La sede del Tar Basilicata
2 minuti per la letturaMATERA – Resta sospeso il medico materano no vax che a marzo ha presentato ricorso contro la sospensione dalla professione disposta nei suoi confronti dall’Ordine dei medici.
È questo il risultato della pronuncia con cui il Tar Basilicata, venerdì scorso, ha passato la patata bollente, dichiarandosi incompetente, al Ministero della salute. In particolare alla Commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie, che è un organo di giurisdizione speciale incaricato di vagliare, tra l’altro, i provvedimenti disciplinari adottati dai vari ordini sparsi sul territorio nei confronti dei loro iscritti.
Il caso arrivato al vaglio dei giudici amministrativi lucani è il primo in Basilicata che riguarda un sanitario. Ma la scorsa settimana sono state discusse, in aula, anche le richieste di neutralizzare gli effetti della sospensione obbligatoria dal lavoro di diversi appartenenti alle forze dell’ordine. Nei prossimi giorni, quindi, è atteso il deposito di una serie di altre pronunce sul tema.
Il medico in questione aveva sollevato, tra l’altro, il tema della costituzionalità dell’obbligo vaccinale, in quanto «imposto, senza aver acquisito “dati scientifici, basati su accertamenti preventivi idonei a prevedere e a prevenire i possibili rischi di complicanze, sufficienti a garantire che esso non incida negativamente, oltre la normale tollerabilità, sulla salute del soggetto obbligato, e basati su sistemi efficaci di monitoraggio dell’efficacia e della sicurezza dei vaccini dopo la prima fase della vaccinazione, che facciano emergere la necessità di rivalutare e riconsiderare la scelta vaccinale».
In particolare, sempre secondo il ricorso: «poiché i vaccini anti covid 19 non erano stati “pienamente” sperimentati, “non se ne conoscono gli effetti collaterali nel medio e lungo termine, mentre se ne sono già acclarati gli effetti avversi gravi nel breve periodo e la funzione non immunizzante”, incidendo “negativamente, oltre la normale tollerabilità, sullo stato di salute di colui che vi è assoggettato”».
«Ragion per cui – prosegue ancora il ricorso –, in questa situazione di incertezza scientifica, nella valutazione degli interessi in gioco va ritenuto prevalente e salvaguardato il diritto di autodeterminazione di chi legittimamente rifiuta la vaccinazione, in quanto trattamento sanitario irreversibile che incide direttamente sulla disponibilità del proprio corpo».
Il medico materano aveva denunciato, persino: «il rischio di ammalarsi anche gravemente o, peggio ancora, morire a causa del vaccino (per di più nella piena consapevolezza di tale rischio) e il rischio di non poter mantenere se stessi e al propria famiglia».
In questo senso ha sostenuto che «si sta assistendo ad un aumento esponenziale di effetti collaterali gravi anche letali in ambito europeo». Quindi ha evidenziato l’irragionevolezza del termine di durata della sospensione, «fino al 31 dicembre 2022», data «la scadenza del stato di emergenza sanitaria del 31 marzo 2022, quando i contagi sono in netto calo e molte misure di contenimento sono state allentate».
Una serie di questioni scottanti su cui nelle prossime settimane, con ogni probabilità, sarà chiamata a esprimersi la commissione ministeriale.
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