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I lavori in piazza della visitazione

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Matera città delle incompiute, strutture chiuse senza gestore e nessuna notizia su piazza della Visitazione. In stand by troppe realtà da Casino Padula al visitor center di Spine Bianche, al Mudeam


A Matera si fanno le opere ma ci si mette anni per renderle fruibili. Aumentano sempre di più gli esempi che si possono fare. Situazioni vecchie e nuove che senza un gestore rischiano di cadere o sono già caduti in una situazione di abbandono. Gli esempi non sono pochi. È da poco meno di un anno che si sono conclusi i lavori del Museo demoetnoantropologico, il cosiddetto Museam per il quale la precedente amministrazione prevedeva di definire le modalità di un bando di gestione che però non è mai partito e non ci sono le condizioni perché possa partire troppo velocemente.

Il nuovo laboratorio urban center del rione Spine bianche, presentato nel giugno del 2022 come un bene comune collettivo a cui poter fare accesso, doveva ospitare anche il fondo Leonardo Sacco. I lavori in termini di opera pubblica si sono conclusi allora ma di fatto la gestione della sede e quindi anche l’installazione del fondo librario di Sacco non si sono ancora insediati. “Si attende un bando di gara” il refrain arrivato nei mesi passati dagli uffici comunali. E l’attesa continua.

MATERA E LE INCOMPIUTE, L’AREA RISTORO DEL TERMINAL BUS E CASINO PADULA

Così come si continua ad attendere dopo una storia a tratti kafkiana anche per l’area ristoro nel terminal bus di via don Luigi Sturzo. Per capirci un bagno, un bar e una panchina sulla quale proteggersi al coperto dal caldo o dal freddo. L’opera pubblica è finita da ben più di un anno. L’ultimo provvedimento per il frazionamento di una parte dell’area dall’Ater al Comune il Consiglio comunale lo ha approvato a luglio. Ma ancora permangono i ritardi che impediscono ad un bando, semplice, di essere pubblicato.

Di Casino Padula nessuna novità. Di fatto dopo le questioni legate all’affidamento alla Fondazione, alle attenzioni della Corte dei Conti con relativa ma non immediata assoluzione l’area continua a giacere in una sorta di vero e proprio abbandono che si aggiunge ad una serie di rimostranze anche recentemente sottolineate dagli abitanti di Agna. Molto si doveva fare tra la precedente e l’ultima in ordine di tempo amministrazione comunale ma in realtà niente pare essere stato fatto.

UNA LISTA LUNGA DI OPERE LASCIATE A METÀ

La lista è ben più lunga di quanto si possa pensare. Nessuna novità si ha nemmeno per l’ex biblioteca di San Giacomo in via Conversi. Destinata al dopo di noi e per la quale è stato fatto ma ancora non concluso solo qualche mese fa un bando per la gestione. Parliamo però, va ricordato, di una struttura i cui lavori sono stati conclusi alla fine del 2020 all’insediamento dell’amministrazione Bennardi.

Di gestione dei contenitori culturali come il Parco del Castello ma anche altri come la chiesa di Santa Maria de’Armenis qualcosa sembrava muoversi con una recente delibera degli ultimi mesi dell’amministrazione Bennardi. Di fatto però lì opere in corso non ce ne sono da anni. La struttura da diversi anni è visitata solo in coincidenza con le giornate del Fai per il resto non si riesce a fruirne. E basti pensare, per passare all’ordinario, che gli stessi parchi pubblici non compresi nel bando del verde vanno in proroga di tre mesi in tre mesi così come gli impianti sportivi cittadini.
Ma il problema non è solo per l’oggi ma anche per il domani.

MATERA E LE INCOMPIUTE: PIAZZA DELLA VISITAZIONE E TEATRO DUNI

Dei lavori di piazza della Visitazione o del teatro Duni si è molto parlato per la difficoltà di definire un progetto e di trovare i fondi necessari. Ora la macchina è lanciata e la conclusione salvo clamorose sorprese arriverà entro quest’anno o al massimo nel prossimo. E poi? Chi gestirà il parco verde che sta per nascere in piazza della Visitazione per evitare che si entri nel degrado più assoluto? E sul Duni cosa si pensa di fare per poterlo rendere utilizzabile non appena conclusi i lavori? Domande senza risposta che rischiano di tenere sospese per altri anni opere risolte lasciate a rischio degrado e abbandono. Altro esempio il parco di Serra Venerdì e si potrebbe continuare all’infinito. A conferma che è questo il vero limite amministrativo, non fare le opere ma riuscire poi a renderle fruibili.

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