovi senza una maggioranza in consiglio provinciale.

E anche se dovessero addivenire a più miti consigli farebbero bene a non illudersi di trovare nel Pd un alleato per la loro traballante maggioranza nel consiglio comunale di Matera. Perché i democratici non rifaranno lo stesso errore compiuto con la precedente amministrazione di centrodestra.

Segretario Muscaridola, lei è un componente della direzione regionale del Pd e sabato l’ex senatore Margiotta, di fronte allo stallo nella costruzione per le regionali di un’alleanza attorno alla candidatura a governatore della Basilicata di Chiorazzo, ha chiesto che la direzione regionale torni a confrontarsi al riguardo. Lei cosa ne pensa?

«Salvatore, che io io rispetto come dirigente politico e anche come persona, sa benissimo che all’interno del nostro partito si è discusso nella direzione, e certamente ritorneremo in direzione ma non per mettere in discussione la candidatura di Chiorazzo che ormai è stata valutata e condivisa anche a livello nazionale. Si tratta solo di vedere come attrezzarci al meglio».

Nonostante questi segnali di insofferenza che arrivano dai partiti alleati e potenziali alleati, come socialisti, Azione e adesso anche i Verdi e Sinistra italiana?

«Io non non capisco perché. Rispetto Azione, rispetto il Partito socialista. Ma il nostro segretario regionale da tempo sta lavorando per un campo largo, o un campo progressista, come lo vogliamo chiamare, per cercare di vincere le elezioni, non per perdere. Per questo ritengo che dobbiamo lavorare tutti assieme per convergere su Chiorazzo. È un invito che faccio anche a Marcello Pittella, che sta oscurando una storia. Io lo rispetto, ha dato molto alla Basilicata. Ha ha subito anche dei dei torti, questa vicenda giudiziaria da cui è uscito indenne, e doveva essere candidato al Parlamento nazionale, purtroppo però la scelta sciagurata dell’ex segretario nazionale, Letta, ha fatto sì che non abbiamo parlamentari.
Ma c’è un momento in cui bisogna capire che vanno messe da parte le aspirazioni personali e per lavorare per la collettività. Io auspico che Marcello sia con noi nel centrosinistra, con Azione, per rafforzarlo e renderlo competitivo in questa campagna elettorale. Perché noi eravamo già sconfitti, ma con la candidatura di di Chiorazzo la partita si è riaperta e noi possiamo vincerla se siamo uniti. Quindi io inviterei il il Partito socialista e anche Azione a sedersi intorno a un tavolo con il Partito democratico, e i 5 Stelle».

Quella dei 5 Stelle, però, è un’altra questione aperta. Non mi sembra, almeno a oggi, che anche lì ci sia tutta questa volontà di sostenere Chiorazzo…

«Io ho faticato molto nel passato a interloquire con i 5 stelle, perché sono stati una forza politica monolitica, nel senso che decideva Di Maio senza che nessuno sollevasse obiezioni. Gridavano “onestà, onestà, onestà”, e abbiamo visto cosa è successo. Dicevano “uno vale vale uno” e adesso sono un partito che sembra un po’ allo sbando, perché il presidente Conte dà il suo assenso alla candidatura di Chiorazzo e qui in Basilicata invece si temporeggia. C’è il gruppo dirigente di Matera, ci sono il sindaco Bennardi ed altri che sostengono questa candidatura, perché è l’unica candidatura vincente e quella di Chiorazzo è una personalità che unisce, e una persona che ha una moralità da vendere.
Altro che quello che dice il presidente della Provincia di Potenza. E poi non capisco qual è il candidato di queste persone che criticano Chiorazzo? Forse proprio il presidente della provincia di Potenza (Christian Giordano, ndr) che che ha posto la questione della moralità? Voglio dire: l’Araneo (Alessia, coordinatrice M5s della provincia di Potenza, ndr) non si ricorda i disastri che ha combinato a Melfi? Abbiamo perso le elezioni anche lì. Allora Giordano deve decidere da che parte stare. Se lui adesso è presidente della Provincia è grazie al Partito democratico e agli altri partiti del centrosinistra.
Quindi lui, per essere unitario, dovrebbe sostenere con forza la candidatura di Chiorazzo, a meno che non ci sia un retropensiero perché vorrebbe essere candidato lui. Anche perché Chiorazzo non è il candidato imposto dal Partito democratico. Il Partito democratico ha aderito a una candidatura messa in campo da Basilicata casa comune. Non penso che adesso i 5 stelle ci vogliano imporre chi dobbiamo sostenere».

In realtà è tra i 5 stelle che si avverte come un’imposizione questa del candidato governatore.

«Ma no. Come si fa a dirlo se i 5 stelle di Matera città e della provincia, al di là della Verri (Viviana, coordinatrice M5s della provincia di Matera, ndr) sostengono la candidata di Chiorazzo. Noi non abbiamo imposto niente, ma nemmeno loro possono imporre a noi di non discutere all’interno del nostro partito e stabilire che Chiorazzo è un candidato utile, forte, che aggrega. Perché non dobbiamo dimenticarci che in Basilicata c’è un forte astensionismo».

Quindi l’idea sarebbe che Chiorazzo non aggrega i socialisti di Valvano, Pittella, la Verri, i Verdi, e Sinistra italiana però aggrega tante persone che non hanno votato alle scorse elezioni?

