La riunione di giovedì sera nella parrocchia del rione Agna
3 minuti per la letturaMATERA – «Abbiamo verificato nei giorni scorsi e ancora in queste ore movimenti attorno all’antenna di Agna, scavi, interventi, allacci che ci hanno messo in allarme. Non sappiamo se quell’antenna è funzionante malgrado noi pensassimo il contrario, né se ci sono state richieste per il 5G che stanno partendo o sono partite». A spiegare le preoccupazioni dei residenti del rione Agna e dei genitori dei bambini del comprensivo “don Milani” è Cosimo Tralli del comitato di quartiere che ha tenuto insieme ad un’altra quarantina di residenti una prima riunione, a cui ne seguiranno anche altre, per risollevare la questione dell’antenna.
«Noi abbiamo bisogno di avere risposte, perché ci sono questi movimenti attorno a quell’antenna? Cosa sta succedendo? Quell’antenna è funzionante?» ma non basta perché i timori sono anche per il futuro. «Sarebbe opportuno che chi ne ha la competenza, credo l’Arpab, verifichi con delle attrezzature idonee e per un tempo prolungato e non breve se vi sono degli effetti prodotti dalla presenza di quell’antenna in quell’area molto vicina alla scuola e ai bambini».
Un problema che era già scoppiato nel 2012 e che oggi pare improvvisamente essersi ripresentato. A suo tempo il Comune attraverso la definizione di un piano antenne e con un documento di un esperto attestava la necessità di non poter avere in quell’area e così vicino ad una scuola un’antenna di quella portata che dunque non poteva essere attivata.
E in questi ultimi 5 anni i residenti sono stati convinti che quell’antenna che pure non era stata tolta così come pure è stato richiesto non costituiva un problema perché non era attiva. I movimenti però attorno ad essa, in un’area privata ma a breve distanza dalla scuola, hanno rialzato immediatamente le preoccupazioni e l’allarme che già si era manifestato negli anni passati e che sembra tornato d’attualità. Anche perché tra le competenze diverse sulla materia e il mancato aggiornamento dei dati disponibili non è chiaro cosa è successo e cosa ancora sta accadendo su quell’antenna.
«Noi intanto abbiamo deciso di avviare una nuova raccolta firme dopo la petizione che già era partita. Parliamo di una raccolta firme che in poche ore ha superato già quota 100 ma che vogliamo portare ancora più avanti e se non ci saranno risposte soddisfacenti siamo pronti ad altre azioni ancora più eclatanti» conferma Tralli.
Tra i genitori preoccupati per la situazione anche Raffaele Pentasuglia che spiega al “Quotidiano”: «la preoccupazione nasce non solo dalla presenza dell’antenna quanto soprattutto da quella della scuola a così breve distanza dai nostri figli. Quello di giovedì è stato solo un primo incontro ma altri di questo tipo credo ce ne saranno ancora per capire esattamente cosa sta succedendo perchè di elementi chiari al momento non ce ne sono. Non sappiamo nemmeno se quell’antenna è funzionante davvero oppure no».
Ed è questa oggi la domanda principale a cui dare risposta per cercare di capire cosa sta accadendo e cosa potrà succedere in futuro in una materia particolarmente delicata e complicata ma su cui i residenti del quartiere di Agna, i genitori, lo stesso don Basilio Gavazzenni si sono a lungo battuti con la volontà di poter seguire con attenzione quanto stava avvenendo.
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