L’apertura delle casse con i resti del fossile di balena
2 minuti per la letturaAperte le casse della Balena Giuliana ritrovata sulle sponde della diga di San Giuliano a Matera nel 2006 e il cui ultimo frammento era stato trovato nel 2013. Da allora i resti, quasi otto anni sono conservati all’interno del Museo Archelogico Ridola.
A sbloccare il percorso per assicurare un nuovo destino al reperto una cabina di regia complessa che, coordinata dall’architetto Annamaria Mauro, direttrice del Museo nazionale di Matera, insieme con l’architetto Francesco Canestrini, soprintendente della Sabap (Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata); Giorgio Sobrà, direttore dell’Istituto centrale per il restauro di Matera; Giovanni Bianucci, paleontologo del dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa, Domenico Bennardi, sindaco di Matera.
“Sono stati proprio il sindaco Bennardi e il soprintendente Canestrini – dichiara la direttrice Annamaria Mauro – a sollecitarmi, all’atto del mio insediamento alla guida del Museo nazionale di Matera, a novembre scorso, per sciogliere i nodi che fino a oggi hanno impedito di assicurare un futuro a questo straordinario reperto che ancora attende di essere svelato non solo al mondo ma alla comunità materana. Al punto che, resami conto di quanto stesse a cuore alla città, ne ho fatto un punto fermo della mia mission”. Nelle settimane scorse, allora, il Museo nazionale di Matera ha dato avvio alle operazioni di trasferimento delle casse in cui in questi anni è stato conservato il fossile perché fossero messe al sicuro, prima della loro apertura, all’interno della palazzina Fio, compresa all’interno del complesso del Museo archeologico Ridola.
Avviate quindi le operazioni preliminari di apertura delle casse propedeutiche all’estrazione dei reperti. “A stretto giro, nell’arco di poche settimane – anticipa la direttrice Mauro – daremo avvio, insieme con il professor Giovanni Bianucci dell’Università di Pisa al recupero vero e proprio dei resti del reperto, affidando alle sue valutazioni esperte di paleontologo un giudizio sullo stato di conservazione del fossile e sulle azioni necessarie di studio, conservazione e valorizzazione di Giuliana destinata a essere musealizzata all’interno della stessa palazzina Fio”.
Non nasconde la sua soddisfazione il sindaco Domenico Bennardi: “Scoprire e osservare i resti della balena Giuliana equivale ad immergersi in un viaggio straordinario ed emozionante, che racconta un pezzo di storia. Le tappe percorse dalla balena Giuliana potranno essere quel collegamento forte che Matera deve avere con la sua provincia e con l’intera Basilicata, in un’ottica di valorizzazione e rappresentazione di una regione ancora da scoprire”.
Nel dettaglio del cronoprogramma entra invece l’architetto Giorgio Sobrà, che evidenzia: “L’Istituto centrale per il restauro opera, in accordo con la Soprintendenza e il Museo nazionale di Matera, supervisionando l’esame delle condizioni conservative del reperto. Una fase, questa, immediatamente successiva alle operazioni di apertura delle casse in legno che lo contengono, avviata oggi. A quest’attività farà seguito il progetto di restauro, rispetto al quale l’Icr svolgerà un’attività di supporto e verifica relativa a metodi, tecniche e materiali da impiegare”
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