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L’ingresso dell’ospedale di Policoro

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POLICORO – Una visita alla tiroide, quindi con sospetto di disfunzioni serie, effettuata a dicembre 2020, con appuntamento di controllo fissato al 26 giugno 2021, drammaticamente rinviato di un anno, a luglio 2022.

È questa, semmai ce ne fosse bisogno, l’ultima cartina al tornasole per comprendere lo stato comatoso della sanità materana, e nel caso specifico dell’ospedale di Policoro, dove solo pochi giorni fa sono stati annunciati accorpamenti di servizi (quindi ulteriori ritardi), solo per consentire all’esiguo e sovraccarico personale medico, di fare le ferie.

Un diritto sacrosanto, è innegabile, che si scontra fatalmente con l’altro diritto altrettanto intoccabile alla salute. Ovviamente la malcapitata paziente, come rilevano dal comitato civico “L’ospedale non si tocca”, sarà costretta a rivolgersi fuori regione con costi e ansie aggiuntive.

«La sanità per tutti è solo un sogno -rimarcano dal comitato- e il cambiamento tanto strombazzato pure. Intanto rimaniamo in attesa di convocazione, come richiesto con urgenza al commissario Asm, Sabrina Pulvirenti, che avrebbe incaricato il direttore sanitario Giuseppe Magno, il quale però non ha ancora dato alcun segnale».

Il comitato vuole scongiurare accorpamenti e riduzioni di servizio, che con la scusa delle ferie, potrebbero diventare permanenti, a tutto detrimento di una popolazione residente sulla fascia jonica di almeno 100mila persone, che diventano 250mila in estate e con l’afflusso di pazienti dalla vicina Calabria jonica.

«Sulle spiagge siamo a luglio e non ci sono come tutti gli anni le guardie turistiche. -rimarcano dal comitato- Gli ospedali sono al collasso per mancanza di personale, ma anche di visione organizzativa. Si sta tentando di accorpare reparti nell’ospedale di Policoro, che durante l’estate andrebbe potenziato per l’afflusso turistico al quale è sottoposto. Doveva essere l’ospedale turistico. Per paura di firmare i turni del personale infermieristico, che risultano in gran parte fatti in violazione delle norme sull’orario di lavoro, si impone senza che ne abbiano competenza ai direttori di dipartimento di formarli; così le sanzioni pecuniarie dell’Ispettorato del lavoro le prendono loro».

«Abbiamo chiesto – prosegue il comitato – un appuntamento alla commissaria Pulvirenti, resasi disponibile da subito per parlare di tutto ciò, ma ancora nessuna risposta; Magno è troppo affaccendato tra turni, servizi che non partono e reparti da accorpare e che sopravvivono solo per lo spirito di servizio di medici in prima linea, vedasi Psichiatria a Matera e Policoro, dove i reparti sono tenuti aperti da 1 solo medico, come i Csm, mentre la Direzione aziendale annulla concorsi dove erano state già comunicate le date per 3 medici psichiatri ed altre figure necessarie e comunque insufficienti, come la chiusura temporanea del laboratorio di Endoscopia di Policoro, per permettere le ferie all’unico medico ed alle due infermiere, perché a distanza di anni la richiesta di 1 ulteriore medico endocrinologo è rimasta in qualche cassetto».

«Purtroppo sappiamo per certo che anche la commissaria è una vittima dell’arroganza di questa politica, ma noi insisteremo e staremo con il fiato sul collo perché certi modi di gestire la sanità devono cambiare veramente, in meglio e non in peggio e poco ci importa se il direttore dott. Magno non vuole riceverci, per non fare torto al suo assessore. Scriveremo e continueremo a farlo, perché la ferita della revoca del finanziamento per l’adeguamento funzionale di Utic e Rianimazione, qualcosa di buon avevano previsto (quelli brutti e cattivi di prima), ancora sanguina, mentre i familiari dei pazienti in Rianimazione sono costretti a lunghe attese nei corridoi».

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