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L'ingresso della rsa "Brancaccio" di Matera

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MATERA – E’ una sensazione di abbandono a loro stessi quella che si vive alla casa di riposo Brancaccio dove negli ultimi giorni hanno fatto ricorso all’utilizzo dei tamponi rapidi antigenici per verificare le condizioni dei propri ospiti e del personale. Una decisione presa direttamente dalla direzione e dalla gestione della struttura Rsa di Matera dove aver verificato il silenzio assordante arrivato dall’Asm in questi ultimi mesi. «Ci sentiamo abbandonati completamente» commenta lapidario Michele Plati presidente della cooperativa “Il Sicomoro” che gestisce la struttura.

Sono novantacinque gli anziani e circa una quarantina di persone che comprendono il personale amministrativo e infermieristico della casa di riposo Brancaccio che avrebbero avuto bisogno come da una serie di protocolli di questi mesi di controlli periodici per evitare il propagarsi di pericolosi focolai all’interno della struttura che “fortunatamente” fino ad ora sono stati evitati ma che evidentemente richiedono il massimo dell’attenzione, dell’allerta e dell’attività di prevenzione. Ma stando a quanto ricostruito e confermato dallo stesso Plati non è esattamente così. Gli ultimi tamponi dall’Asm sono stati fatti nel mese di aprile e da allora il nulla. In almeno due occasioni tra ottobre e novembre sono state inviate due richieste dal Brancaccio all’Asm per effettuare dei tamponi ma sono state sostanzialmente ignorate.

«Abbiamo inviato una richiesta il 12 ottobre e una il 20 novembre ma non abbiamo avuto alcun tipo di risposta di alcun genere». E’ chiaro che stiamo parlando evidentemente dei mesi nei quali è esplosa la cosiddetta seconda ondata e dunque un intervento tempestivo ed immediato dell’Asm poteva essere complicato o difficoltoso ma a quanto pare non si sa nemmeno se l’Asm abbia messo in preventivo di dover fare questi tamponi.

«Noi nel frattempo in maniera autonoma ci siamo organizzati per procedere con dei tamponi rapidi». Insomma delle scelte “forzatamente” isolate e autonome in mancanza di qualsiasi risposta da parte dell’azienda sanitaria del materano. Una situazione che è giusto segnalare oggi quando non ci sono elementi e motivi di allarme oggettivo proprio perchè rimane fondamentale prevenire ed evitare di avviare alcun tipo di focolaio. Le tante situazioni che si sono sviluppate all’interno di residenze sanitarie assistite in tutta la regione e nella stessa provincia di Matera dovrebbero essere in questo senso motivo sufficiente per un intervento. Finora però i vertici del Brancaccio sono in attesa di una risposta dall’Asm. Rimane invece un silenzio che rischia di scadere nell’indifferenza.

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