Il punto vaccinale a Matera in via Sallustio
4 minuti per la letturaMATERA – Sono diventate più rigide dal 10 marzo scorso le norme che determinano la scelta di priorità nelle categoria da vaccinare. Gli spazi interpretativi lasciati dall’espressione “servizi essenziali” sono di fatto venuti meno e le indicazioni sono molto più chiare e non sembrano permettere fughe in avanti. Le categorie elencate sono nell’ordine i fragili, le persone over 70, gli over 60, coloro che hanno meno di 60 anni ma comorbilità cioè più patologie ma che non rientrano nelle condizioni di estrema vulnerabilità e la popolazione con meno di 60 anni.
Inoltre le categorie prioritarie sono il personale docente e non docente di scuole e università, le forze armate e del soccorso pubblico, servizi penitenziari e altre comunità residenziali civili o religiose. Come si legge categorie molto chiaramente definite che non sembrano lasciare spazio, ad esempio ad ipotesi come quella avanzata e condivisa nei giorni scorsi dal Comune di Matera di un piano vaccinale per gli operatori turistici della città cioè una platea tra le 3 e le 5mila persone.
L’unica eccezione in questo caso potrebbe essere fatta in virtù di una necessità di sicurezza per questi operatori dettata dalle presenze in arrivo a giugno del G20 degli esteri che sarà a Matera il giorno 29 con una serie di delegazioni che rimarranno per una notte almeno e un giorno in città. Servirà però per questo un’esplicita deroga di carattere nazionale. A meno che non ci siano indicazioni regionali espressamente diverse nell’ambito del turismo ma che comunque rischierebbero di cozzare con quanto contenuto nel piano nazionale vaccini che è stato approvato da Ministero della salute, presidenza del Consiglio dei ministri, istituto superiore di sanità e Aifa.
La questione della platea turistica di operatori che chiedeva di vaccinarsi non riguarda a quanto si apprende solo Matera ma anche altre realtà che vivono di turismo in altre regioni italiane come ad esempio la Campania.
Sul fronte vaccinale in queste ore si rafforza anche la polemica sul personale comunale che si è vaccinato ma dall’Amministrazione di Matera continuano a sostenere che si tratterà di “circa 100 personale che comprende la polizia locale e servizi pubblici essenziali”.
Ma questa non è l’unica novità che si legge nel piano perchè ve ne è una che riguarda anche il vaccino. O meglio mentre fino ad ora era chiaro che c’erano alcune categorie (operatori sanitari e anziani) vaccinate con Pfizer e Moderna e altre (personale scolastico e forze dell’ordine) vaccinate con Astrazeneca, da adesso in poi queste indicazioni diventano molto meno pressanti per cui chiunque potrà essere vaccinato con uno qualunque dei tre vaccinati ad oggi disponibili che diventeranno quattro entro la metà del mese con l’arrivo anche di Johnson e Johnson. Un’altra novità di non poco conto perchè la prima domanda di ognuno di fronte alla scelta vaccinale è “quale è il vaccino?”.
Le linee guida non definiscono differenze di sorta almeno per il momento per cui già per i fragili ma certamente per gli over 70 i vaccini che potranno essere utilizzati saranno tutti e tre quelli disponibili. A meno che le linee di utilizzo europee non cambino nei prossimi giorni soprattutto con riferimento ad Astrazeneca.
Altro problema è quello delle sedi vaccinali. Al momento i punti vaccinali individuati dalla Regione è fermo a 13 e difficilmente aumenterà a molti altri Comuni come pure chiedono alcuni sindaci. Ma sulle scelte ancora non c’è piena consapevolezza come dimostra la questione del punto vaccinale di via Sallustio. L’attività è sospesa da oggi. Restava da coprire polizia locale e personale scolastico della provincia per un altro giorno. Ma è arrivato uno stop. Non si sa se momentaneo o definitivo.
Allora cosa accadrà? Verrà chiuso dovendo poi individuarne un altro o verrà lasciato aperto e magari destinato ad una parte dei fragili della città che attendono di essere vaccinati e che hanno fatto le prenotazioni in queste ore? La risposta chiarificatrice ancora al momento non sembra esserci e toccherà certamente all’Asm e alla Regione Basilicata.
AUTOFERROTRANVIERI – A far discutere in questi ultimi giorni anche una nota della Fit Cisl che segnalava come fossero stati vaccinati dal Comune di Matera gli autoferrotranvieri della Miccolis. «Risulta strano quanto accaduto» scrive la Fit Cisl considerato che il 26 marzo il capo di Gabinetto del presidente Bard ha dichiarato ai nostri dirigenti che nonostante gli autoferrotranvieri svolgono un servizio essenziale risultava difficile inserirli nel piano vaccinale. Quanto accaduto fa onore al Comune di Matera che ha ascoltato i nostri appelli contrariamente a chi silenziosamente ha ignorato i lavoratori». Per la Fit Cisl la scelta del sindaco di Matera dovrebbe essere presa “come esempio”. Ma il caso ha inasprito e non poco i rapporti nelle ultime ore tra Comune di Matera e Regione Basilicata, tensione a mille per una scelta non condivisa.
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