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POLICORO – Non è certamente una bella immagine per una località turistica a Bandiera blu, vedere un grosso cinghiale adulto aggirarsi nei pressi di un lido frequentatissimo dai turisti nel post Ferragosto. È la segnalazione, giunta al sindaco di Policoro, Enrico Mascia, che è stato costretto a rilevare ancora una volta per le vie formali, il mancato intervento della Regione Basilicata, soggetto istituzionale preposto al controllo della fauna selvatica, dopo il passaggio delle competenze dalla Provincia.


Questo accade a oltre due anni dalla prima segnalazione, con tanto di fotografie, di un branco di ungulati che si aggiravano di sera su via Lido, evidentemente a caccia di cibo da rovistare nei pressi di residence e ristoranti. Erano i primi giorni di maggio 2019, quando Mascia scrisse la prima volta alla Regione, chiedendo interventi urgenti. Gli avvistamenti si sono ripetuti a fine maggio 2019 e poi a fine agosto dello stesso anno. La Regione inviò sul posto una squadra di tecnici, per verificare lo stato dei luoghi, in modo da capire come e dove intervenire con l’installazione di trappole. Da allora, però, come ci testimonia un infastidito sindaco Mascia, non è stato fatto più nulla. «La Regione Basilicata intervenga con urgenza: i cinghiali sono un pericolo per l’incolumità della popolazione». Il sindaco di Policoro interviene anche sulla frequente presenza di cinghiali per le strade, che costituiscono anche un pericolo per gli automobilisti; l’ultimo avvistamento è avvenuto nella tarda serata del 16 agosto in zona lido, nell’area a ridosso della pineta dell’idrovora. «L’agire indisturbato di esemplari di cinghiali –scrive Mascia- non può lasciare indifferente l’ente preposto a trovare una soluzione sulla proliferazione di questi animali, soprattutto quando questi si aggirano in luoghi di villeggiatura e ad alta frequenza abitativa. La Regione Basilicata intervenga con urgenza: i cinghiali sono un pericolo per l’incolumità della popolazione.


Confido in una soluzione celere e sostenibile –conclude il primo cittadino– affinché residenti e turisti continuino in serenità e sicurezza le vacanze nella nostra splendida città».
La soluzione trappola resta quella più praticabile, poiché la zona è molto antropizzata e non si potrebbero utilizzare le armi da fuoco dei selecontrollori. «Il trasferimento “centrifugo” di certe competenze dalla Provincia alla Regione -conclude Mascia- non ha certo giovato alla rapidità ed efficacia dell’intervento su temi così “territoriali” come questo. Non dobbiamo attendere l’incidente per intervenire».

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