Piazza San Pietro Caveoso ieri, completamente agibile e coi turisti, nella foto del M5S materano
4 minuti per la letturaMATERA – Prosegue l’equivoco su di una Matera messa in ginocchio dal maltempo con una serie di ricadute anche di carattere nazionale che non sembrano avere fine. La città in realtà anche solo a poche ore da un evento senza precedenti e di estrema violenza è riuscita a riprendere il suo cammino normale. Non sono mancati danni a singole attività private o a strade pubbliche ma comunque in un contesto assolutamente limitato che ha portato già a distanza di 48 ore o poco più, giovedì scorso i Sassi ad essere pienamente fruibili e via Buozzi, la strada principale che porta fino a San Pietro Caveoso ad essere stata riaperta al traffico.
A confermare il grande equivoco ingigantito dall’attenzione guadagnata dalla città, dalle telefonate di preoccupazione del presidente della Repubblica Mattarella e del presidente del Consiglio Conte sono state le disdette che gli operatori commerciali di alberghi e B&B della città hanno dovuto registrare nel corso dell’ultimo week end e che sono stati il sintomo di una situazione che probabilmente è sfuggita di mano. Un cortocircuito mediatico per cui i danni di un’ora sono diventati il caos di una città dilaniata dall’acqua.
Lo stesso primo cittadino che pure ha parlato di otto milioni di danni come stima provvisoria, perchè qualcosa è successo, ha fatto poi riferimento sulla necessità di interventi strutturali che consentano al deflusso delle acque (che hanno fatto di Matera un esempio di idraulica con radici che si perdono nella notte dei tempi) di poter essere incanalate in maniera meno violenta verso il basso dei Sassi e della Gravina ripristinando quell’incedere adeguato che probabilmente gli interventi degli ultimi decenni in città e negli antichi rioni hanno finito per modificare in maniera eccessiva.
Negli ultimi giorni per tentare di porre rimedio in qualche modo ai rischi futuri sono anche riprese le attività di pulizia in varie zone delle caditoie che spesso e a lungo vengono lasciate in pessime condizioni. Interventi importanti ma evidentemente non esaustivi di fronte ad una violenza come quella registrata nei giorni scorsi.
Stonano dunque ad oggi le dichiarazioni di carattere nazionale sulla situazione di una città dei Sassi colpita duramente ancora oggi dal maltempo. Da ultimo ieri è toccato al ministro degli Esteri Di Maio l’improprio accostamento di Venezia a Matera. Realtà che oggettivamente per quello che sta succedendo sono oggi diverse e che quindi richiedono decisioni diverse.
«Venezia è nel dramma, ma non solo Venezia» ha detto Di Maio.
«Altre città e Regioni sono state travolte dal maltempo. Penso alla Basilicata con Matera, la capitale europea della cultura, penso alla Puglia, alla Calabria, alla Sicilia. E nessuno ne parla Nessuno. Non esistono regioni di serie B, dobbiamo occuparci di ogni singolo italiano, di ogni singola famiglia, di ogni singolo lavoratore, di ogni singolo commerciante. L’Italia sia unita, perché unita trova la sua forza». Di Maio, punta il dito contro quello che considera una sorta di black out mediatico nei confronti dei disagi e dei danni provocati dai temporali nelle città del Sud.
Ed in effetti in questi giorni sui social l’Italia sembra dividersi tra chi rilancia l’allarme a Venezia per l’acqua alta e chi, postando foto dei fiumi di fango per le strade di Matera, sostiene che la città lucana è stata dimenticata a favore della Serenissima. Tra post e commenti serpeggia la convinzione, di molti, che Venezia – gioiello turistico del Nord del Paese che come governatore il leghista Zaia – sia una città ‘”coccolata dalla destra». Mentre Matera, già capitale della cultura, resta la cenerentola di cui «prende le difese dalla sinistra». Una querelle tutta politica a cui la città è estranea ma di cui soprattutto non vuole essere vittima.
E a conferma che Matera ha immediatamente, in poche ore, superato la bomba d’acqua vi è il post su facebook di ieri del Movimento 5 stelle cittadino: «Per fortuna la conformazione della nostra città ha impedito situazioni drammatiche come da altre parti; certo ci sono stati dei disagi e dei danni a causa dell’allagamento di diversi locali e attività commerciali che sono state messe in ginocchio.
Ma la città è visitabile, percorribile e i Sassi sono completamente fruibili e accessibili.
Pertanto potete tranquillamente venire a visitare la nostra splendida città e godere, anche a novembre, dello spettacolo dei Rioni Sassi». Un messaggio chiaro che rischia di perdersi nella bagarre della politica nazionale, scatenando equivoci, polemiche inutili, scontri di territori e soprattutto disdette di turisti come quelle registrate nell’ultimo week end.
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