«Il Pd ha un elettorato che non basta per vincere le elezioni, quindi noi adesso, se vogliamo vincere, dobbiamo cercare di recuperare anche quelli che non hanno votato, o gli elettori di centro che l’altra volta si sono spostati sul centrodestra, perché molto probabilmente non ritenevano i nostri candidati adeguati. Noi riteniamo che con la candidatura di Chiorazzo ce la possiamo fare».

Non ho capito una cosa, però. A lei risulta che il presidente della Provincia di Potenza abbia posto una questione morale sulla figura di Chiorazzo?

«Così mi dicono, sì. E se fossi il presidente della Provincia di Potenza starei attento a parlare della moralità degli altri senza guardarsi la propria. Perché parliamo di una persona che va in udienza dal Papa, dal presidente della Repubblica, Mattarella. Non penso che queste personalità non sappiano chi è Chiorazzo. Per questo dico a Giordano di stare attento a come parla perché certe cose sono anche passibili di… insomma. Certe parole hanno un senso preciso».

E secondo lei Giordano porrebbe questo tema perché ha interesse a essere lui il candidato?

«Io ho sentito anche questo nome. Come quello di altri all’interno del Partito democratico che hanno tutte le qualità per essere candidati: Margiotta, Cifarelli, Locantore, Cervellino. Ma il Pd ha fatto una scelta. E adesso il presidente della Provincia di Potenza non può fare il buono e il bravo quando si tratta di essere eletto, dopodiché una volta che è stato eletto guarda gli altri dall’alto in basso. Non funziona così, la politica è una cosa seria, è una cosa diversa da quello che pensa lui. Lui deve svolgere un ruolo di equilibrio perché se continua così il Partito democratico potrebbe pure decidere di togliergli il sostegno».

Segretario Muscaridola, in un recente sondaggio in vista delle Regionali sui possibili candidati a governatore della Basilicata, in realtà, è stato il presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese, a risultare il più gradito di tutti, staccando Chiorazzo e gli altri. Ma se dovesse protrarsi ancora questo stallo, perché comunque è passato un mese dalla scelta del Pd senza passi avanti nella formazione di una coalizione, non sarebbe il caso di valutare una figura come la sua?

«Io apprezzo il lavoro che sta facendo Piero Marrese alla Provincia. Io sono stato un suo grande elettore. Però ritengo che debba continuare a fare il presidente della Provincia, perché lui è un dirigente del Partito democratico, e dal momento che noi abbiamo già discusso in direzione regionale, che il segretario regionale Lettieri ha discusso col partito nazionale, e che c’è in campo la candidatura del dottor Chiorazzo, per quanto riguarda il Partito democratico non ci sono altre candidature. Perché Chiorazzo, per quanto stabilito da tutta le direzione regionale, è la persona più adatta e con lui sono convinto che riusciremo finalmente a togliere la Regione al centrodestra dopo tutti i disastri che ha fatto. Poi, per quanto riguarda i sondaggi, io ne ho fatti fare tanti. Salvatore (Adduce, ndr) risultava sempre il più conosciuto e poi abbiamo perso le elezioni».

Quindi secondo lei il deliberato della direzione regionale del Pd di fine ottobre è insuperabile, è così?

«Per poter superare il deliberato di quella direzione nazionale regionale ci vorrebbe un candidato migliore di Chiorazzo, ma non è possibile e non c’è più tempo… »

Però 5 anni fa c’era un deliberato della direzione regionale del Pd per cui il candidato governatore doveva essere Marcello Pittella eppure la candidatura è andata a Carlo Trerotola…

«Cinque anni fa io ero un grande estimatore e un grande elettore di Marcello Pittella. Poi però Marcello Pittella è finito agli arresti domiciliari, è stato inquisito per cose che, grazie a Dio, sono risultate inconsistenti. Ad ogni modo io sono convinto che proprio perché la direzione regionale ha modificato quel verdetto abbiamo perso le elezioni con Trerotola. Quindi non voglio fare la stessa esperienza di allora. Io sono convinto che se Marcello Pittella fosse rimasto il candidato noi avremmo vinto le elezioni, e siccome noi adesso abbiamo individuato Chiorazzo come nostro candidato ideale non voglio che il centrosinistra e il Partito democratico ricadano nell’errore di 5 anni fa. Sbagliare una volta è umano, ma perseverare è diabolico».

Se i 5 Stelle decidono di sostenere Chiorazzo, inizia una fase nuova al Comune di Matera? A suo avviso il Pd deve restare all’opposizione dell’amministrazione 5 stelle guidata dal sindaco Domenico Bennardi?

«Non dobbiamo accomunare Matera con le elezioni regionali come fanno il presidente Giordano e l’Araneo. Sono due i motivi per cui noi non possiamo andare a sostenere questa amministrazione. Il Partito democratico, quando io ero segretario, ha perso le elezioni con De Ruggieri, e abbiamo deciso di sostenerlo, perché c’era il 2019 (l’anno di Matera capitale europea della cultura, ndr), e quel centrodestra stava portando la città allo sfascio. Allora ci siamo assunti la responsabilità di salvare Matera 2019. Ma gli elettori non ci hanno riconosciuto questo merito, perché ci avevano mandato l’opposizione e veniamo sempre accusati di perdere le elezioni e andare a governare. Adesso i 5 stelle hanno vinto le elezioni. Loro hanno il diritto-dovere di governare e noi staremo all’opposizione. Non faremo le barricate, faremo un’opposizione costruttiva, ma faremo opposizione, e rimarremo all’opposizione».

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE