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Domenico Bennardi

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Il sindaco di Matera, Domenico Bennardi, in una intervista al Quotidiano, ha garantito che «La Cava del Sole resterà aperta»

«La Cava del Sole resterà attiva o alla Fondazione o direttamente al Comune lo vedremo nei prossimi giorni. Per Serra del Sole chiederemo una proroga per mantenere attiva anche quella struttura. Fondazione? Stiamo parlando con la Regione, il confronto è aperto. Al momento c’è un problema sul giusto riconoscimento del ruolo che la città deve avere oggi e anche domani. Se non si riuscirà a trovare una soluzione omnicomprensiva a breve potremmo procedere con una soluzione ponte. Per poter modificare lo statuto sulle questioni su cui siamo d’accordo ed affrontare in un secondo tempo e con maggior calma le altre. Ma al momento la volontà di andare avanti con la Fondazione non è in discussione».

Così il sindaco di Matera, Domenico Bennardi, in un’intervista al “Quotidiano” ha chiarito gli intendimenti dell’amministrazione comunale rispetto alla gestione della struttura di Cava del Sole. Gestione che ha destato negli ultimi giorni grosse preoccupazioni. E più ampiamente sulle scelte in corso sul futuro della Fondazione Matera Basilicata 2019 che da statuto concluderà il proprio mandato il 31 dicembre 2022 se non dovesse intervenire nel frattempo una modifica dello statuto stesso. Va ricordato che Bennardi è oggi sindaco ma anche presidente della Fondazione.

Sindaco Bennardi, qual è oggi la situazione di Cava del Sole. La scelta tocca al Comune o alla Fondazione?
La Fondazione ha un contratto di comodato per la Cava del Sole. A sua volta ha avviato un bando per contrattualizzare ad altro soggetto la gestione della Cava del Sole. Quindi se la Fondazione in uno scenario mi auguro utopistico non dovesse esistere dopo il 31 di dicembre titolare del sito della Cava del Sole è il Comune di Matera. Anche il contratto di comodato scadrebbe al 31 dicembre. Quindi comunque l’amministrazione dovrà decidere dopo se rinnovare o meno quel contratto di comodato o prendere direttamente in capo la gestione dalla Fondazione.

Cosa vuole farne il Comune di Cava del Sole?
“E’ un’infrastruttura importante che deve rimanere attiva a disposizione di tutta la comunità cittadina e regionale. Un palcoscenico importante per congressi e eventi. Genera economia, lavoro, turismo, spettacolo. La visione è quella di mantenere il più a lungo possibile l’arena così come è. Migliorandola con servizi anche per i disabili rendendola il più accessibile possibile e lavori per la serra così come è”

Per la serra del Sole si ha intenzione comunque di chiedere una proroga della struttura che è comunque legata ad un periodo circoscritto visto che si tratta di una struttura amovibile?
“La struttura di Serra del Sole e tutta la parte nell’arena con bagni, bar non è vincolata alla data del 31 dicembre ma a marzo 2023. Non credo che le due questioni con la Fondazione non sono legate direttamente. Noi però abbiamo avviato l’iter procedurale per chiedere una proroga alla Regione Basilicata con cui abbiamo avuto un’interlocuzione costruttiva che ci permette di confidare nell’esito positivo di questa proroga. Aspettiamo i dati di monitoraggio di Fondazione e soggetto gestore si potrà richiedere la proroga, si tratta di alcune settimane. La proroga la chiediamo per un periodo più lungo possibile ma ci dovrà essere una conferenza di servizi che esamini con Soprintendenza e Regione la situazione. Lì capiremo i tempi di una proroga, speriamo in un numero di anni sufficiente di anni per fare una programmazione di eventi”.

Sindaco Bennardi, cosa farete a gennaio quando sarà il Comune a tornare nella disponibilità della Cava del Sole con la struttura? Farete un altro bando?
«Il contratto di gestione ce l’ha il soggetto che ha vinto il bando con la Fondazione e dunque ce l’ha con la Fondazione. Noi eventualmente faremo un altro bando oppure possiamo nelle more di un bando individuare un gestore temporaneo che possa mantenere in attività il sito evitando la chiusura delle utenze”.

Quindi o la Fondazione o il Comune farà un nuovo bando e nelle more il gestore attuale proseguirà per i prossimi mesi?
“Potrebbe essere così”.

L’intenzione qual è quella di portare Cava del Sole in capo al Comune e poi decidere il da farsi o lasciarla alla Fondazione qualora dovesse andare oltre il 31 dicembre?
“Questa sarà una valutazione dei prossimi giorni. L’importante è che la Cava del Sole rimanga attiva anche in virtù di quegli eventi importanti arrivati primo tra tutti Sonic Park che vogliamo torni anche la prossima estate. In modo che la Cava sia propulsore di economia, lavoro e intrattenimento a prescindere dal gestore. Almeno per l’estate l’impegno sarà dire al prossimo gestore che alcune giornate come quelle ad esempio del Sonic Park sono impegnato. L’attenzione è posta soprattutto sul mantenimento dell’infrastruttura”.

A venti giorni dalla cessazione della Fondazione vale ancora la pena viste le tante difficoltà che paiono esserci di tenere in vita questo ente a queste condizioni che forse né Regione né Comune vogliono tenere fino in fondo?
“La convinzione è che la Fondazione possa esprimere ancora progettualità culturali regionali e cittadini. C’è la volontà di andare avanti ma c’è anche un confronto tra i due soci più importanti sul cambio di statuto. Perché per prolungare la Fondazione devi modificare lo statuto che definisce un termine di scadenza al 31 dicembre e un oggetto sociale legato al ruolo di Matera capitale della cultura. Elementi che vanno aggiornati ma ci sono altri elementi su cui c’è un ragionamento con la Regione”.

Di cosa si tratta?
“Io credo che si debba riconoscere un ruolo alla città di Matera da protagonista o comunque importante come capitale della cultura e per la genesi di questa Fondazione. Il legame tra Matera e la Fondazione va mantenuto anche nella sua governance e questo legame al di là anche delle risorse che si mettono va considerato. Anche per quello che la città ha offerto come risorse, luoghi, sedi che pure hanno un valore economico. Questi valori acquisiti per una Fondazione che immaginiamo debba arrivare al 2033 vanno riconosciuti. Ed è qui diciamo ad oggi l’impasse”.

Teme che la Fondazione diventi ente solo regionale?
“Sì regionale, in virtù delle risorse che la Regione mette. Poi manterrebbe a Matera la sede, il nome, il cda e comitato di indirizzo ma c’è da ragionare complessivamente su governance e su uno statuto che non vorrei non venga riconosciuto il ruolo strategico della città di Matera a favore della stessa Fondazione”.

Ma si arriverà all’ultimo giorno per cambiare lo statuto o c’è un termine ravvicinato?
“Sono tante le interlocuzioni con la Regione, aspetto un nuovo appuntamento per superare l’impasse. Ho proposto alla regione per mantenere risorse umane anche un cambio minimale dello statuto su data di scadenza e mission andando poi a fare modifiche più delicate in un secondo momento di uno o due anni”.

Ma senza tornare indietro all’idea dell’Agenzia unica cultura e audiovisivo che la Regione aveva fatto balenare?
“Non credo si possa tornare indietro. Mia visione è lontana da quest’idea e continuare a fare ciò che ha fatto finora è idea recepita da Regione Basilicata. Oggi ci stiamo confrontando su altri punti”.

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