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Anche senza il boom (prevedibile) del weekend di ferragosto, Matera ha dimostrato di poter puntare gran parte della sua economia sul turismo. Per farlo, però, è necessario porre alcuni punti fermi, a cominciare dal rispetto delle regole. Sono lontani i tempi in cui a farla da padrone, in città, erano persone che si improvvisavano guide turistiche. Il settore, oggi, si è evoluto e a quell’immagine folcloristica fa da contraltare quella di una professione svolta in modo altamente qualitativo.

«Noi guide ci prepariamo, studiamo, ci aggiorniamo continuamente per offrire un servizio affidabile e serio – spiega Imma Di Cuia, che svolge questa professione da 24 anni e accompagna turisti provenienti da tutto il mondo -Il problema nasce spesso nella testa di chi ci considera lavoratori improvvisati che tendono a imbrogliare chi vuole conoscere la città. Le istituzioni devono considerarci come una parte da ascoltare e con cui confrontarsi – aggiunge Imma – perchè per svolgere questo lavoro abbiamo superato concorsi e prove professionali e rappresentiamo al meglio la storia e la cultura di questa città».


Matera e il turismo, però, per crescere hanno bisogno di risolvere fenomeni che entrano ancora nella quotidianità: si chiamano “acchiappini” e sono descritti molto bene nell’ordinanza del comandante della polizia municipale perchè a volte infastidiscono i turisti in arrivo in città (al momento nessuna multa è stata ancora effettuata nei loro confronti, ndr.). Sono loro che in piazza Matteotti, piazza Vittorio Veneto e piazza San Francesco rappresentano la linea di confine da superare per poter proseguire la visita di Matera in autonomia.


Per funzionare, il turismo deve superare anche altri ostacoli che tutti conoscono ma su cui ancora non si interviene in modo deciso a cominciare dall’articolato mondo delle agenzie di incoming e dalla fitta rete di b&b, alberghi, negozi di prodotti tipici che compongono, spesso, il pacchetto-tipo offerto a chiunque decida di visitare Matera.


Credere che siano i numeri a vincere, vuol dire non pensare che una delle voci principali delle entrate di Matera sia il turismo e che per questo sia necessario dotarlo di regole, strumenti, servizi, infrastrutture che ormai sono necessari. Matera ha bisogno di aree di accoglienza con servizi, di bookshop, di cartellonistica adeguata, di uffici di informazioni turistiche ufficiali, per evitare di lasciare all’improvvisazione l’offerta riservata ai visitatori.
L’ordinanza emessa alcuni giorni fa dal comandante della Polizia locale, in questo senso, può rappresentare un primo elemento da cui partire permettere delle regole che valgano per tutti e che nessuno deve sentirsi in diritto di violare.
Per fare tutto ciò, è necessario programmare. A Natale mancano quattro mesi.

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